Real Casa dell’Annunziata, risplende la «Ruota degli esposti»

Real Casa dell’Annunziata, risplende la «Ruota degli esposti»
di Giovanni Chianelli
Mercoledì 4 Agosto 2021, 00:01 - Ultimo agg. 5 Agosto, 09:34
5 Minuti di Lettura

La Ruota ha ripreso a girare. La Ruota degli Esposti che solo 3 mesi fa, come denunciato dal Mattino, era nel degrado più totale: una discarica di rifiuti, anche tossici, pannelli di eternit, e bancarelle di ambulanti sull’esterno della Real Casa dell’Annunziata. «Uno scempio» avevano denunciato il parroco Luigi Calemme, che aveva puntato i riflettori sul mancato senso civico di una parte degli abitanti del posto, e Armando Simeone, portavoce del comitato «Lenzuola Bianche» che aveva documentato con alcune foto il degrado del sito storico.

Ma dentro la situazione non era migliore. La stanza della celebre Ruota dove venivano riposti i bambini – bene culturale che attrae turisti da tutta Europa e che è sempre stato uno degli emblemi della città – abbandonata, senza luci, con tracce di umidità ovunque e i cartelloni didattici sparpagliati a terra; le stanze attigue ridotte a deposito, tra polvere e calcinacci. 

Oggi è tutto rinato: l’immondizia fuori è sparita, gli spazi verdi ripuliti. E all’interno del complesso le stanze sono state ristrutturate, intonacate e dotate di tutto ciò che meritano per l’offerta turistica. Gli ambienti brillano, sono in funzione gli impianti elettrici e i servizi igienici (che pure erano guasti). Le immagini di prima e quelle di dopo sembrano descrivere luoghi differenti, tale è la trasformazione che hanno subito. Anche i pannelli illustrativi sono al posto loro e finalmente raccontano la storia del luogo dove per oltre 6 secoli, dal 1304 al 1980, le persone che non potevano permetterselo lasciavano i propri figli alla misericordia delle suore dell’Annunziata, dando origine al cognome più diffuso della Campania, Esposito.

La stanza accanto a quella della Ruota è stata trasformata in un corner accessoriato, con l’installazione di un totem multimediale che provvede alla proiezione di video turistici sulla zona e sul complesso dell’Annunziata. 

Il merito è tutto dei Lions che hanno finanziato e realizzato la ristrutturazione: «Era davvero triste che un bene così antico, che ha rappresentato un luogo di accoglienza per i più deboli, non fosse valorizzato. Come cittadini e come associati Lions sentivamo di intervenire e dare un contributo fattivo ed un segnale di ripresa per il turismo» dice l’architetto Ersilia Russo che ha curato la riqualificazione di concerto con il responsabile della soprintendenza all’Archeologia belle Arti e Paesaggio, Tobia Di Ronza.

Lo definisce un allestimento organico e logico, il risultato è funzionale, molto sobrio, rispetta la bellezza e la storicità del posto.

Eppure è molto incisivo: la chiamano “manutenzione ordinaria”, è stata una rivoluzione. Sono bastati pochi soldi, raccolti con donazioni, uniti a un po’ di buona volontà e nel giro di un mese il sito è stato rigenerato. L’associazione ha anche provveduto all’illuminazione e a una panca da interni per i visitatori; inoltre, ha fornito uno scanner A2 per la digitalizzazione dei preziosi documenti antichi e delle pergamene conservate nell’Archivio della Real Casa. Una possibilità storica: «In questo modo molte persone potranno ritrovare la loro origine, le tracce dei loro antenati» spiega la Russo. Insomma, una rinascita. Ma non è stato facile. 

 

«Avevamo già restaurato, nel 2019, il cancello cinquecentesco, chiuso da decenni. Un lavoro duro, c’è stato bisogno di operare su un manufatto antico, ma ce l’abbiamo fatta, consentendo il ritorno delle attività commerciali della zona che erano sparite dopo la chiusura del portone” dice l’architetto. «È stato un passaggio importante perché è corrisposto all’inizio di un processo di avvicinamento all’intervento di oggi. Personalmente quel lavoro mi fece notare che il luogo era fatiscente, lo trovavo insopportabile. Volevamo realizzare subito la ristrutturazione ma c’è stato il Covid. Eppure non abbiamo mollato» racconta. L’operazione è stata delicata, il sito è nel patrimonio Unesco. Poi il Lions Clubs International (Distretto 108Ya, quello competente su Campania, Calabria e Basilicata) è riuscito a stipulare con il Comune di Napoli, ente proprietario del bene, un accordo quadro. Ottenuto il parere favorevole della soprintendenza a giugno scorso sono iniziati i lavori. «Questo intervento, speriamo, risveglierà sentimenti di buon governo nei cittadini del quartiere e offrirà maggiori possibilità di lavoro alle giovani guide turistiche: potendo beneficiare di un accessorio multimediale lo potranno utilizzare per meglio rispondere alle esigenze dei visitatori» dichiara Maria Albrizio dei Lions.

Qualche dettaglio illumina l’intervento. Nella stanza che ora è stata ribattezzata come “multimediale” c’era la scala da cui salivano le suore con in braccio il neonato, dopo averlo tratto dalla ruota e lavato, in una sorta di battesimo, in una piccola vasca. Quella scala ora è monca, la base è stata demolita nel dopoguerra e inizia, come un simulacro, a mezza altezza. Alla Russo però il particolare non è sfuggito: «Mi sembrava un’ascesa simbolica, un cammino verso una salvezza possibile e non solo riferita agli orfani di allora ma per chiunque sapesse coglierne il messaggio. Anche ora» racconta. «Così, ho proposto nel progetto di illuminarla perché la gente la vedesse, con una luce ambrata, con effetti da pergamena antica». Poi, sorridendo, offre un aneddoto che sfiora il miracolistico: «Ci si può non credere eppure, una volta conclusa la ristrutturazione, la porta che era in cima alla scala, chiusa da anni, si è riaperta; mi piace credere che qualcuno stesse approvando l’intervento. Da brividi». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA