Assalto al primo posto, il Napoli ritrova Insigne

Assalto al primo posto, il Napoli ritrova Insigne
di Roberto Ventre
Venerdì 15 Dicembre 2017, 22:46 - Ultimo agg. 22:47
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Insigne sorride in aereo in viaggio verso Torino: si è allenato a Castel Volturno ed è partito con la squadra dopo aver smaltito il fastidio all’adduttore che l’ha messo fuori gioco nelle due sfide contro Feyenoord e Fiorentina. Lorenzo però ha svolto solo due allenamenti interi con la squadra dopo dieci giorni di lavoro differenziato e la sua condizione non è al top, in questo momento al massimo può avere un’ora nelle gambe. Ed ecco che Sarri scioglierà in maniera definitiva il dubbio sul suo impiego dal primo minuto solo oggi nell’immediata vigilia del match contro i granata di Mihajlovic. La tentazione forte è di schierarlo dall’inizio per riformare il tridente dei sogni con Callejon e Mertens perché ovviamente Insigne è un elemento chiave del Napoli e la sua assenza si è avvertita moltissimo contro i viola. Ma c’è anche la possibilità che il tecnico lo faccia partire dalla panchina, con Zielinski confermato titolare da esterno sinistro d’attacco, per lanciarlo poi a partita in corso proprio perché non è ancora al cento per cento a livello di condizione atletica. 
Il ritorno. La bella notizia è comunque già rappresentata dal suo ritorno in gruppo e dalla sua disponibilità a giocare dopo aver risolto i problemi fisici: questi dieci giorni di riposo con terapie e ginnastica posturale con lo staff medico azzurro e il gruppo di fisioterapisti sono stati utilissimi per risolvere il fastidio all’altezza dell’inguine che Lorenzo si trascinava dai giorni della convocazione con l’Italia e che l’ha costretto ad uscire contro la Juventus. Insigne è l’attaccante che salta l’avversario, illumina la manovra con un assist o tira fuori un colpo dei suoi a giro: fondamentale la sua presenza sulla sinistra per dare equilibrio alla squadra e soprattutto nella fase di spinta. L’azzurro che più di chiunque altro può fare la differenza e ciò vale anche per la trasferta di Torino: i numeri sono molto positivi anche in termini di continuità, Insigne contro il Feyenoord si è fermato dopo 60 partite consecutive da titolare. In questa stagione 22 presenze, otto gol, quattro in campionato e quattro in Champions League.
Le scelte. Per il resto Sarri, salvo sorprese dell’ultima ora, si affiderà ai titolarissimi. In porta Reina, In difesa la coppia centrale Albiol-Koulibaly, a destra Hysaj e sulla sinistra Mario Rui, i due terzini impiegati nei loro ruoli naturali. A centrocampo le due mezzale Allan, il più in forma del gruppo, e Hamsik, quello più giù di corda, e il playmaker Jorginho che ritroverà Valdifiori da avversario, l’ex azzurro al quale di fatto tolse il posto da titolare nel primo anno di Sarri. «C’era la competizione sana, quella che fa bene alla squadra, al gruppo, perché quando c’è il livello dell’allenamento si alza e dai più qualità. Dualismi al di fuori non esistevano proprio. Sicuramente ci attende una partita difficile contro una squadra in salute ma noi andiamo a Torino per vincere, come sempre. Lo scudetto? Ci penso ogni sera e la realtà sarebbe superiore all’immaginazione», ha detto l’italo-brasiliano in un’intervista a Tv Luna. In attacco sicuri Callejon e Mertens, ballottaggio per l’ultima maglia tra Insigne e Zielinski.
Sarri-Mihajlovic. Si rinnova la sfida tra Sarri e Mihajlovic tra l’allenatore del Napoli e quello che è stato molto vicino alla panchina azzurra prima dell’arrivo del tecnico toscano. L’anno scorso andò benissimo a Sarri, due vittorie larghissime, dieci gol in due partite e Mertens scatenato. Dries al San Paolo calò un poker con il gioiello di una rete bellissima in pallonetto e dopo la tripletta di Cagliari cominciò la brillantissima avventura nel nuovo ruolo di centravanti. Il belga è all’asciutto da cinque partite (ultimo gol in A, il decimo contro il Sassuolo al San Paolo) e in questo senso sarà particolare la sfida a distanza con Belotti che in campionato è all’asciutto addirittura da tre mesi e di gol finora ne ha segnati soltanto tre. Due squadre che giocheranno con lo stesso modulo ma con cammini finora sensibilmente diversi: il Napoli in trasferta le ha vinte tutte pareggiando solo a Verona contro il Chievo, il Toro in casa ne ha vinte solo due con Sassuolo e Cagliari, pareggiandone quattro e perdendo solo di misura con la Roma.
La giornata. Un sabato con tre big in campo. Comincia l’Inter (ore 15) al Meazza contro l’Udinese: la squadra di Spalletti, unica imbattuta in serie A, è chiamata a difendere la vetta (ha un punto in più del Napoli) e torna in campo dopo il deludente ottavo di finale di coppa Italia contro il Pordenone, una squadra di serie C, vinto solo ai calci di rigore. In serata invece tocca alla Roma (ore 20.45) contro il Cagliari, i giallorossi di Di Francesco sono quattro punti più sotto del Napoli ma devono recuperare il match di campionato non disputato a Genova contro la Sampdoria. La Juve gioca domani pomeriggio a Bologna e Allegri sembra orientato a far partire nuovamente Dybala dalla panchina. Chiude la Lazio (sette punti in meno del Napoli ma la partita da recuperare contro l’Udinese) in trasferta a Bergamo contro l’Atalanta di Gasperini.
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