Napoli, abbattuti altri alberi: Posillipo desertificata e slitta l'apertura del Virgiliano

Napoli, abbattuti altri alberi: Posillipo desertificata e slitta l'apertura del Virgiliano
di Valerio Esca
Sabato 8 Febbraio 2020, 23:00 - Ultimo agg. 9 Febbraio, 12:14
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Slitta l’apertura del Virgiliano: dopo tre mesi dalla chiusura del polmone verde di Posillipo, era atteso per ieri mattina il via libera. Ma dopo l’ultimo sopralluogo dell’assessore comunale al Verde, Luigi Felaco, sono stati scoperti altri pericoli, mentre in via Boccaccio, di nuovo chiusa al transito, e nel viale che porta al parco continuano gli abbattimenti. Albero dopo albero, la collina più verde della città è ormai un lontano ricordo, mentre nel Virgiliano sono oltre i 70 gli alberi abbattuti anziché i 29 previsti. 
 

 

Era l’8 novembre scorso, quando un cartello affisso sui cancelli del Virgiliano annunciava «la chiusura del parco e delle attività commerciali interne allo stesso, per interventi alle alberature in seguito al maltempo verificatosi nei giorni 3-6 novembre 2019». Tra i danni registrati in quei giorni di pioggia e vento forte, un albero caduto all’altezza del campo sportivo. Le operazioni dovrebbero terminare tra oggi e l’inizio della settimana, almeno si spera. Fino a quel momento il parco chiaramente resterà off-limits.  C’è ancora da rimuovere del materiale accumulato durante gli abbattimenti delle alberature e insistono ancora perdite idriche. E il Virgiliano, quando riaprirà, non sarà completamente fruibile: disco verde nell’anello che gira intorno al parco, una parte della valle, nei pressi dell’ingresso secondario, mentre resterà chiusa e transennata la zona alta, quella nei pressi dell’anfiteatro, l’area oggetto di una proposta di restyling da parte di imprenditori napoletani. Il progetto, di un valore complessivo di 250mila euro (15 mila sono stati finanziati dal Fai, visto che il parco Virgiliano si è classificato nono tra i luoghi del cuore), è figlio di un accordo di mecenatismo con il Comune ma resta al palo.  «Non mi vanterei tanto della riapertura del parco, mi vergognerei di averlo tenuto chiuso tre mesi – tuona il presidente della prima Municipalità, Francesco de Giovanni – Non abbiamo dubbi che avverrà, che sia oggi, domani o tra una settimana. Ma questa amministrazione passerà alla storia come quella che ha tenuto il Virgiliano chiuso tre mesi». 

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Anche nella zona collinare è stato abbattuto un albero: in via Cimarosa nel tratto tra via Luca Giordano e via Mattia Preti. «Non è la prima volta – ricorda Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari – Qualche tempo fa segnalai un episodio proprio in via Cimarosa, al Vomero, quando all’improvviso pezzi di un grosso platano caddero sulla carreggiata, col rischio di causare l’ennesima tragedia. Sembra che sia in atto una vera e propria psicosi nei confronti delle alberature stradali, la quale, negli ultimi tempi, ha già prodotto diversi abbattimenti tra i quali quelli di altri due alberi sempre in via Cimarosa di altri tre platani, rispettivamente in piazza Fuga e in via Enrico Alvino e in via Luca Giordano, sempre al Vomero. Come se non bastasse più di recente era toccato a un altro platano secolare, posto nella centralissima piazza Vanvitelli, nei pressi dello storico orologio, in un tratto di marciapiede dove attualmente si trovano ombrelloni, tavolini e sedie di un pubblico esercizio. Fno all’abbattimento dell’ultimo albero, in ordine di tempo, sempre in via Cimarosa. Di fronte sono ancora presenti diversi rami tagliati che è auspicabile vengano rimossi in tempi rapidi». 
 
 

Un gruppo di cittadini ieri mattina si è preso cura del Giardino degli Aranci, uno dei luoghi simbolo dell’Archivio di Stato di Napoli. I volontari dell’associazione Premio GreenCare, che ha ideato e coordinato l’iniziativa, con «I pollici verdi di Scampia» e «Retake Napoli», hanno ripulito l’area, rendendola nuovamente fruibile. Fondamentale è stato il contributo degli agronomi di Euphorbia, che si sono occupati degli alberi, in prevalenza agrumi, aranci, mandarini e limoni, ma anche di un lauro, un nespolo e un fico. «Abbiamo “affrontato” il verde di un giardino storico spettacolare - ha spiegato Benedetta de Falco, presidente di Premio GreenCare - Si tratta del quarto appuntamento di azione di cura partecipata del verde messo in campo dalla nostra associazione: dopo la Villa Comunale, il Parco Virgiliano e piazzale Tecchio.
Fare rete al servizio delle aree verdi della nostra città è l’espressione massima del senso civico».

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