Concorso Sud, bocciato l'80%. Comuni, ora è allarme Recovery

Concorso Sud, bocciato l'80%. Comuni, ora è allarme Recovery
di Nando Santonastaso
Sabato 3 Luglio 2021, 00:00 - Ultimo agg. 7 Luglio, 19:08
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Il flop del flop nei due profili più tecnici tra i cinque previsti, quelli per i quali la competenza si misurava a suon di master e di esperienze di lavoro già maturate. Per l’esperto in gestione, rendicontazione e controllo erano previsti nel Bando del Concorso Sud 918 dei 2.800 posti complessivi ma gli idonei, anche dopo l’allargamento della platea dei candidati, sono risultati appena 196, con una copertura del 21,4%. Peggio è andata al profilo del funzionario esperto tecnico: su 1.412 posti a bando, sono stati dichiarati solo 167 candidati, con una copertura del 11.8%. È la conferma che i dubbi emersi sulle modalità di selezione dei tecnici da assegnare alle amministrazioni pubbliche del Mezzogiorno, con contratto a termine di massimo 36 mesi, primo esempio di concorso semplificato e tutto in digitale della riforma della Pa, erano più che fondati.

I dati definitivi resi noti dal Formez nel giorno in cui si è formalmente concluso il primo step del “concorsone” della Regione Campania, con tutti i 1.870 candidati promossi dopo avere superato l’unica prova finale e la cui assunzione, come confermato dal governatore De Luca, avverrà nei prossimi giorni. Al Concorso Sud per i 5 profili di esperti messi a bando sono risultati idonei complessivamente 1.484 candidati su 2.800 posti disponibili, per una copertura dei posti del 53%. Dati inequivocabili. Non è bastato ammettere tutti coloro che avevano presentato la domanda di partecipazione e che in un primo momento erano stati esclusi perché i loro curricula non rispondevano alle caratteristiche del bando. Se a metà giugno degli 8.400 prescelti si erano presentati meno della metà alla prova (40 test in un’ora per ciascuno dei profili), per quella supplementare le cose non sono cambiate. Anzi. «Sono stati convocati complessivamente 102.155 candidati, con una presenza effettiva presso le sedi concorsuali di 37.009 candidati, con un’affluenza del 36,2%, dato in linea con una tendenza di scarsa partecipazione che emerge in numerosi concorsi recenti. Il tasso più alto si è registrato in Calabria (41,2%), Sicilia (41,0%), Sardegna (40,9%), il più basso nel Lazio (24,4%)». 

A livello di idonei, i numeri migliori hanno riguardato i profili per così dire meno tecnici: per quello di funzionario esperto amministrativo giuridico, 169 posti a bando, sono risultati idonei 766 candidati, con una copertura del 453%; per il profilo di funzionario esperto analista informatico, 124 posti, gli idonei si sono fermati a 112, con una copertura del 90,3%; e per il profilo di funzionario esperto in progettazione e animazione territoriale, 177 posti a bando, sono risultati idonei 243 candidati, con una copertura del 137,3%. A titolo di curiosità l’89% dei candidati che ha superato la prova proviene dalle regioni del Sud e dalle Isole. In particolare, il 28,5% dalla Sicilia e il 24,7% dalla Campania. 
POCHE DONNE
Il 50,9% ha tra i 30 e i 40 anni, il 22,6% tra i 40 e i 50, il 20,4% fino a 30 anni, informa Formez.

I candidati idonei su tutti i profili sono per il 51,1% uomini e per il 48,9% donne, ma la percentuale di donne scende in maniera considerevole per i profili di analista informatico (13,4%) e di esperto tecnico (25,1%). È un dato, quest’ultimo, che fa riflettere perché, a prescindere dalla discutibile formula del Concorso, conferma che uno dei nodi da sciogliere (e subito) per una Pa moderna e innovativa resta l’incidenza della partecipazione femminile sui profili tecnici. Una vera e propria urgenza ora che stanno per arrivare le prime risorse del Pnrr e dunque dovrebbero attivarsi sul piano tecnico-progettuale le amministrazioni locali, destinatarie finali della maggior parte degli investimenti. 

Cosa deciderà adesso la Funzione pubblica? L’obiettivo del ministro Brunetta, che aveva bruciato le tappe (con il sostegno della collega Mara Carfagna) per procedere alle assunzioni dei vincitori entro luglio, non dovrebbe cambiare. Non a caso nella nota di ieri il Formez, nell’annunciare che è già disponibile l’esito delle prove del concorso per ciascun candidato mediante pubblicazione sul sito Step-One e sulla piattaforma formez.concorsismart.it., ribadisce che «l’intera procedura concorsuale si è svolta entro il termine stabilito dei 100 giorni» e che «nei prossimi giorni le Commissioni redigeranno le graduatorie dei vincitori dei singoli profili per completare le assunzioni entro la fine di luglio».

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Intanto, però, all’appello manca la metà dei profili e come si temeva sono già stati presentati i primi ricorsi: il 19 luglio prossimo al Tar del Lazio si discuterà nel merito quello dei candidati della “prima” prova che non hanno viso di buon occhio ai fini della graduatoria l’ampliamento della platea. Sembra dunque scontato che non tutti gli enti che attendevano i vincitori per irrobustire la loro fragile struttura amministrativa saranno accontentati. Ma dubbi emergono anche in prospettiva perché con un così basso numero di idonei potrebbe non essere facile scorrere la graduatoria (dei non vincitori, ovviamente) per cercare competenze e figure professionali specifiche. Il ministro non esclude che si possa intervenire sia aumentando gli stipendi previsti (1.400 euro lordi per profili molto tecnici non sono apparsi allettanti per professionisti che magari già lavorano nel privato e con incarichi superiori ai 36 mesi previsti dal Concorso Sud) sia “aprendo” ai giovani laureati che potrebbero tornare utili proprio con il Recovery Plan. Per ora sono ipotesi, molto tecniche, su cui i sindacati sono vigili: «Non possiamo perdere questa occasione, dobbiamo fare presto» dice Lorenzo Medici della Cisl Campania. 
 

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