Crisi con la Cina, frenato il lancio del nuovo iPhone

Crisi con la Cina, frenato il lancio del nuovo iPhone
di Mariagiovanna Capone
Lunedì 15 Agosto 2022, 00:00 - Ultimo agg. 13:53
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Apple corre ai ripari per evitare ritardi nella produzione dell’iPhone14 che non subirà ritardi di natura geopolitica. Le tensioni commerciali sino-americane sono aumentate in seguito alla visita della presidente della Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti Nancy Pelosi a Taiwan. I timori di Apple sarebbero legati a possibili blocchi di spedizioni poiché Pechino dopo la visita di Pelosi ha messo in atto una regola presente già da tempo ma mai applicata: le componenti prodotte a Taiwan devono essere etichettate come «made in Taiwan, China» o «made in Chinese Taipei». La società di Cupertino però acquista e produce i suoi semiconduttori alla Taiwan Semiconductor Manufacturing Company, che da Taipei vengono poi inviate agli stabilimenti Pegatron in Cina, dove tutti gli iPhone vengono assemblati.

Finora questi passaggi da un Paese all’altro sono andati lisci come l’olio, sebbene ci fosse la norma dell’identificazione territoriale, ma allo stato attuale, tutti i prodotti con le diciture «Made in Taiwan» o «Republic of China» (che è poi il nome ufficiale dell’isola) saranno multate, subiranno ritardi o potrebbero perfino essere rispedite al mittente. Apple però ha accettato le condizioni muovendosi però diversamente rispetto al passato: la produzione prenderà il via contemporaneamente in Cina ma anche in India, senza così mettere a rischio l’uscita ma semmai rallentare la distribuzione, proprio come avvenuto durante la fase pandemica in cui la richiesta di iPhone 12 e 13 era molto alta rispetto alla scarna offerta, con liste di attesa di 4-5 mesi. 

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I prodotti Apple sono generalmente etichettati come «Designed by Apple in California, Assembled in China», ma i documenti di spedizione potrebbero contenere dei riferimenti sulla loro produzione a Taiwan: probabilmente tali documenti dovrebbero subire delle modifiche per scongiurare dei ritardi nelle spedizioni.

Naturalmente, se la questione andasse oltre i documenti e se le componenti stesse venissero etichettate come «Made in Taiwan», potrebbero esserci delle complicazioni in più all’orizzonte. L’assemblatore di iPhone Pegatron ha dichiarato che il suo stabilimento nella Cina continentale sta funzionando normalmente, in risposta alle news diffuse dalla Reuters secondo cui le spedizioni allo stabilimento erano state sottoposte al controllo da parte dei funzionari doganali cinesi. Sebbene Pegatron abbia negato ogni impatto della situazione sulle spedizioni, Apple avrebbe già deciso di muoversi per evitare ritardi o boicottaggi cinesi avviando quindi la produzione dei nuovi iPhone 14 sia in Cina che in India. Tale mossa riguarderebbe almeno uno dei nuovi modelli e, se confermata, rappresenterebbe una prima volta: non era mai successo che la produzione di un iPhone prendesse il via allo stesso tempo in Cina e in un altro Paese. In genere infatti parte verso aprile. 

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Dopo gli annunci alla 2022 WWDC c’è poi molta attesa per il nuovo sistema operativo iOS 16, che per iPhone sarà contemporaneo all’uscita dell’iPhone14 ma per iPad uscirà non prima di ottobre. Le novità sono davvero tantissime tra cui quelle della schermata di blocco, che permetterà una personalizzazione con foto preferite, stile di numeri e lettere, widget e a furor di popolo torna la percentuale della batteria visibile. Le notifiche saranno meno invasive, e ci sarà la possibilità di selezionare una modalità con schermo sempre acceso. In iOS 16 sarà possibile richiamare, modificare e cancellare un messaggio fino a quindici minuti dal suo invio, e recuperare i messaggi eliminati da poco. In Mail ci sono molte novità come la possibilità di revocare l’invio di un messaggio entro dieci secondi dalla spedizione. E infine arriva un nuovo metodo di login con crittografia end-to-end a prova di phishing e fughe di dati: si tratta di Passkey un sistema di autenticazione che viene definita «più forte di tutti i normali sistemi di autenticazione a due fattori che funziona anche sui dispositivi non Apple». 
 

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