Comune di Napoli, conti in profondo rosso: mancano perfino carta e penne

Comune di Napoli, conti in profondo rosso: mancano perfino carta e penne
di Valerio Esca
Lunedì 15 Novembre 2021, 00:00 - Ultimo agg. 19:26
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Penne, matite, fogli per le stampanti, in alcuni casi anche sapone per le mani e finanche materiale igienico. Al Comune di Napoli manca di tutto. La situazione economica dell’ente, la mancanza di risorse per la spesa corrente, mette spesso con le spalle al muro gli uffici di Palazzo San Giacomo. Il Municipio, in taluni casi, non riesce nemmeno ad esperire piccole gare per l’acquisto di beni di prima necessità per un Comune, come appunto possono essere gli oggetti di cancelleria.

Basta entrare nelle stanze di Palazzo San Giacomo, o peggio ancora in quelle delle sedi distaccate, come gli uffici delle Municipalità per rendersi conto della situazione. Se si prova a domandare a un dipendente comunale: «Qualcuno ha una penna?» ci si comincia a guardare intorno con fare attonito. Ci sono anche periodi in cui, al terzo piano del Palazzo, dove ci sono le stanze degli assessori, il sapone per le mani i dipendenti se lo portano da casa. Uno dei casi più kafkiani è avvenuto pochi anni fa, quando addirittura finirono i blocchetti dei verbali per la polizia municipale. All’epoca a denunciarlo furono gli stessi caschi bianchi, attraverso la sindacalista del Csa Roberta Stella, che denunciò il fatto all’allora sindaco e all’ex direttore generale dell’ente segnalando «la carenza dei modelli per la rilevazione delle infrazioni al codice della strada».

Ma quella dei vigili è un’altra storia. Per lunghi anni hanno dovuto fare a meno anche delle radio, al netto del fatto che mancano mille unità in organico.

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«La nuova amministrazione sta sicuramente verificando quanto sia grave la situazione di bilancio e di cassa - spiega Agostino Anselmi, coordinatore generale aree funzionali della Cisl funzione pubblica - Una zavorra che spesso in questi anni ha reso impossibile persino comprare cancelleria, materiale per l’igiene o i verbali ai vigili urbani». Il sindacalista poi rimarca: «Occorre non solo che al Governo si ponga il tema della drammatica situazione napoletana, ma che si affrontino i problemi coniugando sforzi economici a reali obiettivi di miglioramento dei servizi offerti ai cittadini. Bisogna passare dal populismo a un sano accorto e diretto utilizzo delle risorse economiche - sottolinea Anselmi - Il fallimento del piano di rientro, la mancata vendita del patrimonio, l’uso delle risorse pubbliche senza una visione strategica e senza piani operativi e industriali, hanno reso esplosiva la situazione del debito e della macchina comunale. Urge comunque approvare il consolidato e garantire le assunzioni» conclude il sindacalista Cisl.

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Che l’ente sia deficitario e che ci siano problemi di cassa è cosa ormai nota. Con un buco da 5 miliardi di euro tra debiti e disavanzo diventa difficile gestire persino l’ordinario. Il sindaco Gaetano Manfredi continua a ripetere che servirebbe un intervento immediato tra i 100 e i 200 milioni all’anno per mettere in condizioni il Comune di sopravvivere e nel giro di due o tre anni di poter ottenere un recupero di quella capacità di riscossione che consentirebbe di riportare il bilancio in equilibrio. È chiaro che questo andrà fatto in sinergia con lo Stato e ovviamente anche con un controllo da parte del Governo. Insomma, complessivamente servono almeno 600 milioni, come prima quota che possa effettivamente rimettere in piedi il Comune. Non basterà certo il recupero di 30 milioni o poco più all’anno che Palazzo San Giacomo potrà risparmiare grazie alla rinegoziazione del Fal (fondo anticipazioni di liquidità) presente nella legge di bilancio. La norma consente di rinegoziare le anticipazioni e di spalmare il debito residuo a rate costanti in un periodo di 30 anni. Intanto nei prossimi giorni saranno fissati in agenda altri appuntamenti romani per l’assessore al Bilancio Pier Paolo Baretta, che sta gestendo per Palazzo San Giacomo le trattative con il Governo, nel tentativo di strappare quante più risorse possibile dalla prossima Finanziaria.

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