Napoli, nel pronto soccorso del Cardarelli i malati Covid dietro un separé

Napoli, nel pronto soccorso del Cardarelli i malati Covid dietro un separé
di Ettore Mautone
Martedì 20 Ottobre 2020, 23:40 - Ultimo agg. 21 Ottobre, 08:17
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È emergenza Coronavirus. Aumentano i ricoveri e gli ospedali della Campania sono in assetto di guerra e in massima allerta per potenziare le rete dedicata alla cura di Covid-19. Secondo il bollettino regionale, diffuso dalla Protezione civile ieri, sono 154 i posti di degenza ancora liberi di cui un centinaio recuperati nelle ultime ore nell’ambito della cosiddetta “Fase D” che ne prevede altri 600. Pertanto a fronte dei 1100 posti complessivi ne risultano occupati 946. Anche sul fronte delle terapie intensive ai 30 posti residui che erano ancora disponibili lunedì ne sarebbero stati aggiunti altri cento per un totale di 227 di cui 91 occupati. I sintomi della pressione sul sistema delle cure sono evidenti e il sovraccarico su Asl e ospedali si percepisce in tutti i pronto soccorso, a cominciare dal Cardarelli.

Prime linee affollate e congestionate non tanto di pazienti affetti da varie patologie ma soprattutto di malati che accusano i sintomi dell’infezione, che stanno male, ospitati in zone isolate da separé in attesa di essere trasferiti nei reparti. Del resto nel quadro del monitoraggio regionale le unità di rianimazione disponibili sarebbero in realtà 32 di cui 8 a Napoli, nessuno ad Avellino, due a Benevento, 12 a Caserta e 10 a Salerno a cui si aggiunge una unità per i sospetti.

Per le degenze ordinarie i posti disponibili sarebbero invece 42 (13 a Napoli) più sei per i casi sospetti. Probabilmente tutti gli altri segnati nel bollettino di ieri della Protezione civile sono in fase di allestimento.

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Come all’ospedale del mare dove sono in corso grandi manovre. L’obiettivo è recuperare e riconfigurare i moduli prefabbricati e dedicarli alle sole terapie intensive con 72 unità a regime di cui 16 attive già da oggi, dieci in più del precedente assetto. Nel plesso principale invece sono previsti 48 posti di cui 40 di degenza ordinaria (30 ricavati nella day surgery e 10 nell’unità spinale e altri 8 di subintensiva). Restano però da sciogliere alcuni nodi non da poco: la day surgery è ubicata dal lato opposto rispetto al pronto soccorso per sorvegliare e affrontare eventuali emergenze. Il personale dirottato nelle corsie appartiene a discipline non affini all’emergenza, alla infettivologia e alla pneumologia (Endocrinologici, Neurologi ecc.) che andrebbero quanto meno coadiuvati da unità esperte della patologia. Negli ultimi giorni i pazienti sono aumentati, al pronto soccorso del presidio di Napoli est ieri pomeriggio c’erano 23 pazienti Covid nell’area isolamento ricavata nel pronto soccorso di cui 8 ventilati in attesa di trasferimento. Qui nel fine settimana, tra sabato, domenica e lunedì, sono deceduti una decina di malati. Ci sono molti pazienti che da giorni sono a casa e che vogliono essere visitati e assistiti e che si rivolgono al 118. Quando arriva l’influenza cosa faremo?


CARDARELLI
La situazione al pronto soccorso del Cardarelli è peggiore con la vecchia “Osservazione breve” ormai trasformata in un reparto Covid aggiunto con una situazione paradossale che vede pazienti positivi separati dagli altri sono con i separè. Almeno 25 i pazienti positivi e sintomatici sono in attesa di trasferimento, drenati gradualmente verso il padiglione H che, nonostante i 60 posti attivi (su circa 80 da attivare), è già quasi pieno. Il filtro e la presa in carico da parte della medicina del territorio in questa fase critica incide poco sui livelli di cura nonostante il recente protocollo messo nero su bianco dall’unità di crisi. Si trovano intoppi nella mancanza di dispositivi di protezione che non sarebbero stati messi a disposizione della medicina di famiglia e delle guardie mediche e si punta tutto sul potenziamento delle Usca che già sono sotto pressione sul fronte tamponi. In questo scenario possono fare poco i 300 apparecchi per la ventilazione polmonare, destinati dal commissario straordinario per l’emergenza e sdoganati ieri dai funzionari dell’Agenzia dei Monopoli della Asl Napoli 1.

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