Napoli: via Duomo ingabbiata dal cantiere, in tre anni chiusi trenta negozi

Napoli: via Duomo ingabbiata dal cantiere, in tre anni chiusi trenta negozi
di Gennaro Di Biase
Domenica 16 Febbraio 2020, 00:00 - Ultimo agg. 15:31
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Immondizia e turismo in crescita, clochard e musei, impalcature e arte, decine di negozi falliti e qualche nuova apertura. Benvenuti in via Duomo, incastrata tra un presente fatto di cantieri e disagi e un futuro, promesso ormai da anni, di restyling e trasporti. «Negli ultimi 3 anni qui hanno chiuso una trentina di negozi - spiega Antonio Minichini, commerciante di scarpe - Quasi tutte le attività di corredi da sposa. I cantieri hanno abbassato le vendite del 70%». I lavori procedono, ma da troppi anni. Se Metropolitana fa sapere che le prime corse dalla stazione Duomo sono previste «tra settembre e ottobre 2020», «il restyling della strada ha superato il sagrato del Duomo - dice Paolo Iorio, direttore del Museo del Tesoro di San Gennaro - I turisti qui sono in aumento, ma questo cozza pesantemente con la vergogna delle discariche e dei clochard che orinano davanti al Museo». La contraddizione è la regola in via Duomo. 

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Non chiudono solo i negozi di corredi. Siamo a pochi passi dal luogo in cui un calcinaccio killer uccise lo storico commerciante Rosario Padolino l’8 giugno dell’anno scorso. Qui, in mezzo alle impalcature mai smontate, si nota abbassata, fra le altre, la saracinesca della Bottega dei Sapori. «Hanno chiuso a dicembre - sospira Giuseppina Varriale di Collaro, negozio adiacente - Tutto è rimasto com’era prima della tragedia. Le istituzioni ci hanno abbandonato per quanto riguarda la pulizia, il sostegno e la sorveglianza. Stiamo chiudendo in tanti, e a breve chiuderò anche io, se le cose non cambiano. Entro fine anno ci sarà un effetto domino e falliranno altre attività: il 70% di quelle rimaste. I clienti fanno fatica ad arrivare in via Duomo: quando sono iniziati i lavori della metro mio figlio aveva 3 anni. Ora ne ha 20 e la metro è ancora in costruzione». «Prima qui arrivavano persone a spendere dalla provincia, ma ora i negozi ci sono anche nei piccoli centri - racconta Quinto Sarnelli - I cantieri sono durati troppi anni e i commercianti non hanno retto». 

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Via Duomo è sporca, sporchissima. Decine di sacchetti di immondizia sotto il naso dei turisti o davanti a bar di fresca apertura. Persino qualche paletto appena rifatto è già divelto. Discariche, materassi e mobili dappertutto: all’angolo con via dei Tribunali, con Forcella, con la chiesa di San Giuseppe. Soprattutto, il degrado spicca nell’orinatoio dei clochard, cioè nei portici adiacenti al Duomo: «Una vergogna insostenibile - sospira Iorio - Nei mesi abbiamo cercato di attivare l’Asl, il Comune, i pompieri, Asìa. Niente. Fanno scaricabarile. Di conseguenza centinaia di turisti al giorno sono costretti allo slalom nel villaggio dei clochard sulla soglia del Museo di San Gennaro. I turisti ci chiedono: “Non fate nulla?”. Con amarezza dobbiamo spiegargli che abbiamo le mani legate. Tutto questo stride con i dati dei visitatori, che da noi sono cresciuti del 15%». 

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Stando alle tempistiche del Comune per i lavori Unesco e a quelle di Metropolitana, i prossimi mesi saranno decisivi: la chiusura dei cantieri della pavimentazione è prevista entro l’estate e «la prima corsa della linea 1 a Duomo è prevista in autunno - fanno sapere da Metropolitana - Poi con i lavori per la cupola si procederà a stazione già attiva». Sono tempi di attesa, quindi in via Duomo, mesi in cui decine negozi abbassano le saracinesche, sostituiti da bancarelle ambulanti davanti alle serrande chiuse. Ma anche tempi di negozi che resistono: «Le vendite sono calate del 50% da quando hanno aperto i cantieri a gennaio 2019 - racconta Anna Puzone di La Boutique - Ma torneremo a respirare un po’, speriamo, quando la pavimentazione sarà finita». E tempio di attività che aprono, come la libreria A&M Bookstore coffee and more di Anna Minucci e Andrea Ambrosino, due giovani fidanzati che hanno da poco scommesso su via Duomo.
 

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