Bologna-Napoli,
il riscatto e i rischi inutili

di Francesco De Luca
Lunedì 9 Novembre 2020, 07:00
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Il segnale che Gattuso aveva sollecitato in maniera forte dopo la brutta figura in Croazia è arrivato: il Napoli ha vinto a Bologna ed è tornato ai vertici della classifica. Il tecnico non si è limitato alle parole, perché ha spedito in tribuna i due esterni sinistri Rui e Ghoulam, nuovamente adattando su quella fascia Hysaj (per ora fuori dal giro dei rinnovi contrattuali, peraltro), perché li aveva visti poco concentrati in allenamento: un avvertimento a tutti gli azzurri (e anche nella scorsa ce n'erano stati, a cominciare dall'esclusione di Allan), vietati i cali di tensione che possono causare prestazioni imbarazzanti come quella di Rijeka, benché vi sia stata una vittoriosa rimonta. Le ombre si sono riviste a Bologna negli ultimi dieci minuti quando Bakayoko ha accusato stanchezza e Fabian ha commesso errori: Ospina è stato costretto nel finale a una super parata su Orsolini per evitare il pareggio. L'incapacità di piazzare il secondo colpo a fronte delle palle gol create, abbinata a sostituzioni che non hanno avuto un positivo effetto, ha fatto correre rischi evitabili.

Per 70 minuti c'è stata la testa giusta, con una buona circolazione di palla e una compattezza ritrovata anche grazie alla presenza di Bakayoko, che sa legare i reparti, aprire il gioco e farsi valere fisicamente: non è un caso che Gattuso abbia insistito per il suo ingaggio. Più velocità sulle fasce con Lozano, che ha superato una piccola fase di appannamento e ha demolito Deniswil (e Danilo ha provato a fermarlo con un'entrata killer), offrendo a Osimhen un pallone perfetto per essere girato di testa in porta. Il nigeriano ha ritrovato il gol e questo è senz'altro di conforto per un giocatore che era fermo alla sola rete con l'Atalanta e nell'ultima gara con il Sassuolo aveva sbagliato tanto, manifestando segni di nervosismo. Gli azzurri sono stati spreconi anche a Bologna, dove hanno colto la quinta vittoria consecutiva in trasferta tra campionato ed Europa League, escludendo lo 0-3 a tavolino in casa della Juve. La reazione dei rossoblù c'è stata soltanto nel finale anche perché il Napoli ha avuto la capacità di tenerli bloccati nella loro trequarti. Ma proprio nelle ultime battute il meccanismo si è inceppato, un errore di Fabian ha attivato Orsolini che ha sprecato due palle gol in cinque secondi.

Grazie a una prodezza di Ospina questa sofferenza non si è tramutata in beffa al termine di una partita nei numeri equilibrata - 4 tiri in porta a squadra, equamente diviso il possesso palla - che ha consentito uno scatto in classifica perché Lazio e Juve e Atalanta e Inter si sono annullate negli scontri diretti. Gli alti e bassi possono esservi in una stagione così compressa però l'atteggiamento in coppa aveva negativamente colpito Gattuso che sente di poter raggiungere importanti risultati con questo gruppo e ha bisogno di essere rassicurato da prestazioni adeguate, ad esempio senza quel cedimento che a Bologna avrebbe potuto rovinare tutto.

Dal campo all'aula del tribunale calcistico di secondo grado: oggi la Corte sportiva d'appello discute il ricorso del Napoli penalizzato dal giudice sportivo con la sconfitta a tavolino e il -1 per non essersi presentato a Torino per la partita con la Juve il 4 ottobre, come è noto per avere osservato la disposizione di due Asl. Da questo deve incredibilmente difendersi il club di De Laurentiis dopo settimane in cui se ne sono viste davvero di tutti i colori a proposito di rispetto delle regole: Cristiano Ronaldo e altri suoi compagni che hanno violato la bolla in cui si trovava la Juve a causa della positività di alcuni dipendenti; lo stesso CR7 che durante la quarantena - è stato colpito dal virus in Portogallo - ha attaccato con arroganza il ministro dello Sport Spadafora e infine il caso Lazio, con inchieste della Procura della Repubblica di Avellino e della Procura federale sui tamponi effettuati dal club di Lotito, con calciatori positivi che si negativizzano per poi ripositivizzarsi.

In questo - pericoloso - marasma chi rispetta le regole, cioè il Napoli a cui due Asl avevano impedito la trasferta a Torino, viene colpito con durezza. La parola passa alla Corte sportiva d'appello. Si limiterà anch'essa a evidenziare in maniera notarile l'inosservanza del protocollo stilato il 13 giugno e ritenuto inadeguato secondo il recente giudizio di autorevoli esperti? Oppure, dopo aver ascoltato la tesi di De Laurentiis (il vero difensore del club), rimetterà questa delicata situazione sui giusti binari, quelli del rispetto delle leggi e del buonsenso? 

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