Era pronto per essere dimesso, dopo un piccolo intervento chirurgico in day-hospital, ma ha accusato un malore ed è morto. È stata aperta un’inchiesta sulla morte di Salvatore Greco, 65enne napoletano, deceduto martedì pomeriggio alla clinica Villa Stabia di Castellammare. La Procura di Torre Annunziata (procuratore Nunzio Fragliasso, sostituto Marianna Ricci) ha disposto il sequestro della salma, in vista dell’autopsia, che servirà a chiarire le cause del decesso e per comprendere se il malore fatale possa essere collegato al piccolo intervento chirurgico al quale era stato sottoposto tre ore prima.
In clinica erano stati chiamati a intervenire i poliziotti del commissariato stabiese, allertati dal personale medico della struttura privata perché i familiari di Salvatore Greco non avevano preso bene la tragica notizia.
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I poliziotti hanno sequestrato la cartella clinica ed ascoltato i primi medici che hanno avuto in cura il paziente, mentre la salma è stata traslata all’obitorio di Castellammare di Stabia in attesa dell’esame autoptico. Non è escluso che Salvatore Greco possa essere morto per una reazione all’anestesia, seppure eseguita in basso dosaggio perché solo in forma locale, oppure che sia rimasto vittima di altre complicanze dell’intervento. Così come è possibile che invece la morte sia stata causata da ragioni estranee all’operazione. Tutte questioni che saranno chiarite dagli esperti nominati nelle prossime ore dalla Procura. Per far proseguire l’inchiesta, saranno iscritti nel registro degli indagati i nomi dei medici che hanno avuto in cura il paziente, un atto dovuto a garanzia degli stessi professionisti che potranno nominare a loro volta dei periti di parte che possono partecipare all’autopsia e presentare una loro relazione difensiva. Poche settimane fa, un altro caso sospetto aveva riguardato un’altra importante clinica del Napoletano. A Torre del Greco, presso la clinica Santa Maria la Bruna, aveva perso la vita Vanessa Cella, 37enne napoletana, per un malore accusato dopo tre interventi di chirurgia estetica a cui era stata sottoposta nella stessa giornata. In quel caso, la paziente aveva subito un’anestesia totale per cinque ore consecutive.