Comunali a Napoli. DeMa, mossa a sorpresa: «Lascio ad agosto (forse) per la sfida in Calabria»

Comunali a Napoli. DeMa, mossa a sorpresa: «Lascio ad agosto (forse) per la sfida in Calabria»
di Luigi Roano
Lunedì 24 Maggio 2021, 23:30 - Ultimo agg. 25 Maggio, 18:25
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Una provocazione? Una bugia? Oppure una volontà concreta? Chi lo conosce è pronto a scommettere che il sindaco Luigi de Magistris «non lascerà mai Napoli prima che finisca il mandato». Insomma, l’ex pm tra la candidatura in Calabria alla presidenza della Regione e quella di Alessandra Clemente come suo successore a Palazzo San Giacomo, è al centro del dibattito politico non solo a Napoli. Anche se proprio nella sua città ieri ha acceso un’altra miccia. «Dimettermi da sindaco per fare la campagna elettorale in Calabria? Devo pensarci, prenderò questa decisione appena si entrerà nell’ufficializzazione delle candidature». Così ha parlato a “Un giorno da pecora” su Radio 1. «Considerati i 45 giorni prima delle elezioni - racconta - a quel punto potrei anche dedicarmi totalmente alla Calabria, lo valuterò alla fine, a Ferragosto. Devo pensarci bene».

La sensazione, confermata da chi a Palazzo San Giacomo gli vive accanto da 10 anni, è che alla fine difficilmente lascerà Napoli prima del tempo e ci sono due indizi che de Magistris ha seminato durante la sua chiacchierata a Radio 1: «Quando finirò, sarò il sindaco che ha governato per più tempo Napoli, sarà un record importante e difficilmente superabile». L’allusione è al fatto che supererà e di molto i dieci anni canonici. Si doveva votare infatti proprio in questi giorni, ma invece causa pandemia la data è stata spostata a ottobre.

Quindi rispetto ai canonici due lustri de Magistris indosserà la fascia tricolore per altri 5 mesi, 150 giorni. E visto quello che ha detto ci tiene molto. In secondo luogo, non c’è incompatibilità tra la candidatura a presidente della Regione Calabria e il ruolo di sindaco. Ci sarà solo in caso di elezione in Calabria, ma a quel punto sarà scaduto il suo mandato e non ci sarà da scegliere tra la sua città e quella che definisce «la sua seconda terra», se eletto andrà in Calabria.

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«La fine di un mandato da sindaco è una scelta personale» spiega. Non è un mistero che la moglie è calabrese, che lui ha svolto le sue funzioni di magistrato per più di 10 anni in quella regione e che il legame con la Calabria è anche di tipo affettivo. Detto questo, c’è anche un terzo motivo che lo indurrebbe a non lasciare prima del tempo Palazzo San Giacomo. Lo spettro dell’approvazione del bilancio di previsione senza maggioranza, e che dopo la sentenza della Corte Costituzionale è ancora più in rosso, si fa sempre più sfumato.

È impensabile che un sindaco in scadenza, anzi oltre la scadenza, vale per Napoli come per altre centinaia e centinaia di Comuni, possa approvare un bilancio di previsione o anche di rendiconto in queste condizioni. Dove la pandemia ha svuotato ancora di più le casse dei Municipi perché la riscossione è diminuita ancora di più, e con il fardello di un debito pesantissimo da smaltire - dopo la sentenza della Corte Costituzionale che ha bocciato l’attuale sistema di contabilità degli enti locali - entro ottobre. È molto probabile che ci sarà una ulteriore proroga per lasciare ai nuovi primi cittadini la facoltà di gestire le finanze. E che nel frattempo il Governo si attrezzi con misure per evitare il fallimento degli enti locali. 

Così l’ex pm si diverte a fare le carte ai candidati sindaci: «Noi abbiamo la Clemente e siamo convinti della scelta. Però se si candidasse Roberto Fico si potrebbe aprire un ragionamento con lui». E ancora su Gaetano Manfredi: «Si è messo paura, ha tentennato, quindi non è idoneo perché chi ha paura non può fare il sindaco di Napoli». Infine una battuta su Luigi Di Maio: «È impensabile, non ha la possibilità di vincere. Io vorrei chiedere a Pd e M5S invece perché la Clemente non è idonea alla candidatura ma non rispondono». 

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