Ritorno a scuola in Campania, resta il rebus trasporti. Dubbi sugli orari differenziati

Ritorno a scuola in Campania, resta il rebus trasporti. Dubbi sugli orari differenziati
di Elena Romanazzi
Sabato 23 Gennaio 2021, 00:00 - Ultimo agg. 24 Gennaio, 09:20
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Si riparte in presenza da dove ci si era fermati. Mascherine pronte, gel sanificanti a portata di mano, gli attesi banchi monoposto che sono arrivati ovunque. Anche se la scuola è rimasta aperta ma solo in modalità di didattica a distanza per gli studenti. Il 25 la scuola secondaria di primo grado. Sono 181.147 (in tutta la Campania di cui 103.400 solo a Napoli e provincia) gli studenti delle medie che torneranno in classe in base alle modalità decise dai dirigenti scolastici, sono invece oltre 245mila gli alunni della primaria. E dunque doppi turni (si evitano per i più piccoli) se è necessario, metà classe in presenza e metà a distanza. Dipende dagli spazi che si sa non in tutte le scuole della Campania consentono di garantire la distanza di sicurezza in una classe di 24 alunni e dunque si fa a rotazione, come si è fatto all’inizio anche se solo per poco più di venti giorni. C’è attesa. Ed anche timori. Qualche dirigente scolastico non si aspettava questa accelerata. E sopratutto non si aspettava il ritorno dei più grandi, riapertura dei laboratori della secondaria superiore di secondo grado e delle classi.


Per i più grandi è previsto inizialmente il 50% in presenza e il resto a distanza per poi arrivare al 75%. Quote che verranno decise dai dirigenti scolastici. I presidi rimettono mano a quella che era l’organizzazione originaria, alla partenza della scuola (posticipata in Campania per le elezioni regionali) con la presenza a metà e ingressi scaglionati. Con un elemento di novità aggiuntivo, che ricalca le misure decise dal Miur, ovvero gli ingressi e le uscite differenziate. Si entra dalle 8 alle 10 del mattino (sempre i più grandi) e si esce se si fanno sei ore di lezione dalle 14 alle 16. Tutte le scuole di Napoli e provincia - 61 in città e 101 nella provincia - hanno fornito come richiesto dalla Prefettura il piano degli orari al quale è legato sostanzialmente il pacchetto trasporti. 

Per le superiori solo di Napoli e provincia parliamo di 168mila e 534 studenti così ripartiti: il 36% Napoli e il resto nei 45 comuni della provincia sede di scuola superiore.

Ma come si muovono? Il punto è proprio questo. La differenziazione degli orari decisa dai diversi istituti consente ma fino a un certo punto la mobilità in sicurezza. Una riunione della cabina di regia si è tenuta ieri e si è aggiornata a giovedì prossimo a ridosso della riapertura delle superiori di secondo grado. Assembramenti alle fermate, pullman pieni, code alle metropolitane non potranno essere consentite. Per questa ragione non è esclusa l’ipotesi del ricorso agli uomini della protezione civile nei punti chiave della città. Con i mezzi pubblici si muovono a Napoli oltre 23mila studenti e nell’area metropolitana poco più di 21mila. Malgrado l’incremento dei mezzi alla riapertura delle scuole questi si sono rivelati del tutto insufficienti, sia per gli ingressi scaglionati ma di fatto troppo ravvicinati sia per la mobilità di tutto il resto delle persone che vanno a lavoro che siano uffici pubblici o privati o i negozi. Per evitare l’ingolfamento è stato approntato un piano che per la sola Anm vede l’impiego di 45 pullman aggiuntivi (30 sono quelli turistici con conducenti, gli altri le linee scolastiche e il rafforzamento delle corse per alcuni punti strategici). Sulla stessa linea si è mossa l’Eav. Ben 60 i mezzi aggiuntivi dedicati al trasporto degli studenti. Resta il nodo della Ctp. Essenziale nella provincia. Essendo in corso una procedura di concordato fallimentare il potenziamento potrebbe essere a rischio. Nel piano infatti è previsto il ripristino delle 8 linee dei servizi integrativi scolastici, attualmente sospesi, che servono i seguenti comuni dell’Area metropolitana di Napoli: Acerra, Pomigliano d’Arco, Qualiano, Monteruscello, Pozzuoli, Villaricca, Giugliano. L’incremento dell’offerta fissato durante il tavolo in prefettura legato all’utenza scolastica è pari al 28% dell’attuale offerta. E se dovesse venire meno non è un nodo marginale.

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In classe con la mascherina, non ci sono vie d’uscita. Le scuole sono dotate di magazzini. Fino ad oggi sono state consegnati (dati aggiornati al 21 gennaio) oltre 52 milioni di mascherine per gli adulti e poco più di 20 milioni per gli studenti grandi e piccoli. Scorte di gel sanificante e di prodotti per effettuare pulizie accurate nelle scuole. Tutto dovrebbe essere pronto dunque, con meno incognite - se non quelle legate al numero di contagi - rispetto alla partenza a settembre dove si ricordano le immagini degli studenti che utilizzavano le sedie come banchi, i lavori non conclusi per adeguare le aule alle misure decise dal Cts di concerto con il Miur. La fase di rodaggio, anche se durata davvero poco, dovrebbe servire ad evitare ulteriori criticità. Fermo restando che in caso di positivi tutta una classe va in quarantena, e se si ammalano i docenti, come è accaduto, ripartirà la caccia al personale di potenziamento Covid. 
 

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