Comunali a Napoli, liste escluse; Maresca: «Sono regole medievali e riusciremo a ribaltarle»

Comunali a Napoli, liste escluse; Maresca: «Sono regole medievali e riusciremo a ribaltarle»
di Leandro Del Gaudio
Mercoledì 8 Settembre 2021, 23:30 - Ultimo agg. 10 Settembre, 07:31
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È decisamente quello più danneggiato dal provvedimento della commissione prefettizia. Tecnicamente, quattro liste (tre civiche, più quella riconducibile alla Lega), sono fuori dal voto di ottobre, mentre inizia formalmente una battaglia legale che non ha un esito scontato. 

Una vicenda che infiamma la campagna elettorale del magistrato in aspettativa Catello Maresca, che apre scenari ancora imprevedibili e che aggiunge una buona dose di stress per tutto lo staff che tirano la volata dell’ex pm. Cosa accadrà ora? In ballo, questioni di forma che - per chi è pratico di Tribunali -, diventano sostanza o sono destinate ad essere bollate come cavilli inutili. Proviamo così a ragionare con chi ha dedicato una vita all’esercizio del diritto e che ora si vede penalizzato da decisioni di una commissione prefettizia.

Due civiche (Maresca sindaco e Catello Maresca) più la lista animalisti e quella riconducibile alla Lega rischiano di essere definitivamente escluse dal voto di ottobre, qual è il giudizio del magistrato-candidato? 
«Speravo vincesse la ragionevolezza, ma non credo che alle nostre liste possa essere impedito l’accesso alla competizione elettorale.

La burocrazia non può uccidere la democrazia. I nostri avvocati sono già al lavoro per garantire il diritto al voto dei cittadini e tutelare i nostri candidati, nell’interesse di Napoli e dei napoletani. La nostra campagna elettorale continua con ancora più determinazione».

La scorsa notte ha ricordato al Mattino la necessità di non penalizzare il diritto di migliaia di elettori a vedersi rappresentati nelle liste che esprimono storie di donne e uomini radicati sul territorio, con un progetto politico ben definito. Non crede però che sia necessario comunque rispettare la forma della legge elettorale, a proposito dei tempi di presentazione delle formazioni? 
«La presentazione delle liste avviene secondo una normativa superata e medievale. Abbiamo lavorato giorno e notte rispettando le regole nella sostanza, non ci faremo fermare dai formalismi. I nostri delegati erano già all’interno dell’edificio con parte della documentazione e i collaboratori stavano consegnando il resto. Ci hanno poi impedito fisicamente di entrare a portare la documentazione integrativa. E su questo ci riserviamo di presentare querela».

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È disposto, in questo momento della campagna elettorale, ad affrontare una battaglia amministrativa nei tempi ristretti prima del voto? 
«Faremo valere i nostri diritti in ogni sede. Da magistrato e uomo delle istituzioni ho piena fiducia nella giustizia e sono convinto che i principi di ragionevolezza, interesse pubblico e buon senso avranno la meglio. La rappresentatività dei cittadini e la pluralità non possono essere compromesse dal burocratismo». 

Sempre a proposito di Liste, cosa risponde a Giorgia Meloni che si è mostrata contrariata per la sua decisione di accogliere Diodato nella sua lista, dopo lo scontro con Nonno?
«Come in tutte le grandi famiglie si litiga, ma poi si fa pace e ci si siede a tavola tutti insieme. Il confronto è il sale della vita e ognuno può esprimere opinioni liberamente. Qui a Napoli il centrodestra è riuscito a fare sintesi prima di tutto sui contenuti e sui programmi. L’obiettivo comune è superare trent’anni di disastri amministrativi della sinistra». 

Altra questione non secondaria riguarda i rapporti con la Lega: c’è chi sostiene che dietro il mancato incontro tra lei e il ministro Giorgetti ci sia qualcosa in più di un malinteso. Cosa replica? 
«L’incontro con il ministro Giorgetti è già in agenda da tempo. Non ci sono tensioni politiche, ma come sempre una franca discussione perché in questa coalizione si discute, non si impone niente». 

Uno dei punti controversi dell’intera prima fase della campagna elettorale, sia nel centrodestra che nel centrosinistra, ha riguardato le Municipalità: possibile che non ci sia stata una sintesi tra politici e civici? Si può immaginare una competizione stile “una poltrona per due” nello schieramento che la sostiene?
«Anche in questo caso ha prevalso la democrazia, lasciando spazio alle diverse sensibilità del territorio. Dall’altro lato sono abituati a farsi imporre i nomi dall’alto, noi invece mettiamo Napoli al centro, prima ancora degli interessi di partito».
 

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