Napoli, chiese sempre più deserte per il Covid: il parroco confessa in strada

Napoli, chiese sempre più deserte per il Covid: il parroco confessa in strada
di Maria Chiara Aulisio
Venerdì 7 Gennaio 2022, 23:30 - Ultimo agg. 9 Gennaio, 08:58
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Don Michele Madonna, giovane e tenace parroco della chiesa Santa Maria di Montesanto, non ci ha pensato un solo istante. Se il Covid mette a rischio le confessioni in un luogo chiuso, vuol dire che andremo a farle all’aperto dove il contagio - nel rispetto rigoroso della distanza di sicurezza e indossando sempre la mascherina - è certamente meno probabile. Così, un paio di volte alla settimana, a due passi dalla “sua” parrocchia, mette su un confessionale in piena regola dove aspetta i fedeli, che non si fanno attendere. 

Due sedie (una per il sacerdote, l’altra per il penitente), alle spalle un pannello di cartone per garantire discrezione e riservatezza, e di fronte una fila silenziosa composta da chi aspetta con pazienza che arrivi il proprio turno. «Non è l’unica iniziativa che ho organizzato per evitare che la gente si allontani dal Signore in questo tempo di pandemia - racconta il parroco - l’altra sera, nonostante la partita del Napoli contro la Juventus, alla nostra diretta facebook sulla “storia della famiglia di Nazareth”, hanno partecipato più di duemila persone.

I fedeli hanno bisogno di noi, devono sentirsi rassicurati dalla nostra presenza: non possiamo abbandonarli nei momenti in cui invece dovremmo essere indispensabili».

Don Michele, anche in pieno lockdown, non si è mai tirato indietro. E infatti - nonostante il virus che incombe - la parrocchia di Santa Maria di Montesanto è sempre più accorsata. Sia in presenza, in occasione delle celebrazioni della domenica, tanto per fare un esempio, che “on line”. Prova ne è il piccolo trionfo della sua “3 Giorni a Betlemme” in diretta streaming sulle pagine social gestite dal prete. Tra adorazioni, talk show, musical, confronti, preghiere e concerti (tutto assolutamente dal vivo) ha “monopolizzato” computer e cellulari di un intero quartiere dal 6 all’8 gennaio:

«Questa è una zona assai difficile - spiega meglio don Michele - il Covid, ma non solo qui, ha dato un forte colpo alla fede. Se andiamo avanti così temo che nei prossimi mesi la fuga dalle parrocchie sia destinata ad aumentare: noi sacerdoti dobbiamo mettercela tutta, nei limiti del possibile, per evitare che ciò accada». Da qui l’idea, bizzarra ma geniale, di un confessionale da vivere completamente all’aperto: «Non ho mai fermato le attività, quelle autorizzate dalla normativa anti virus, bisogna andare avanti, con prudenza e nel rispetto delle regole ovviamente, ma senza sosta e senza paura. Quando ho capito che confessare fuori dalla chiesa sarebbe stato più sicuro per tutti, non ho esitato a farlo. Posso assicurarvi che quel banchetto allestito in piazza, a due passi dalla Cumana, tra un continuo via vai di persone, ha funzionato». 

Un invito a fermarsi, anche solo qualche minuto, vuoi per confessarsi o, più semplicemente, per scambiare due parole con il prete di Montesanto, una presenza rassicurante che - come si capisce leggendo i commenti lasciati sui social di don Michele da decine e decine di persone - sta cambiando il modo di intendere il rapporto con la chiesa, e con la fede, di un intero quartiere. «Seduto su quella sedia, in attesa di confessare i miei parrocchiani, ho notato che le persone si avvicinavano e mi parlavano come se mi avessero conosciuto da sempre - conclude - mi sorridevano come avrebbero fatto con un amico, erano tranquille, e anche il Covid, almeno per qualche minuto, sembrava essere una paura meno incombente del solito». Per conoscere le attività della parrocchia, e i programmi di don Michele Madonna, basta andare su facebook alla voce “Parrocchia Santa Maria di Montesanto”».
 

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