Sportello, che fatica: un bonus per lo "stress" ai comunali di Roma

Sportello, che fatica: un bonus per lo "stress" ai comunali di Roma
di Lorenzo De Cicco
Sabato 19 Ottobre 2019, 00:31 - Ultimo agg. 13:26
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Che stress, che stress di giorno, ma col bonus no! I travet dell'Anagrafe di Roma potrebbero cambiare leggermente lo spartito di Arbore per confezionare l'inno della categoria. Che almeno nella Capitale incassa un bonus per lo «stress» appunto di lavorare allo sportello. Che fatica: parlare con i cittadini che si accomodano sulla seggiola difronte, sentirsi dire nome, cognome, poi addirittura sfornare la carta d'identità o magari un certificato di residenza. Non le trovate «condizioni gravose»? Il Campidoglio la pensa così e con l'ultimo contratto decentrato dei suoi 24mila dipendenti, appena firmato, ha deciso di ritoccare all'insù (e non di poco) il gettone, già previsto nel contratto del 2017, per chi passa il turno alle prese con «quotidiani e rilevanti flussi d'utenza, contrassegnati dall'eterogeneità delle problematiche rappresentate». Una mansione che comporta, a detta del Comune, «elevati livelli di disagio». Mica per i cittadini, che in alcuni municipi aspettano anche 3 mesi per rinnovare un documento; per i dipendenti.

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IL COSTO
Per far fronte a queste incombenze, i travet capitolini incasseranno circa 160 euro al mese rispetto allo stipendio base (sono 7 euro al giorno). Col vecchio contratto di due anni fa, quando si parlava esplicitamente dello «stress relazionale riconducibile alle prestazioni che comportano una effettiva e prolungata adibizione alla relazione con il pubblico», il gettone era di circa 100 euro al mese (4,50 euro al giorno). Poi il semplice «stress», come si diceva, è diventato addirittura una «condizione gravosa», con tutte queste «problematiche» a cui far fronte. Quindi, avranno pensato in Campidoglio, andava pagato di più: l'aumento è del 55%. Pensare che nel contratto del 2014, firmato dalla vecchia giunta di Ignazio Marino, il tetto mensile per chi si occupava di front-office all'Anagrafe era di 30 euro. Oggi è cinque volte tanto.

IL «BENESSERE»
Il Comune evidentemente ha molto a cuore il benessere psicologico dei propri addetti. Lo dimostrano, del resto, diverse iniziative già messe in campo. A inizio anno la giunta di Virginia Raggi ha varato il «piano delle azioni positive per i dipendenti», previsto per legge, con tanto di «sportello d'ascolto psico-sociale» per i vigili urbani, anche loro evidentemente coi nervi tesi per le giornate passate a far multe o a mulinare la paletta tra le auto imbottigliate - anche se oltre il 40% degli agenti romani, di media, passa la giornata di lavoro dietro la scrivania. Eppure l'obiettivo dello sportello sarebbe proprio la «riduzione dello stress correlato al lavoro» da pizzardone.
E che dire di un'altra trovata, all'inizio del 2016, poco prima che Raggi conquistasse Palazzo Senatorio, quando gli addetti degli sportelli del municipio di Ostia presero parte a speciali «lezioni di bioenergetica», dove per stare più comodi ci si presentava in tuta e col tappetino di gommapiuma, sempre per favorire il relax? Tutto in orario di ufficio, neanche a dirlo.

ARRUOLATI I TERAPISTI
A quanto pare il clima è particolarmente teso, per chi lavora per l'amministrazione comunale. Un anno fa la dottoressa Lilia Girbu, membro del presidio medico del Campidoglio, dove lavorano 500 dipendenti tra impiegati e contabili, raccontò su queste colonne: «Negli ultimi tre mesi abbiamo assistito circa 300 persone, qui a Palazzo Senatorio. Un centinaio erano casi così: attacchi di panico, stress, ansia, altri episodi sempre di tipo psicologico. E infatti a volte sono stati dati psicofarmaci». Dallo Xanax al Tavor, gli ansiolitici più comuni. A fine 2017 la giunta Raggi ha addirittura firmato un protocollo con l'Ordine degli psicologi, sempre per favorire il «benessere psicologico» dei sottoposti, «un benessere declinato non soltanto in termini economici, ma di qualità della vita e delle relazioni», si leggeva nella convenzione. Sperando che migliori anche il benessere dei cittadini: ma tra spazzatura, bus in fiamme e incidenti record per le buche, a occhio non si direbbe.
 

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