Coronavirus, ecco la bella Napoli: strade e piazze sono deserte

Coronavirus, ecco la bella Napoli: strade e piazze sono deserte
di Paolo Barbuto
Mercoledì 25 Marzo 2020, 00:00 - Ultimo agg. 11:26
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Strade finalmente deserte: poche persone in giro, quasi tutte da sole e con busta della spesa; rare automobili sull’asfalto, quasi tutte con l’autocertificazione a garantire lo spostamento necessario.

La Napoli che vuol dare battaglia al contagio finalmente è venuta fuori con quel rigore che solo una città “di cuore” è capace di mostrare. Le sferzate e i rimbrotti degli ultimi giorni hanno sortito qualche effetto, ma più forte è stata la voglia di mettere al muro il virus e anche le polemiche: questa città se vuole può fare più e meglio di ogni altra.

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Ieri abbiamo percorso la città cercando di batterla palmo a palmo, da Pianura al Centro Storico, dal Lungomare a Scampia passando per la Pignasecca, i Decumani, i Quartieri: ovunque abbiamo scoperto un’identica situazione di rigoroso rispetto della norma.

Il racconto, però, in maniera inusuale, deve necessariamente partire dalla porzione centrale, dal lungomare liberato. Precisamente quella fetta di via Caracciolo che parte da piazza della Repubblica e s’inoltra verso piazza Vittoria: lungo quel percorso nella tarda mattinata di ieri abbiamo trovato lo scenario che vedete nella fotografia pubblicata in cima a questa pagina. Non c’era nessuno, e non è un modo di dire: l’intero percorso era totalmente vuoto di passanti e, ovviamente, di automobili. Unico punto vivo il presidio dei collegamenti Rai regionali con due addetti in quel momento, poi nient’altro.

Siamo partiti da questo punto del racconto perché l’impatto è stato straniante ed emozionante al contempo: mai vista quella strada senza nemmeno una persona, scoprirla così è stata la rappresentazione “fisica” della forza di Napoli che sta combattendo.
 

 

Bagnoli con pochissimi passanti, appena qualche auto. Fuorigrotta con file ai supermercati incredibilmente esigue. A voler essere puntigliosi lungo via Consalvo abbiamo incontrato una coppia sottobraccio che si avviava verso una salumeria: l’uscita per la spesa dovrebbe avvenire per una sola persona, cartellino giallo. Ad essere onesti pure lungo via Epomeo, clamorosamente libera anche rispetto alla giornata di lunedì, abbiamo incrociato due persone anziane, marito e moglie, con pesanti buste della spesa: hanno rifiutato il passaggio «siamo arrivati, grazie» e hanno spiegato che vanno in due per prendere più alimenti ed evitare ulteriori uscite di casa.

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Anche se a voi potrà sembrare impossibile, ieri all’ora del pranzo lungo via Tribunali si sentiva l’eco dei propri passi sul selciato. Quel percorso abitualmente travolto di persone, pure negli ultimi giorni di restrizioni, nel momento in cui l’abbiamo affrontato era totalmente deserto: rumore di posate dalle finestre, suono di tv accese dentro le case, e poi l’eco dei propri passi sull’asfalto. Mai successo nella storia della città, probabilmente. Altro segno di forza dei napoletani.

Situazione analoga anche lungo gli altri Decumani (qualche passante in più su via San Biagio), a piazza Bellini e lungo via Santa Maria di Costantinopoli. Anche affacciarsi su piazza Dante è stato incredibile: in tutto, alle 14.15, abbiamo contato 7 persone a piedi e abbiamo visto passare tre automobili. 
 

Con gioia abbiamo incrociato quattro agenti della municipale senza nessuno da controllare a piazza Carità, completamente vuota. Via Toledo che nelle recenti giornate era stata leggermente più affollata, ieri s’è svuotata (lo vedete nella foto di questa pagina). Pure addentrarsi nella Pignasecca è stato entusiasmante: anche in questa zona di Napoli finita nel mirino per il mancato rispetto delle norme, ieri c’era silenzio. File ordinatissime e scarne all’esterno degli esercizi commerciali e appena un paio di ciclomotori nel momento in cui ci siamo mossi in quell’area.

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Chi conosce Napoli sa cos’è il Corso Umberto in una qualunque giornata feriale d’inverno o d’estate: è il caos della viabilità, è il regno delle automobili incolonnate, è un’orchestra di clacson e motori ruggenti. Ieri quella strada s’è mostrata in tutta la sua sconfinata e immensa solitudine. Primo pomeriggio: in tutto, da piazza Borsa a piazza Garibaldi, abbiamo incrociato sette automobili e un autobus; lungo i marciapiedi in totale abbiamo contato 12 pedoni.

Dovremmo raccontarvi ancora del Vomero, di Scampia, di Pianura, di Posillipo, del Corso Vittorio Emanuele ma leggereste sempre la stessa storia: Napoli ieri era deserta.

Finalmente.

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