Napoli, con Mertens è un'altra storia

di Francesco De Luca
Lunedì 1 Marzo 2021, 00:00 - Ultimo agg. 07:00
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La quarta vittoria consecutiva in campionato al “Maradona” (senza subire reti) dà un po’ di serenità a Gattuso e al Napoli, tornati a tre punti dalla zona Champions. Pippo Inzaghi, osservatore dalla tribuna perché squalificato, s’aspettava di più dal Benevento, che invece ha fatto una partita conservativa: si è chiuso in area e ha cominciato a farsi sporadicamente vedere nella metà campo azzurra - più equilibrata rispetto ad altre gare grazie al sacrificio di Fabian e Bakayoko - soltanto dopo aver incassato la rete di Mertens.

Ringhio ne ha ascoltate e lette tante, troppe, nell’ultimo mese, senza essere adeguatamente tutelato dalla società. Chi lo ha attaccato con durezza, non ha considerato il gran numero di assenti per infortuni o Covid. Tra questi appunto il belga che è diventato in questi anni il primo bomber della storia azzurra e un punto di riferimento tecnico e popolare. Quella di ieri - un tocco lesto su assist di Ghoulam favorito da una leggerezza del giallorosso Foulon, alla Pippo Inzaghi per intenderci - è la rete numero 131. Dries deve recuperare la migliore condizione fisica (il problema della caviglia sinistra lo ha tormentato per due mesi e mezzo) ma il suo estro e la sua personalità sono elementi preziosi, peraltro l’intesa con Insigne è consolidata e in campo si vede. Di errori Gattuso ne ha fatti ma il peso delle indisponibilità di uomini di spessore è stato schiacciante. Ritrovarli dà effettivamente al Napoli la possibilità di giocarsela per quel quarto posto che diventerebbe un obiettivo concreto - l’unico rimasto dopo l’esclusione dalle coppe - e non un miraggio. L’infermeria si sta svuotando (si sono rivisti Hysaj, Demme e Ospina, comunque rimasto in panchina perché Meret si è guadagnato in queste settimane la fiducia del tecnico), è stato un piacere ritrovare questo bel Ghoulam dopo anni difficili e c’è chi sta sostituendo bene i big della squadra, come Politano, vice di Lozano, il migliore azzurro fino all’infortunio muscolare subito nella gara con la Juve.

È stato un brutto derby, con un esito giusto perché il Napoli ha fatto la partita e il Benevento ha badato a difendersi.

D’altra parte, le difficoltà offensive sono quelle con cui Inzaghi si confronta da tempo: l’ultima vittoria risale a quasi due mesi fa e il vantaggio sulla terz’ultima si è ridotto a 7 punti perché il Cagliari con il neo allenatore Semplici ha colto tre punti preziosi a Crotone. Pippo ha schierato tutte le punte a disposizione, facendo esordire anche il giovane argentino Gaich, ma non è riuscito a modificare il corso della partita, di fatto chiusa da una seconda rete rocambolesca, con il pallone toccato dai corpi di Di Lorenzo e Politano - uno di quei colpi di fortuna che sono mancati nelle scorse settimane al Napoli - e scivolato alle spalle di Montipò. Non è stato un finale agevole per gli azzurri perché Insigne - sempre apprezzabile il suo impegno - e compagni hanno dovuto gestire la difficoltà causata dall’espulsione per doppia ammonizione di Koulibaly, uno di quegli annebbiamenti che Kalidou improvvisamente accusa: già ammonito, ha fatto un inutile fallo su Letizia.

Il leader della difesa azzurra salterà la partita di mercoledì sul campo del Sassuolo, un problema per Gattuso considerando quanto in generale sia stata poco affidabile la coppia centrale Rrahmani-Maksimovic. Il Napoli ha fallito una lunga serie di occasioni in questa stagione, un po’ per gli errori che ha commesso e un po’ per i problemi di organico che hanno cominciato a tormentare Rino da metà novembre, quando si è infortunato Osimhen. Il calendario gli concede due nuove chance, le partite contro Sassuolo e Bologna, prima di una settimana complicata, quella che va dal 14 al 21 marzo, quando affronterà in trasferta Milan, Juve e Roma. Il Napoli è stato fin qui poco affidabile ma è giusto confidare nel suo rilancio dopo le vittorie su Granada e Benevento, ovviamente dal differente peso. Ai giallorossi serve uno scatto perché i pareggi sono piccoli passi: mercoledì arriva al “Vigorito” il Verona, che ha fatto tremare la Juve, e poi ci saranno gli scontri diretti con Spezia e Fiorentina. Per gli attaccanti è arrivato il momento di dare segnali concreti a Inzaghi perché l’attuale +7 non mette al sicuro il Benevento. 

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