La benzina più costosa? Era il 1980: il prezzo in euro oggi sarebbe 2,24

La benzina più costosa? Era il 1980: il prezzo in euro oggi sarebbe 2,24
di Marco Esposito
Giovedì 10 Febbraio 2022, 00:00 - Ultimo agg. 18:14
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Un prezzo così - 1,82 euro al litro - per la benzina non si era mai visto. E chi si rivolge al servito già oggi paga in media 1,95 con punte oltre i 2 euro. Ma il record è solo apparente: quando si confrontano i prezzi a distanza di tempo, infatti, occorre tener conto del potere d’acquisto della moneta. E così si scopre che già tre volte nella storia d’Italia la benzina è stata più costosa di adesso.

La prima utilitaria prodotta in Italia è la Fiat Topolino. Era il 1936 e la vetturetta costava 8.900 lire. In tempi di «se potessi avere mille lire al mese» non era un listino davvero abbordabile.

La benzina in quell’anno costava 2,4 lire al litro, prezzo peraltro scontato grazie alla fine della guerra in Etiopia e l’addio alla relativa accisa. Se si attualizza quel valore si arriva a 2,62 euro attuali. Ma il confronto tra il 1936 e oggi appare davvero forzato perché la motorizzazione non era ancora un fenomeno di massa. Con il boom del Dopoguerra la passione per le quattro ruote diventa davvero di massa e le Fiat 600 (1955) e 500 (1957) iniziano a intasare le vie cittadine. La benzina ha un prezzo controllato dal governo: 120 lire nel 1960 e poco di più, 134 lire nel 1972. In quell’anno il carburante costava in pratica come 1,17 euro del 2022 cioè un valore bassissimo, che non si è più ripetuto. Ci si preoccupava poco, all’epoca, dell’inquinamento da motori a scoppio e della disponibilità di petrolio.

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Ma nel 1973 ci fu un brusco risveglio mondiale. Con la guerra del Kippur i paesi arabi, pur sconfitti da Israele, usarono l’arma del petrolio per fare pressione sui Paesi occidentali. I prezzi schizzarono verso l’alto e l’Italia scoprì le domeniche a piedi e l’austerity. Per risparmiare, il governo decise che il Telegiornale andava anticipato alle 20, mentre le tramissioni della Rai - le uniche disponibili - dovevano terminare alle 22:45. Il costo della benzina era stabilito dal Cip, il Comitato interministeriale prezzi, il quale con ripetuti decreti alzò il listino prima oltre le 300 lire poi alla cifra tonda di 500 lire. Ma non era finita. Con la crisi tra Iran e Stati Uniti seguita alla rivoluzione dell’Ayatollah Khomeyni del 1979 il petrolio tornò ad aumentare e la benzina nel 1980 arrivò a 850 lire, cioè 2,24 euro attuali. Il record del dopoguerra, rimasto finora imbattuto. Premere sull’acceleratore costava caro e gli italiani impararono a modificare il proprio stile di guida e a dare grande attenzione al livello dei consumi al momento dell’acquisto di un’automobile.

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Negli anni successivi il carburante continuò ad aumentare e superò le mille lire al litro però, in anni di forte inflazione, l’impatto sul portafoglio tendeva a ridursi, al punto che nel 1986 il governo decise di passare da un regime di prezzi amministrati (cioè imposti) alla semplice sorveglianza dei prezzi, per poi arrivare nel 1993 alla piena liberalizzazione, in contemporanea con l’addio alla vecchia benzina al piombo, sostituita dalla “verde”. 
Una nuova fiammata dei listini si registrò nel 2000, con il prezzo arrivato oltre quota 2.200 lire per la crescita dell’economia mondiale, ma la bolla rientrò spontaneamente e ci si avvicinò al cambio di valuta in una situazione tranquilla. Al contrario di quanto avvenne per molti prodotti, quando il primo gennaio 2002 l’euro prese il posto della lira alla pompa non accadde nulla di sconvolgente e le 2.037 lire furono convertite in 1,050 euro senza speculazioni e arrotondamenti. La forza e la stabilità dell’euro, a quel punto, fece il resto e per qualche anno il prezzo della benzina uscì dai tormentoni degli automobilisti, colpiti soprattutto dagli aumenti delle assicurazioni Rc auto in seguito alla liberalizzazione del settore. 

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Ma la crisi ciclica era dietro l’angolo, partita nel sistema bancario statunitense e poi allargatasi all’economia reale del globo per toccare il suo culmine nel 2012. In Italia la benzina arrivò a 1,81 euro. Quasi lo stesso livello nominale di adesso ma in realtà di più (1,94 euro), considerando dieci anni di inflazione. Il resto è storia di oggi: da un lato gli annunci di grandi rivoluzioni in arrivo con il passaggio alla mobilità elettrica, pulita e risparmiosa. Dall’altro la realtà di speculazioni e guerre energetiche che fanno tornare il calendario agli anni Settanta. E, visto che spegnere la tv alle 22:45 è improponibile, non resta che guidare a bassa velocità: se si viaggia a 80 orari invece di 100 si risparmia un quinto di carburante. In pratica è come se si pagasse ancora la benzina a 1,50 euro.
 

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