Effetto Covid a Napoli, chiuso ​il Gran Bar Riviera: è in fallimento

Effetto Covid a Napoli, chiuso il Gran Bar Riviera: è in fallimento
di Gennaro Di Biase
Martedì 9 Marzo 2021, 00:00 - Ultimo agg. 11:09
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Addio al bar Riviera, lo storico esercizio della Riviera di Chiaia è «nelle mani dei curatori fallimentari». La voce è già diffusa tra gli imprenditori del settore, alcuni dei quali sono stati invitati all’acquisto dell’attività. La zona è in ginocchio e sono tantissime le attività chiuse. Otto anni fa, di questi tempi, crollava la facciata Palazzo Guevara. I lavori alla stazione di Arco Mirelli sono al 90 per cento di realizzazione, ma piazza della Repubblica non è ancora riconsegnata e le operazioni non sono finite. Finita è invece la resistenza dei commercianti e di tutto il tessuto produttivo. Il Covid, qui, in una fetta di città tanto centrale quanto problematica, ha compiuto un vero sterminio dell’economia. 

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È un segnale triste in una zona simbolica e falcidiata da anni di lavori, che ha provato a rialzarsi dopo il crollo di Palazzo Guevara del 4 marzo 2013, in vista del restyling, ma cui il Covid ha tagliato le gambe. Tanti imprenditori avevano scommesso sul rilancio della Riviera, ma le saracinesche abbassate qui, al momento, si contano a fatica. «Tribunale di Napoli - si legge sul cartello esposto in vetrina - VII Sezione Fallimentare. Avviso esplorativo per richiesta manifestazione di interesse all’acquisto del bar e del laboratorio di pasticceria». Alcuni importanti imprenditori del settore rivelano di essere stati «contattati per rilevare l’attività in funzione del cambio di proprietà». L’esercizio è in vendita, dunque, e i telefoni squillano per imbastire trattative. «C’è un curatore fallimentare che ha preso in carico la questione dello storico Bar Riviera – dicono Fabio Chiosi e Francesco De Giovanni, rispettivamente assessore e presidente della Municipalità 1 – Quell’attività mancherà a tutti.

Purtroppo il Covid, l’assenza di turisti che dura da ormai più di un anno e gli interminabili lavori della metropolitana hanno distrutto questa attività che tutti noi ricordiamo fin da quando eravamo bambini. È un duro colpo per la città. Il Bar Riviera non è certo l’unico ad aver chiuso in zona. Ristoranti, ma anche hotel e negozi di vendita al dettaglio non esistono più. La Riviera di Chiaia, in sostanza, è una strada senza più economia. Il futuro atteso non è mai arrivato». 

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Cresce di numero i locali “illustri” che purtroppo non ce l’hanno fatta ai tempi della pandemia. La notizia sul rischio di chiusura definitiva del Caffè del Capello di Maradona, è di quattro giorni fa. Ieri il Bar Riviera. E non serve allontanarsi da Chiaia per trovare altre saracinesche abbassate. Per esempio, Vesi Gourmet in via Caracciolo. «Abbiamo dovuto gettare la spugna - racconta Vitale de Gais, ex socio dell’attività - I ristori insufficienti, le continue chiusure, i costi alti di gestione in una zona così blasonata: tutti questi fattori non ci hanno lasciato scampo. Spero che tanti colleghi non siano costretti ad affrontare un incubo analogo e che riescano a resistere. Speriamo che i vaccini ci facciano uscire dal tunnel del Covid. La ferita fa male: il locale funzionava bene prima della pandemia». 

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Sempre a pochi metri dal Bar Riviera, c’era una volta - cioè fino al pre-Covid - la storica Cantina di Triunfo. «Ho tirato i remi in barca, la società è in liquidazione e purtroppo sono stato obbligato a licenziare tutti i dipendenti - racconta Antonio Triunfo, ex titolare dello storico ristorante - A livello di ristori avevo ricevuto 1200 euro, una cifra grottesca. Chi aveva sognato una Riviera di Chiaia rinnovata, dopo la ricostruzione di Palazzo Guevara, si è dovuto arrendere alla realtà. Gli scavi e il virus sono stati letali. Una volta chiusa la Cantina, ho cercato di rinnovarmi con il commercio di vini sfusi. Il negozio si chiama Bacco e Tabacco. Ho potuto realizzarlo solo perché, per fortuna, ho la proprietà del locale, altrimenti sarei disoccupato».
 

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