Campania zona arancione, più autobus e negozi fino alle 21,30

Campania zona arancione, più autobus e negozi fino alle 21,30
di Adolfo Pappalardo
Sabato 17 Aprile 2021, 23:30 - Ultimo agg. 18 Aprile, 18:43
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Stavolta, in tema di ordinanze, non arrivano dalla Campania norme più restrittive ma, a sorpresa, un parziale allargamento delle maglie. In particolare, questa è la vera novità, per l’allungamento degli orari delle attività che possono aprire in zona arancione da domani. Ma il governatore De Luca avverte: «Dobbiamo fare molta attenzione, se apriamo in maniera scriteriata tra 15 giorni chiudiamo tutta Italia. La pandemia non è finita». 

Annunciata già in mattinata in vista del rientro, dopo sei settimane in rosso in zona arancione, ieri pomeriggio il governatore firma una nuova ordinanza. Senza maggiori restrizioni, come accaduto spesso in passato, ma anzi allungando gli orari delle attività dei negozi. Proprio per evitare, questa è la ratio, che si registrino affollamenti. Specie dopo sei settimane lunghissime di stop.  

E quindi a decorrere da domani e fino al 15 maggio, l’apertura degli esercizi commerciali e dei servizi alla persona (barbieri, parrucchieri, estetisti) è permessa, «al fine di agevolarne la fruizione dilazionata da parte degli utenti, in deroga ad eventuali disposizioni più restrittive, dalle ore 7 alle ore 21,30 e senza obbligo di chiusura domenicale o settimanale, fermo - recita l’ordinanza - il rispetto della normativa a tutela dei lavoratori dipendenti».

Un’ora e mezza in più rispetto alle altre regioni e appena mezz’ora prima che scatti il coprifuoco alle 22 (che rimane sino alle 5 del mattino successivo). Fermo restando la chiusura dei centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi e attività di bar e ristorazione dove non cambia sostanzialmente nulla perché funzionerà solo asporto e delivery. 

Sempre nella stessa ordinanza, la numero 14, la Regione raccomanda, in vista dell’apertura di tutte le scuole (tranne le superiori che devono osservare un indice di capienza dal 50 al 75 per cento) «è disposta la riattivazione dei servizi aggiuntivi del trasporto pubblico locale in tempo utile a consentire l’operatività dei servizi scolastici nel rispetto delle vigenti disposizioni in tema di limiti alle presenze a bordo dei mezzi e delle altre disposizioni vigenti». Ma oltre al ripristino dei servizi aggiuntivi del trasporto pubblico, viene attivato «ove necessario e su richiesta dei Comuni, del supporto dei volontari della protezione civile, nelle aree a maggiori rischio di assembramenti nei pressi degli istituti scolastici e degli snodi critici del sistema di Tpl, al fine di favorire l’ordinato afflusso e deflusso dei viaggiatori e - recita sempre l’ordinanza - per la dissuasione di condotte non rispettose degli obblighi di distanziamento interpersonale e di utilizzo dei Ddi». 

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Ma se non ci sono restrizioni ulteriori al Dpcm, ci sono i moniti di De Luca. «Se apriamo in maniera scriteriata, fra 15 giorni torniamo a chiudere tutta l’Italia. La precondizione per aprire è aprire per sempre». Poi partono le bordate contro l’esecutivo: «Il governo invece fa scelte incomprensibili ora apriamo le scuole e non diciamo contemporaneamente che mettiamo in sicurezza il trasporto metropolitano. Avremo migliaia di ragazzi che si affollano nei bus, è tanto difficile capire che bisogna immunizzare gli autisti dei bus? Ma siamo un Paese che va avanti su una linea virtuale». È un auto-assist per rilanciare le vaccinazioni per categorie derogando alle fasce d’età. «La Campania - aggiunge il governatore parlando a margine di un’iniziativa ad Agropoli, alle porte del Cilento - ritiene che si debba dare priorità nelle vaccinazioni al comparto turistico-alberghiero, perché un qualunque cittadino se aspetta 3 settimane non succede niente. Mentre per questo comparto rischia di saltare la stagione turistica. Ed è un problema di centinaia di migliaia di lavoratori. Ma questa battaglia la sta facendo da sola la Regione Campania.

«Si sono arrabbiati al Nord perché volevamo immunizzare Capri e Ischia, ma io rispondo per la Campania, mica per Rimini, chiedetelo al loro presidente». È la guerra che porta avanti da giorni per rendere le isole del golfo di Napoli Covid free (prima che arrivasse lo stop del ministero della Salute) ma ieri ma declina anche nel Salernitano: «Noi faremo accordi anche con albergatori del Cilento, dell’area Sud di Salerno e di tutta la Campania. Ma i vaccini non arrivano. Chiediamo al governo di far valutare lo Sputnik nel giro di una settimana, invece di perdere sei mesi. Se avessimo 3 milioni di vaccino in più, potremmo dare alle categorie economiche il vaccino aggiuntivo. Abbiamo imprese che hanno la possibilità di fare vaccinazioni con medici aziendali e personale proprio, ma non arrivano le dosi». 

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