Coronavirus e Napoli, voli cancellati, treni e hotel vuoti: «In fumo oltre 20 milioni al giorno»

Coronavirus e Napoli, voli cancellati, treni e hotel vuoti: «In fumo oltre 20 milioni al giorno»
di Gennaro Di Biase
Lunedì 2 Marzo 2020, 23:00 - Ultimo agg. 3 Marzo, 15:01
4 Minuti di Lettura

Voli cancellati, incassi più che dimezzati, corridoi, gate e binari semideserti, mascherine di ogni tipo, dimensione e forma, centinaia di taxi fermi per ore ad aspettare turisti che non arriveranno mai. L’effetto Covid-19 si sente eccome tra la stazione e l’aeroporto. Napoli non appartiene alla “zona rossa” (quella dei Comuni dei focolai nei pressi di Codogno) né alla “zona gialla” (Lombardia, Emilia Romagna, Veneto e le province di Savona, Pesaro e Urbino), territori per cui il Governo ha previsto restrizioni speciali e misure di contenimento dell’epidemia. Eppure gli effetti dell’allarme sanitario continuano a imperversare anche all’ombra del Vesuvio. Ieri mattina in piazza Garibaldi e a Capodichino il coro si è sollevato unanime: «Il calo di flusso turistico e di incassi è superiore al 50%». 

LEGGI ANCHE Coronavirus, la speranza arriva da Israele

È mattina, ma il piazzale dell’ingresso principale è vuoto, come i parcheggi a pochi passi dall’ingresso. Appoggiati alla grande vetrata di Capodichino ci sono cinque o sei turisti in attesa. Due o tre di loro indossano la mascherina. Intanto parte un Alibus senza passeggeri. Anche all’interno c’è poca gente, in compenso si notano mascherine verdi e bianche, di stoffa e plastica. Alcuni viaggiatori la portano al collo, come un ciondolo. Sui display delle partenze si legge di due voli cancellati: uno è per Milano Linate delle 16.50, l’altro è per Istanbul (la Turchia ha sospeso i collegamenti aerei con l’Italia). «Le attività aeroportuali - fa sapere Gesac - si svolgono regolarmente e il ventaglio di destinazioni raggiungibili con volo diretto da Napoli non è diminuito in modo significativo essendo stata sospesa dal primo marzo solo la rotta per Istanbul. I controlli sanitari dei passeggeri in arrivo sono effettuati, come indicato dalle autorità sanitarie, dalla Croce Rossa e dall’Usmaf». Tassisti e commercianti di dati ne danno: «Da 7 giorni arriva l’80% dei turisti in meno - dicono i tassisti Antonio Nasti, Ciro Verde e il sorvegliante Armando Criscuolo - Per la settimana appena iniziata siamo passati da 25mila a 12mila passeggeri attesi, secondo le stime che ci arrivano dai sindacati e da Cosmopol». «Calo del 25%-30% per noi e deflusso di viaggiatori - chiarisce Domenico Azzino di Tradizione Italiana - I pendolari non si vedono più». «La psicosi sta lentamente diminuendo - spiega Carolina Calcagno, farmacista - Ma è diminuito anche il passaggio. Vendo quasi 30 pezzi di amuchina al giorno, come se fosse una panacea. In città ne vendevo 3». 
 

 

Anche qui, pochi viaggiatori e voci preoccupate fra i commercianti: è il tessuto socioeconomico che lotta, a ogni ora, contro l’allarme epidemiologico. L’allarme produttivo contro l’allarme sanitario, da Sud a Nord. Anche in piazza Garibaldi si notano mascherine di vario genere. All’ingresso saltano all’occhio le file di taxi immobili come sassi: «Siamo in 200, fermi da ore. Incassiamo il 70% in meno al giorno - dichiarano Giuseppe Innacolo e Franco Sermon - Facciamo 4 corse a turno. Gli stop da Milano e Torino pesano molto, i turisti del Nord che venivano a visitare la città erano tantissimi». «Abbiamo perso l’80% dei clienti - dice Concetta Monteforte, tabaccaia della stazione - Peggio di così non può andare. Possiamo resistere un paio di mesi, ma non di più, perché le spese per ora sono immutate». «Ieri era domenica e la stazione era vuota - affermano da Street Vesuvio - Nel weekend di solito lavoriamo tantissimo con i turisti, ma ieri niente. Oggi per fortuna c’è qualcuno in più, lavoratori: ma il calo si percepisce ed è superiore al 50%». «Si vede tanta gente camminare con le mascherine - spiegano invece dal Napoli Store della stazione - I nostri incassi però dipendono dai risultati della squadra, e il Napoli sta andando bene». 
 

I mancati incassi pesano e peseranno. Ieri in Regione c’è stato un incontro tra il governatore Vincenzo De Luca, l’assessore al Turismo Corrado Matera e le associazioni di categoria delle imprese. «Le nostre istanze sono state accolte - commenta Vincenzo Schiavo, presidente di Confesercenti Campania - La Regione si farà carico di sottoporre al Governo le nostre richieste e convocherà ogni 7 giorni un tavolo per sostenerci finanziariamente.
La filiera del turismo, dei servizi e del commercio è in ginocchio: in fumo più di 20 milioni al giorno. In due settimane il blocco legato all’emergenza Covid-19 ci ha fatto perdere 250 milioni».

© RIPRODUZIONE RISERVATA