Covid in Europa, la variante Delta si ferma negli ospedali: funziona lo scudo Vax

Covid in Europa, la variante Delta si ferma negli ospedali: funziona lo scudo Vax
di Emilio Fabio Torsello
Lunedì 19 Luglio 2021, 00:00 - Ultimo agg. 18:12
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La variante Delta spaventa l’Europa e costituisce ormai la maggior parte dei casi Covid registrati dai test, se non – come in Gran Bretagna – la quasi totalità. La buona notizia però riguarda i ricoveri rispetto ai contagi. Se fino a qualche mese fa a numeri così alti corrispondeva un altissimo dato relativo alle ospedalizzazioni, oggi non è più così. E il merito è della vaccinazione di massa, al punto che negli ospedali per lo più finiscono persone che o non si sono vaccinate o non hanno ancora completato il ciclo vaccinale. Già perché il dato che sta emergendo in queste settimane è che chi ha fatto una sola dose di vaccino è in parte a rischio.

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A fare da apripista, anche in questo caso, la Gran Bretagna che da tempo è il Paese di riferimento per capire l’andamento dei contagi rispetto alle contromisure messe in atto. Nel Regno della Regina Elisabetta, infatti, è iniziata prima di tutti la vaccinazione di massa con AstraZeneca, che ha portato un drastico calo dei ricoveri. E pur di proteggere quante più persone possibile, nei mesi scorsi la Gran Bretagna scelse di vaccinare milioni di cittadini con una sola dose, chiudendo poi il ciclo vaccinale in un secondo momento. E se questa decisione ha in prima battuta ridotto in modo drastico vittime e ricoveri in terapia intensiva, adesso Londra deve fronteggiare oltre 50mila contagi Covid in 24 ore, quasi tutti da variante Delta, Ma se i casi crescono, i ricoveri nelle cosiddette “Intensive Care Unit” (Icu), le unità di terapia intensiva, rimangono comunque bassi: su 54.674 nuovi casi fatti registrare sabato 17 luglio, i posti occupati nei reparti Icu sono 551. Basti pensare che il 24 gennaio di quest’anno i posti occupati in terapia intensiva nel Regno Unito erano 4.077. Il segnale è chiaro: anche una sola dose di vaccino – seppur non scongiuri l’infezione - protegge comunque dalle conseguenze più gravi del Covid. Andando a leggere i dati del monitoraggio del governo inglese, ad oggi i sudditi della regina che hanno ricevuto una doppia dose di vaccino sono oltre 35 milioni, mentre 46 milioni di persone devono ancora completare il ciclo vaccinale. Su numeri molto alti anche la Spagna, tra le principali mete turistiche italiane, dove in appena 24 ore sono stati registrati oltre 31mila nuovi contagi. Ad essere colpiti sono stati soprattutto i giovani, con mille casi ogni 100mila nella fascia d’età che va tra i 20 e i 29 anni, nell’ultima settimana. Secondo le statistiche, in almeno il 36,1% dei casi Covid nel Paese è stata individuata la variante Delta. Ma anche in questo caso i ricoveri si mantengono bassi rispetto ai contagi: in terapia intensiva ci sono 872 pazienti. E proprio in Spagna, la Corte Superiore della Catalogna ha annunciato di aver approvato l’istituzione di un coprifuoco «tra l’una e le sei del mattino, fino al 23 luglio nelle città con più di cinquemila abitanti dove l’incidenza è stata superiore a 400 casi ogni 100mila abitanti nel corso del ultimi sette giorni». I nuovi contagi registrati in Catalogna sono il doppio della media del Paese ed è una delle regioni più colpite d’Europa, con oltre mille casi ogni 100mila abitanti, ma il provvedimento riguarda ben 161 comuni. La situazione spagnola preoccupa poi anche la Francia, soprattutto nelle zone di confine, tanto che nei Pirenei spagnoli è tornato l’obbligo di mascherina anche all’aperto, da ieri fino al 2 agosto, ed è stata vietata la consumazione di bevande al di fuori dei locali.

Ma se in Spagna la variante Delta è stata riscontrata in oltre il 36% dei casi, in Portogallo la situazione è più simile a quanto visto in Gran Bretagna: qui la variante Delta sale al 86,4% dei casi, sebbene i nuovi contagi siano circa il dieci per cento di quelli spagnoli, 3.667 alla serata di ieri.

I pazienti ricoverati nei reparti di terapia intensiva, in Portogallo sono invece 173. E che la situazione nel Paese desti più di qualche preoccupazione lo dice anche il ritorno al coprifuoco dalle 23 alle 5 del mattino imposto in 45 municipalità – inclusa Lisbona – a inizio luglio, quando si contavano ancora duemila contagi al giorno e si considerava questo dato come il più alto da febbraio. Altra meta tra le più gettonate dai turisti italiani: la Grecia. Qui i nuovi casi registrati sabato 17 luglio erano 2.554, di cui circa il 41% riferibile alla variante Delta. Secondo l’Organizzazione nazionale per la Salute pubblica greca (Eody) sono 124 i pazienti attualmente in terapia intensiva. Un dato comunque contenuto rispetto alla crescita continua dei contagi.

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Sebbene diversi virologi italiani in questi giorni stiano lanciando l’allarme sugli effetti potenziali a breve termine della diffusione della variante Delta, uno studio israeliano dimostra come aver concluso il ciclo vaccinale protegga comunque in modo efficace dalla sintomatologia più grave del Covid-19. In particolare, contro il ceppo Delta la protezione dei vaccini Pfizer-BionTech e Moderna scende all’85-90%: quindi sulla totalità dei vaccinati, il 10-15% delle persone può infettarsi. Per il vaccino inglese AstraZeneca, invece, la protezione scende al 65-70%: il 30-35% dei vaccinati con il ciclo completo rischia di infettarsi di nuovo a causa della variante Delta. Mentre sempre lo studio israeliano ha evidenziato come una sola dose di vaccino protegga invece solo tra il 20 e il 30 per cento. Dettaglio che spiegherebbe anche l’impennata dei contagi in Gran Bretagna. Ad oggi, la variante Delta è prevalente e si è diffusa in oltre cento Paesi del mondo. Partita dall’India (originariamente il suo nome era proprio “variante Indiana”), è stata rilevata tra gli altri in Australia, Singapore, Russia, Cina, Israele, Canada, Sud Africa, Turchia, Giappone, Brasile, Nuova Zelanda e Vietnam. 

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