Caos baretti a Napoli, l'ira dei vigili: ​«Ordinanza inapplicabile»

Caos baretti a Napoli, l'ira dei vigili: «Ordinanza inapplicabile»
di Paolo Barbuto
Lunedì 8 Febbraio 2021, 00:00 - Ultimo agg. 13:31
4 Minuti di Lettura

Gli assembramenti di sabato sono ancora negli occhi di tutti: un’ordinanza del sindaco de Magistris avrebbe dovuto impedire che si generasse la ressa, ma quell’ordinanza nessuno l’ha messa in atto: «C’era il rischio che si creassero gravissimi problemi di ordine pubblico», spiegano i sindacati, che hanno aperto il fronte della protesta contro quel documento che considerano assolutamente «inapplicabile».



Nel documento firmato dal primo cittadino vengono individuate 75 strade e piazze della città a più intenso rischio assembramento.

Per evitare ressa e pericolo di diffusione di contagi, DeMa non vieta ai cittadini di frequentare quei luoghi ma impone, alle forze di controllo, di inibire l’accesso quando notano troppo caos. Eccovi il testo originale: «Fermo restando il rafforzamento dei controlli in tali aree - laddove le forze deputate all’ordine pubblico e sicurezza ravvisino il verificarsi di assembramenti in contrasto con le misure di prevenzione della diffusione del contagio da Covid-19 - il sindaco ordina l’interdizione delle sopraindicate aree per il solo tempo strettamente necessario a ripristinare le necessarie condizioni di sicurezza, fatta sempre salva la possibilità di accesso e deflusso agli esercizi commerciali legittimamente aperti e alle abitazioni private».

LEGGI ANCHE Movida a Napoli, la sfida ai divieti: blitz di vigili urbani ​e polizia ai baretti

«Ecco un plateale esempio che dimostra come la politica prende decisioni che nella vita reale nessuno potrà mai mettere in pratica. Decisioni che, probabilmente servono a lasciare decisioni difficili nelle mani altrui», l’esordio al vetriolo è di Agostino Anselmi della segreteria Cisl Funzione Pubblica.
Anselmi spiega che «sarebbe stato più utile imporre la totale chiusura delle strade a rischio assembramento. Solo che il sindaco di Napoli non è d’accordo con questa ipotesi e allora pensa di poterle chiudere “a tempo” lasciando l’onere della decisione e le difficoltà di gestione del provvedimento a chi è in strada». 
Anselmi chiede che si rifletta sulle richieste, che ci si confronti prima di metterle in pratica: «Come può pensare il sindaco di Napoli che un gruppo di agenti di polizia municipale possa, d’improvviso, piazzarsi su un marciapiede e vietare il passaggio a centinaia di persone che passeggiano? Ha pensato il signor sindaco che la maggior parte delle strade e delle piazze che ha individuato, hanno numerosi accessi che andrebbero presidiati contemporaneamente per tenere alla larga le persone? S’è soffermato il primo cittadino a riflettere sul numero di agenti che sarebbero necessari per tenere sotto controllo 75 luoghi differenti della città, con personale pronto a intervenire in ciascuno dei luoghi che ha indicato?».
Le domande sono ovviamente retoriche e si concludono con una amara dichiarazione ufficiale: «Un agente di polizia municipale non discute le ordinanze, le applica. Ma se si tratta di richieste che non hanno nessuna possibilità di essere esaudite ha anche il dovere di farlo notare e di spiegare che l’errore non è suo ma di chi ha scritto l’ordinanza».

Video



La stessa linea di contestazione proviene dal sindacato Csa. Sul tema interviene Roberta Stella che pure si pone domande lecite, quelle che ciascun vigile s’è fatto sabato mattina di fronte alla marea umana che circolava lungo le strade più attrattive della città: «Si tratta di un’ordinanza assolutamente inapplicabile, su questo non ci sono dubbi. È inapplicabile per mancanza di personale e di mezzi». Sulla questione, Stella passa a un esempio pratico: «Proviamo a immaginare che si verifichi una situazione di eccessivo assembramento sul lungomare e, nel rispetto dell’ordinanza, si decide di vietare l’accesso finché la situazione non torna nella normalità. In quel caso va predisposta una pattuglia per ognuna delle traverse, e non ce ne sono tante a disposizione. Poi si ipotizza che migliaia di persone possano essere gestite da uno sparuto numero di agenti. Insomma, anche se tutto il personale disponibile fosse messo a chiudere le strade, e anche se ci fosse una presenza interforze, l’ordinanza resterebbe inapplicabile».
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA