Covid a Napoli, in viaggio come sardine: ​ecco le linee bus della paura

Covid a Napoli, in viaggio come sardine: ecco le linee bus della paura
di Paolo Barbuto
Venerdì 16 Ottobre 2020, 00:00 - Ultimo agg. 14:10
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Provate a chiacchierare con un qualunque autista in servizio a Napoli e chiedetegli di raccontare cosa succede a bordo di un autobus fra le sette e le nove del mattino: ascolterete racconti simili che spiegano quant’è difficile provare a imporre il distanziamento sociale e quant’è duro talvolta stare per ore in un mezzo affollato nel quale la possibilità di contagio aumenta a dismisura.

 

Quello che vedete in cima a questa pagina è un elenco dei percorsi che gli stessi autisti considerano a maggior affollamento; il dato, per grosse linee, coincide con quelli dell’Anm che realizza ciclicamente report sui percorsi maggiormente richiesti dagli utenti. 

Per la maggioranza si tratta di linee che collegano le periferie al centro della città o che conducono alle stazioni della metropolitana.

Sono i bus sui quali viaggiano di buon mattino le persone dirette al lavoro o a scuola: quelle persone non possono permettersi di attendere un successivo passaggio, perché i tempi in questa città sono imprevedibili, così salgono a bordo rischiando e mettendo a rischio anche la salute di chi si trova alla guida di quegli autobus.

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A dire la verità nella classifica ricavata dalle esperienze degli autisti la posizione numero uno se la contendono due percorsi, quelli sulla linea R6 e quelli della R7, rispettivamente sulla tratta Pianura - Piazzale Tecchio e Bagnoli - Piazza Vittoria. In realtà il bus che viene preso d’assalto in maniera più consistente, d’abitudine è il 621 che però non è una linea fissa. Si tratta del mezzo che entra in azione quando (spessissimo) la funicolare di Mergellina viene chiusa. Le corse del primo mattino sono quelle che portano le persone di servizio verso le case della Napoli-bene: nessuno può permettersi di arrivare in ritardo e in più occasioni, durante i giorni delle limitazioni stringenti, è dovuta intervenire la polizia municipale per sgomberare i “621” troppo affollati.

Dall’elenco abbiamo volutamente tenuto fuori le metropolitane (linea 1 e linea 2) e i treni dell’Eav. Non esiste una sola linea che non viene presa d’assalto dai passeggeri nelle ore di punta del mattino, sarebbe stato un semplice elenco di tutti i trasporti su ferro cittadini; fanno eccezione solo le funicolari, quando funzionano regolarmente, perché su quei mezzi il controllo degli accessi è semplice e il limite massimo di capienza viene quasi sempre garantito.

Se provate a chiedere alle aziende di trasporto locale perché si verificano quegli assembramenti imbarazzanti ascolterete la stessa risposta da tutti: i mezzi, secondo le norme, possono essere riempiti all’80%, quelli che possono sembrare assembramenti rientrano nel rispetto delle misure emergenziali contro il Covid.

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A dire la verità manca un controllo reale sulle presenze a bordo di vagoni e bus. L’Anm sostiene di avere un sistema digitalizzato in metropolitana che riesce a contare i passeggeri e a fermarli quando si raggiunge il limite. Passeggeri e Dipendenti sostengono di non sapere nulla di questo avveniristico sistema ma noi, invece, non dubitiamo delle fonti ufficiali dell’azienda e siamo certi che sulla metropolitana ogni viaggio è controllato.

Per quanto riguarda gli autobus non esiste nessuna forma di controllo, dovrebbero essere gli stessi autisti a contare i passeggeri e a fermarsi in caso di sovraffollamento: come comprenderete si tratta di una missione impossibile che nessuno riesce a completare.

Sul fronte Eav c’è da registrare un’iniziativa annunciata ieri dall’azienda che ha deciso di affiancare alle corse dei treni anche nuove tratte di autobus. Saranno varati percorsi con una circolare Pianura-Soccavo-Mostra-Agnano-Pianura per le linee flegree; due linee speciali saranno in servizio, invece, per le linee vesuviane: Pomigliano- Napoli e Ercolano-Napoli. Eav spiega di aver attivato questi servizi nonostante abbia la certezza che su nessun vagone e in nessuna stazione è stato mai superato il limite di capienza dell’80% imposto dalle attuali regole.
 

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