Napoli e Benevento, ​
due progetti vincenti

di Francesco De Luca
Lunedì 26 Ottobre 2020, 00:00 - Ultimo agg. 07:00
3 Minuti di Lettura

È stata una domenica speciale per Lorenzo e Roberto. Il derby nel segno dei fratelli Insigne, prima il gol di Roberto che ha portato in vantaggio il Benevento e poi quello di Lorenzo, il capitano che ha indicato la rotta giusta nel momento di difficoltà, guidando con tutto il suo orgoglio e la sua rabbia il Napoli alla riscossa dopo una prima mezz’ora a ritmo lentissimo, della quale i giallorossi avevano approfittato.

Un tiro e un gol per il Benevento che ha colto la difesa azzurra distratta, così come era accaduto al San Paolo giovedì scorso in occasione della partita con l’Az. Un nuovo campanello di allarme per una squadra che della solidità difensiva aveva fatto un punto di forza nella primissima parte del campionato. Ma stavolta il muro avversario ha ceduto sotto i colpi del Napoli, anche perché la reazione è stata più coordinata ed efficace rispetto alla gara di Europa League, con Gattuso che ha accentrato Insigne e così la manovra è diventata più fluida. Ispiratissimo il capitano, riportato alla ribalta da questo allenatore dopo le tensioni con Ancelotti. In pochi minuti Lorenzo ha segnato un gol annullato per fuorigioco e un altro spettacolare, da lunga distanza, pareggiando i conti con il fratello, scoppiato in lacrime dopo la prima rete in serie A, e proprio agli azzurri. Il Benevento si è fatto schiacciare e il Napoli ha raddoppiato, col sigillo a questa vittoria messo da Petagna, attaccante di scorta che ha confermato di poter essere un utile grimaldello in partite che nascono male. 

Sul 2-1 Inzaghi ha effettuato alcuni cambi che hanno risvegliato la squadra, pericolosa in un paio di occasioni in contropiede (brillantissimo il 38enne Maggio, esterno azzurro del vecchio Napoli), ma non fino al punto da poter ribaltare la partita, anche se vi è stata un’occasione perfino al 97’, con la punizione - concessa per un superfluo fallo di Politano - di Sau respinta da Meret sulla linea.

I due vecchi amici Gattuso e Inzaghi non si sono risparmiati, è stato un bel derby sotto l’aspetto agonistico con alcune perle: i colpi di Lorenzo Insigne, ripresosi bene dall’infortunio muscolare e destinato ad essere protagonista in questa stagione con il Napoli e la Nazionale. Ma la prima mezz’ora degli azzurri è stata complicata, con un solo tiro realmente pericoloso - la traversa di Manolas - e l’inefficace 62 per cento di possesso palla. La squadra non è riuscita a dare profondità alla manovra nonostante alcuni lanci di Bakayoko: bloccati gli esterni, poco agili Osimhen e Mertens. Il Benevento ha giocato senza presunzione contro un avversario più forte, Inzaghi ha fatto marcature fisse nel primo tempo e ha tenuto la partita a lungo in equilibrio. Ma il gap tecnico - 3 sconfitte e 12 gol subiti contro Inter, Roma e Napoli - resta difficile da colmare. 

I progetti di Benevento e Napoli convincono. Pippo ha stabilito un asse di ferro con il presidente Vigorito e il direttore sportivo Foggia, questa è casa sua e ha dato alla squadra la giusta mentalità: nel derby ha schierato i tre napoletani (Letizia e Schiattarella oltre a Insigne jr) per sfruttare le loro forti motivazioni. Rino potrebbe prolungare il contratto con De Laurentiis fino al 2023, dipende tutto da quella clausola rescissoria da 7 milioni che aveva bloccato il rinnovo alla fine della scorsa stagione: se il presidente la cancella, si va avanti. «Abbiamo un allenatore che vorrebbe essere sempre con noi in campo ad aiutarci», ha detto Lorenzo Insigne. E questo messaggio della squadra fa capire perché il Napoli non deve perdere Gattuso.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA