Un video su Victor Osimhen diventa un affare di Stato. Almeno per il ministro dello sport nigeriano, John Ewan Enoh. Enoh ha chiesto all’ambasciatore a Roma di fare luce sull’episodio che ha scosso il bomber del Napoli a inizio settimana. Uno dei due video pubblicati sulla piattaforma Tik-Tok del club aveva un riferimento alla noce di cocco e in quell’immagine i tifosi nigeriani di Victor, tra cui evidentemente l’esponente del governo, hanno visto un attacco razzista. I due ironici video - l’altro sul rigore sbagliato a Bologna - sono stati uno scivolone del Napoli e sui quali la società ha fornito chiarimenti 48 ore dopo la diffusione: «Mai avuta l’intenzione di offendere Osimhen, è un nostro patrimonio». Ma la vicenda non si è chiusa, almeno mediaticamente il ministro Enoh vuole tenerla aperta.
C’è da augurarsi - per la consistenza del caso - che non si attivi una procedura diplomatica che porti fino alla Farnesina. Il governo nigeriano evidentemente non conosce bene il Calcio Napoli (fondato per inciso dall’ebreo Giorgio Ascarelli nel 1926) e i napoletani. Questa squadra e questa città provano sistematicamente sulla loro pelle cosa è il razzismo. Da decenni e in occasione di quasi tutte le partite che si giocano lontano da Fuorigrotta: insulti vergognosi contro il Napoli e Napoli si ascoltano in tutti gli stadi, anche quelli meridionali. C’è un altro calciatore africano, Koulibaly, che può testimoniare quanto concreto sostegno abbia ricevuto dopo essere stato pesantemente insultato negli anni scorsi all’Olimpico e al Meazza. Il popolo azzurro si strinse a lui perché le sue ferite erano le ferite di Napoli. Non metta in dubbio, mister Enoh, i sentimenti e il rispetto verso Osimhen, che ha sempre dichiarato di sentirsi qui davvero a casa, fin dal primo giorno. Le strade di Victor e del Napoli potrebbero dividersi, alla fine di questa stagione o chissà quando, ma ciò accadrebbe per ragioni di mercato o di contratti. Non per altri motivi, gravi come un caso di razzismo in un video.
Victor - e forse questo il politico nigeriano lo ignora - è amatissimo a Napoli. È stato il leader nella stagione del terzo scudetto ed è diventato, con quella mascherina portafortuna, l’idolo di tutti i bambini. Di più: il loro amico del cuore. C’era chi immaginava (o sperava) che Osimhen venisse fischiato l’altra sera al Maradona, perché con un gesto di stizza aveva tolto dai suoi profili social le foto in maglia azzurra, e invece è stato sommerso di applausi, ancor prima del grande gol all’Udinese. Tranquillo, ministro Enoh: Napoli sa sempre da quale parte stare.
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