Eduardo, la parodia è vietata: ​video cancellati da YouTube

Eduardo, la parodia è vietata: video cancellati da YouTube
di Giovanni Chianelli
Venerdì 26 Febbraio 2021, 00:00 - Ultimo agg. 07:00
4 Minuti di Lettura

Eduardo Scarpetta vinse una celebre causa contro Gabriele D’Annunzio, che lo accusava di aver plagiato la sua La figlia di Jorio nella parodia «Il figlio di Jorio», e da questa storia fu tratto anche lo spettacolo «’A causa mia» per la regia di Francesco Saponaro, con Gianfelice Imparato e Peppe Servillo; oggi, invece, chi cerca di fare un «meme» da social network con i personaggi di De Filippo non può, neanche appellandosi al diritto di parodia.
Questo autunno due autrici hanno creato un omaggio a «Filumena Marturano» sulle loro pagine Facebook con brevi video in cui il personaggio creato da Eduardo torna a parlare: riscuotono un certo successo, anche su Youtube (10.000 visualizzazioni in media a puntata) ma la Fondazione De Filippo si oppone perché non è stato concesso il permesso per i diritti d’autore: tramite i suoi legali ha chiesto alle autrici di rimuovere i video. La napoletana Emma Campili e la romana Donatella Furino, ideatrici di questa operazione, hanno tolto subito i filmati dai canali web, con i diritti d’autore non si scherza e loro non li avevano nemmeno chiesti. 

Però ora chiedono, tramite un petizione su Change.org, di poter far rivivere il loro omaggio a Eduardo: «Pensiamo che Eduardo sia patrimonio di tutti», dicono, anche se da artiste dovrebbero avere caro il concetto del diritto d’autore. «Abbiamo preso “Filumena Marturano” e ne abbiamo fatto una social serie per il web, senza fini di lucro.

L’abbiamo fatta parlare sui social network come esperimento crossmediale, convinte che i social siano più vicini al teatro di quanto si possa pensare e che questa sia una piazza libera e democratica, nell’intenzione più anarchica del termine». 

I video sono pillole in cui la Furino fa parlare Filumena come se fosse un personaggio del web: si presenta in una cucina moderna, ad esempio, nella famosa scena della «Madonna delle rose». Sembra una casalinga di oggi che sta proponendo ricette ai suoi follower, eppure recita «’e figlie so’ figlie». Con testo originale, insomma, ma come se fosse un gossip da social. «Si tratta di una parodia. Abbiamo immaginato che Filumena esista ancora, l’abbiamo estrapolata dall’contenitore spazio temporale, senza interpretare in alcun modo l’opera di Eduardo. Pensiamo di aver rispettato il suo modo di usare e la parola e il racconto».

Chiaramente c’è il problema dei diritti d’autore. Le autrici: «Non pensavamo che per omaggiare un autore, per di più su un social network, senza finalità di lucro, si ponesse una questione di diritti». Per sua abitudine, la Fondazione De Filippo non ha problemi a concedere alle compagnie filodrammatiche l’utilizzo gratuito dei lavori eduardiani, ma si riserva di scegliere a chi affidare testi così preziosi sul fronte professionale: «Noi non siamo nè una compagnia amatoriale né professionale, ma un gruppo che ha agito per amore. Vorremmo portare Eduardo anche a generazioni che non lo conoscono». Per sostenere questa improbabile «liberalizzazione» del repertorio eduardiano citano le dichiarazioni di Luisa De Filippo, figlia di Luca, che tempo fa proprio su «Il Mattino» lamentava: «I miei coetanei non conoscono Eduardo, presi come sono dai social». E azzardano: «I social possono realizzare il “sogno” di Eduardo, quello che il teatro non sia di elite ma che appartenga a tutti».
E con trovata teatrale nella petizione vediamo la Furino che interpreta una Filumena in mascherina che, davanti alla basilica di San Pietro, chiede la grazia: «Preghiamo il papa perché io, Filumena Marturano, possa tornare a parlare».

Se si parla di teatro, però, ha ragione la Fondazione De Filippo: a teatro si chiede il permesso e si pagano, nel caso, i diritti d’autore. Se si parla di parodia, invece... Scarpetta, il papà di De Filippo, aveva sfidato il Vate per dimostrare il diritto alla libera parodia. Gli eredi dei due Eduardo se ne ricorderanno?
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA