Quando la volpe non arriva all’uva dice che è acerba. che stava troppo tempo sui social. È questo, più o meno, quello che ha detto il ct della Nazionale di pallavolo. Davide Mazzanti lo ha sostenuto dopo la sonora sconfitta della propria squadra nei quarti di finale delle Olimpiadi. Solo che a differenza di Esopo, Mazzanti non fa il favolista ma l’allenatore di pallavolo e dunque se la propria squadra si fa eliminare clamorosamente e roboantemente dalla Serbia con un risultato che, agonisticamente parlando, somiglia più a un’umiliazione che a una sconfitta, evidentemente le responsabilità vanno ricercate altrove, e comunque più sul campo degli allenamenti che in quello dei post su Instagram.
Eppure, nonostante questa evidenza più che sperimentale, il commissario tecnico dell’ItalVolley ieri non ha trovato di meglio che fare questo, scagliarsi contro le proprie ragazze e i social network pur di giustificare di fronte alla stampa e alla nazione anche il proprio fallimento. Anziché assumersi, insomma, sia pur in parte, la propria responsabilità per la debacle, Mazzanti ha preferito tirarsi fuori e puntare il dito contro i social: “Avevo detto alle ragazze di staccarsi”. Come se un post su Facebook o una storia su Instagram fosse capace di influenzare, positivamente o negativamente, la performance sportiva di un atleta professionista.