Ischia, è dramma lidi balneari: ​«Sarà un'estate nera»

Ischia, è dramma lidi balneari: «Sarà un'estate nera»
di Massimo Zivelli
Martedì 19 Novembre 2019, 00:00
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L’isola d’Ischia fa i conti dei danni subìti dal maltempo, mentre già si temono le prossime mareggiate, quelle annunciate dal bollettino meteo per i giorni a venire. «Abbiamo chiesto da giorni a Regione e Città Metropolitana che ci venga riconosciuto lo stato di calamità naturale - spiega il sindaco di Ischia porto Enzo Ferrandino - le devastazioni hanno colpito non solo il pubblico demanio ma anche tanti privati. L’ufficio tecnico comunale è mobilitato per quantificare i danni subiti da arenili, piazzali e banchine e per proporre una prima ipotesi tecnica e operativa di interventi». Nel «capoluogo» ischitano si registra un doppio disastro ambientale: da una parte le mareggiate che hanno assestato il colpo di grazia alle spiagge di San Pietro, Lido e Mandra, da decenni sottoposte a fenomeni di erosione, e dall’altra le peggiori inondazioni di sempre, che hanno portato distruzione nella riva destra del porto e soprattutto nel borgo. Erosione pressoché totale dei lidi sabbiosi ed acqua alta su strade e piazzali cittadini, è questo il colpo da ko che la furia della natura ha sprigionato mettendo in ginocchio questa volta il versante a sud est dell’isola. «Passi per l’acqua alta che è un fenomeno drammatico e sempre più endemico, per il quale non è stata ancora trovata da 40 anni una soluzione adeguata - avverte Giuseppe Lafranca, rappresentante degli operatori balneari aderenti a Confesercenti - ma il problema nuovo e urgente è sicuramente quello delle spiagge, che sono andate praticamente distrutte assieme a gran parte delle strutture degli stabilimenti balneari. C’è l’urgenza assoluta di correre ai ripari, perchè al massimo fra cinque mesi inizia la nuova stagione turistica e tutto il comparto corre seri pericoli di arrivarvi con una offerta balneare ampiamente ridotta rispetto alle esigenze dei turisti».

Se Ischia si duole per la sorte capitata ai suoi lidi, il sindaco di Barano Dionigi Gaudioso si ritrova a gestire un problema enorme perchè l’economia turistica del comune si regge esclusivamente sull’area della baia dei Maronti, dove l’arenile è stato quasi del tutto risucchiato, con le onde che in più punti si infrangono direttamente contro i costoni. Spiaggia e costoni, entrambi risanati a seguito di complessi e soprattutto costosissimi interventi iniziati verso la metà degli anni ‘90, tornano nuovamente a rischio. La spiaggia condannata a scomparire, i costoni di franare definitivamente sotto la furia delle onde. Ed a meno che per un fenomeno ancora una volta del tutto naturale, quale potrebbe essere il gioco delle correnti che lentamente riporta a terra i banchi di sabbia, ancora una volta occorrerà adottare misure di ripascimento dell’arenile. «La mareggiata ha distrutto il ristorante che avevamo sulla spiaggia e procurato danni a parte del nostro albergo. Siamo veramente in grande difficoltà in questo momento, perchè non sarà facile rimettere a posto tutto», dice Benedetto Arturo, proprietario del frequentatissimo «Zi Bak» ai Maronti. Immagini choc anche a Forio, dove la popolarissima spiaggia di San Francesco per un tratto lungo una decina di metri è letteralmente scomparsa: emblematica la scaletta di legno che collegava un ristorante bar con la spiaggia, mentre adesso i gradini finiscono direttamente sugli scogli. Ma si tratta come detto di una porzione limitata, per il resto una buona protezione l’ha data la serie di scogliere realizzate negli anni scorsi: il mare provvederà da solo a riparare il danno come è già successo in passato. A Ischia e Barano, invece, sono stati risucchiati arenili assai più lunghi, dove purtroppo le correnti erodono e non ripristinano niente.

«I danni ci sono e sono evidenti - dice Giosi Ferrandino, ex sindaco di Ischia e attuale parlamentare del Pd a Bruxelles - e tutti dobbiamo fare la nostra parte per salvaguardare l’economia turistica dell’isola». «In gioco c’è il futuro prossimo dell’economia turistica campana - aggiunge Francesco Del Deo, sindaco di Forio e presidente nazionale dell’Ancim, l’associazione delle isole minori - perchè Ischia fattura il 40% su scala regionale e se l’isola arretra, sarò un duro colpo per tanti».
 
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