Angela Procida, sogno mondiale
«Il mio nuoto senza limiti»

Angela Procida, sogno mondiale «Il mio nuoto senza limiti»
di ​Fiorangela D’Amora
Giovedì 22 Agosto 2019, 00:00
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Quando Manuel Bortuzzo, il giovane nuotatore vittima di una sparatoria avvenuta il 3 febbraio scorso nel quartiere Axa a Roma, rimase paralizzato Angela Procida, campionessa di nuoto paralimpico, pensò alla rabbia e alla rassegnazione del suo coetaneo: «Non camminare non ferma i nostri sogni, se vuoi gareggiare alle Paralimpiadi, puoi farlo». Il messaggio è arrivato dritto al cuore di Manuel che di coraggio ne ha trovato tanto e Angela intanto si è diplomata, ha conquistato altri record e sarà nella squadra italiana dei Mondiali di Londra 2019. 

La diciottenne vive e studia a Castellammare ma tutti i giorni della settimana, da quando è arrivata la convocazione, arriva a Portici per gli allenamenti in piscina. Aveva 5 anni quando un incidente stradale la costrinse sulla sedia a rotelle. «Una lesione spinale che mi terrorizzò - racconta Angela - Poi ho capito che avrei dovuto continuare a combattere». Oggi il suo unico nemico è il tempo. Ogni volta che entra in vasca prova a superare i suoi limiti con bracciate veloci e continue, fino al blocco che la porta alla vittoria. Già quando segnò il suo primo record nel 2016 a Reggio Emilia davanti al presidente della Federazione italiana nuoto paralimpico (finp), Roberto Valori, lei adolescente con i suoi mille problemi, fece capire a tutti di che pasta era fatta arrivando ad un passo dalla qualificazione a Rio 2016. 

Negli Assoluti estivi di Busto Arsizio ha calato un poker spettacolare di record portando a casa 5 medaglie d’oro e un argento: nei 50 stile libero in 1’16”86, nei 100 dorso (con 2’46”30 che poi migliora in 2’44”70), nei 50 dorso (1’17”82) e 200 stile libero (5’38”19). Una prova di maturità che le ha spalancato le porte dei Mondiali di Londra che si terranno dal 9 al 15 settembre. «Una convocazione che non mi aspettavo proprio - racconta Angela - è stato tutto stravolto dalla nuova classificazione internazionale fatta a maggio». Nelle acque inglesi scenderà in vasca nella categoria S3 per i 50 e i 100 dorso, uno stile che le appartiene con il quale ha sempre brillato. 

Il suo allenatore Enzo Allocco la conosce dall’età di 13 anni, quando grazie ad alcune amiche sentì parlare delle possibilità di nuotare e, se fosse stata brava, anche di gareggiare. Un passatempo diventato una ragione di vita per Angela che in verità nella vita va ancora più spedita che in acqua. Dopo il diploma scientifico ottenuto con l’ottimo punteggio di 90/100 la sua carriera scolastica proseguirà. «Mi iscriverò alla Federico II alla Facoltà di Ingegneria Biomedica, ho già preso la patente che mi servirà per raggiungere l’università. Certo - racconta Angela - unire studio e nuoto non è proprio facile e gli impegni spesso si accavallano. Ma è quando il gioco si fa duro che i duri iniziano a giocare e non mi è pesato saltare la vacanze». 

Spalle larghe da nuotatrice, sguardo profondo e lunghi capelli mossi, le sue immagini in vasca nascondono il fisico da campionessa, che lei stessa ama mettere in mostra. L’ultima trovata con le amiche è stata una sfilata improvvisata di moda. «Basta poco per rendere felice una vita, è tutto dentro di te nel suo modo di pensare». Una frase di Marco Aurelio anticipa la passerella in carrozzella improvvisata da Angela assieme a due amiche, con il sorriso stampato in faccia e l’hastag happiness. La colonna sonora è quella dei Thegiornalisti, gli sguardi, l’energia e nonostante tutto la spensieratezza sono quelli di amiche unite dalla passione per la moda. 

Anche questo è Angela una ragazza come tante che nel suo cuore ha il fidanzato Francesco e poi mamma Sandra. Mentre era alle prese con la maturità scientifica a Napoli si sono svolte le Universiadi e la studentessa fresca del bronzo conquistato ai Word Series di Lignano Sabbiadoro e l’oro ai campionati assoluti scrive sulla sua pagina social. «Mi rammarica la mancata richiesta di partecipazione degli atleti paralimpici alle competizioni. Oggi questo mondo è ad altissimo livello e avrebbe potuto rendere ancora più spettacolare un evento così importante». Angela vuole esserci, lei come tanti altri atleti paralitici che sfidano i propri limiti nelle discipline che hanno scelto. «Ci sono attimi che sembrano eterni - conclude Angela - Quel momento in cui ti rendi conto di aver superato il tuo limite, l’adrenalina si scatena, facendoti sentire più viva che mai. Capisci che tutto è possibile anche quando sembra impossibile».
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