Crollo al cimitero di Poggioreale, a Napoli scatta il blitz: nel mirino dei pm gli allarmi inascoltati

Crollo al cimitero di Poggioreale, a Napoli scatta il blitz: nel mirino dei pm gli allarmi inascoltati
di Leandro Del Gaudio
Venerdì 7 Gennaio 2022, 23:30 - Ultimo agg. 8 Gennaio, 07:09
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Vogliono capire tutto di quel progetto, a partire dalla fattibilità del lavoro da svolgere, fino alle eventuali modifiche messe in campo in corso d’opera. Vogliono verificare eventuali segnalazioni (capitolo allarmi inascoltati), ma anche mettere a fuoco gli aspetti economici del lavoro (capitolo finanziamenti sbloccati). Sono questi i punti che spingono la Procura a mettere in moto le indagini sul crollo di una parte del cimitero di Poggioreale, alla luce dei lavori di realizzazione di un tratto di rete della metropolitana cittadina. Verifiche affidate ai carabinieri del comando provinciale di Napoli, agli ordini del generale Enrico Scandone, in un’inchiesta che punta a fare chiarezza su eventuali responsabilità dietro il crollo dello scorso cinque gennaio, quello - per intenderci - che ha fagocitato due complessi del Cimitero di Poggioreale. Chiara la pista investigativa, battuta in queste ore dal pm Giuseppe Tittaferrante, magistrato in forza al pool coordinato dal procuratore aggiunto Simona Di Monte: ipotesi di crollo o disastro colposo, a sottolineare la gravità di un evento che - solo per miracolo - non ha provocato lutti e ferite indelebili. Centinaia di urne colpite, fagocitate dall’improvvisa apertura di un cratere sotterraneo, che ha provocato lo smottamento di una parte della superficie del cimitero. 


Ma su cosa puntano le indagini? In queste ore (ed è logico pensare che si lavorerà anche nel pieno di questo fine settimana), i militari punteranno ad acquisire tutto il carteggio legato a quel tratto di galleria del sottosuolo.

Per mesi si è scavato al di sotto del Sebeto, con un progetto che era stato approvato da tutti gli interlocutori istituzionali. Doveroso a questo punto fare chiarezza su tavoli e discussioni istituzionali che hanno consentito di procedere a una sorta di deviazione che ha di fatto avvicinato il cantiere alla falda sotterranea. Facile immaginare che sul tavolo degli inquirenti finisca anche un eventuale carteggio tra tutti gli organi istituzionali, tra soggetti pubblici, ente appaltatore, finanche le società che sono state interessate alla realizzazione di parte dell’opera in un secondo momento. Pubblico e privato finiscono così al centro delle verifiche condotte dalla Procura di Napoli, anche alla luce dell’esigenza di mettere a fuoco eventuali segnalazioni non ascoltate. È il capitolo allarme inevaso.

 


Qualcuno aveva segnalato il problema legato allo scavo che si intendeva realizzare? C’erano state indicazioni specifiche riguardo alla vicinanza tra la falda del fiume e il cantiere? Domande che vanno analizzate alla luce di un dato di fatto. Poco prima che si consumasse il crollo, i vigili del fuoco erano già presenti sul posto, a dimostrazione della percezione di pericolo abbastanza diffusa nella zona. Doveroso a questo punto acquisire mail, segnalazioni, atti legati al tratto che collega Poggioreale a Capodichino, che reca una particolare deviazione dei binari che potrebbe aver dato luogo al disastro di qualche giorno fa.

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Verifiche doverose, dicevamo, che vanno raccontate a partire da una premessa: siamo in una fase iniziale delle indagini e le acquisizioni disposte in queste ore non vanno considerate come una conferma delle responsabilità da parte dei soggetti interessati, ma come uno strumento di verifica delle ipotesi in campo. Va anche aggiunto che anche in questa occasione, i vertici della Metro stanno fornendo piena disponibilità a fornire chiarimenti agli inquirenti. Ma c’è un altro capitolo da tenere in considerazione e riguarda il flusso di denaro. È il tema dei finanziamenti: tanto per capire cosa è stato fatto in quel tratto di ferrovia metropolitana e quanto si è investito in materia di sicurezza. Un capitolo destinato ad interessare non solo i soggetti pubblici, ma tutti i protagonisti al lavoro per collegare il centro cittadino con l’aeroporto.

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