Napoli, chiesa aperta 24 ore: si prega anche di notte

La chiesa Santa Maria di Montesanto (foto Sergio Siano)
La chiesa Santa Maria di Montesanto (foto Sergio Siano)
di Maria Chiara Aulisio
Mercoledì 10 Aprile 2019, 00:00
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La chiesa è aperta 24 ore su 24. «Qui non si chiude mai», commenta il parroco Michele Madonna, alla guida di Santa Maria di Montesanto da molti anni, ideatore di una insolita «scuola di evangelizzazione diocesana» che - se ha fatto storcere il naso a molti colleghi sacerdoti - è riuscita nell’intento di portare via dalla strada decine di ragazzi pronti a finire nelle maglie della criminalità organizzata. Le sue messe traboccano di fedeli e per ascoltare le catechesi di don Michele arrivano da tutta la regione. Anche di notte quando si chiude l’ingresso principale della chiesa e si apre quello secondario che consente l’accesso all’ipogeo dove si allestisce l’altare.

Sotto l’occhio vigile delle telecamere, piazzate ovunque per garantire la sicurezza di chi prega fino all’alba, i fedeli si alternano tra i banchi. Si chiama adorazione perpetua - spiega il sacerdote - come perpetua è l’adorazione in cielo da parte degli angeli e dei santi. Si svolge di giorno e di notte grazie a devoti parrocchiani disponibili a non mollare mai il presidio. 

È passata l’una: tra i banchi di Santa Maria di Montesanto siede Patrizia, 60 anni. Accanto a lei Rita e Maria, quasi 70, ma sveglie e lucide come se fosse mezzogiorno. «Veniamo qui regolarmente - raccontano le donne - e senza alcun sacrificio, anzi. Sempre più spesso, anche nel cuore della notte, arrivano gruppi di ragazzi che pregano e cantano con noi. L’altra sera hanno portato pure la chitarra, è stato bellissimo». Li chiamano «concerti di Dio»: melodie sacre intonate ai piedi dell’altare, perché - come diceva sant’Agostino - «chi canta prega due volte». D’altronde la musica è al centro dell’evangelizzazione di don Michele dove i suoni, i gesti e il movimento diventano centrali, e indispensabili, per fare presa sui più giovani. 

Sarà sempre Michele Madonna a occuparsi della gestione degli spazi gratuiti da destinare ai ragazzi nel rinnovato istituto Bianchi di Montesanto, riaperto grazie alla Fondazione Grimaldi onlus. La Comunità di Sant’Egidio baderà agli anziani, il sacerdote avrà invece la responsabilità dei giovani. E ben presto si aprirà anche una scuola alla quale avranno accesso le famiglie disagiate grazie a borse di studio messe a disposizione dalla stessa Fondazione. «Abbiamo un grande bisogno di spazi - commenta il parroco - organizziamo decine di attività e il Bianchi sarà per noi un luogo prezioso». Dallo sport alla didattica, dal catechismo all’animazione: la parrocchia di Montesanto è ormai un punto di riferimento per la gente del quartiere. «Quando un sacerdote, come tanti sacerdoti, lavora bene, la gente si innamora di Dio - dice don Michele - passando dal male al bene. C’è chi apparteneva al mondo della criminalità e oggi è qui a pregare con noi». 

Sono oltre duecento i bambini che frequentano l’oratorio: guidati da giovani e gente della parrocchia fanno i compiti, giocano a calcetto, seguono corsi di danza e ginnastica, dipingono, e studiano le lingue, naturalmente a costo zero. «Ogni giorno tranne il giovedì, - puntualizza il parroco - che è giornata di preghiera: tutti devono venire a “rifornirsi”, come un’auto che ha bisogno del carburante per poter andare avanti». Quella sera, infatti, la chiesa si riempe all’inverosimile, c’è l’adorazione eucaristica, intorno alle 20, e a partecipare sono davvero in tanti. Un momento di grande suggestione al quale il parroco non rinuncia: «Genitori e figli, nonni e nipoti: pregano insieme davanti al Santissimo Sacramento e vanno via solo quando è tutto finito».

La gente è tanta e i posti sono pochi. Così Michele Madonna si è trovato a dover organizzare una notte di preghiera e adorazione al teatro Palapartenope per riuscire a contenere tutti i fedeli che desiderano prendere parte alle sue catechesi. L’appuntamento è fissato per l’11 maggio, a partire dalle 16 e fino a mezzanotte, quando - presso la struttura di via Barbagallo - arriverà anche il cardinale Crescenzio Sepe per la celebrazione eucaristica. Prima di lui è in programma la predicazione di padre Raniero Cantalamessa, teologo e predicatore italiano dell’Ordine dei frati minori cappuccini.

 
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