Pd, dopo i “no” è caccia ai rimpiazzi: missione-lampo di Boccia a Napoli

Pd, dopo i “no” è caccia ai rimpiazzi: missione-lampo di Boccia a Napoli
di Adolfo Pappalardo
Sabato 20 Agosto 2022, 00:00 - Ultimo agg. 21 Agosto, 09:44
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Mancano gli ultimi dettagli per chiudere tutti i collegi. È l’ultimo sudoku del Pd e della coalizione di centrosinistra alle prese in queste ore con le ultime trattative. Mentre ieri gli aspiranti parlamentari si sono recati alla sede del Pd di Napoli per accettare e firmare la candidatura. 

Ieri sono stati ufficializzati i nomi degli uninominali ancora mancanti. Al Senato nel collegio di Castellammare è stata indicata Nora di Nocera. Posto inizialmente offerto ad Enza Amato, presidente del consiglio comunale, che però avrebbe deciso di rifiutare. Per il collegio di Acerra, sempre del Senato, ieri è stato ufficializzato il nome dell’ex parlamentare Leonardo Impegno che ha già firmato la candidatura. Ancora da decidere, invece, chi correrà nel collegio di Nola, inizialmente affidato a Paola Raia, consigliere regionale deluchiana con un passato con gli azzurri mentre in quello della Camera di Giugliano, sarà il turno della verde Fiorella Zabatta.

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Ma ballerine risultano almeno un paio di posizioni e sono tutte legate alle scelte del ministro Luigi Di Maio. Inizialmente si pensava al collegio della sua Pomigliano, poi Napoli città ma con il passare delle ore si fa strada l’ipotesi del collegio alla Camera di Portici. Puntando anche sul feeling creatosi, settimane fa, tra il ministro ed il sindaco dem Enzo Cuomo. Casella quest’ultima che sembrava destinata all’uscente Paolo Siani spostato l’altro giorno da Giugliano-litorale flegreo per evitare che dovesse far campagna elettorale a Marano, la roccaforte del clan Nuvoletta responsabile della morte del fratello Giancarlo. «Gli incastri con gli alleati sono ancora più complicati e non si chiuderanno prima di domenica notte, qualche ora prima del termine ufficiale che scade lunedì alle 20», fa notare un dirigente napoletano del partito di Enrico Letta. E non caso, ieri, Francesco Boccia, commissario regionale del partito, è stato molte ore nella sede del Pd in via Santa Brigida.

Per limare gli ultimi incastri e anche per officiare il rito delle firme dei candidati. 

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Tra le prime a firmare Susanna Camusso, ex leader Cgil, che corre nel listino del Senato che raggruppa le province di Salerno, Avellino, Caserta e Benevento. «Il lavoro è al centro del programma del Partito Democratico, con Susanna Camusso ci batteremo insieme in Campania per la difesa dei diritti dei lavoratori per un’Italia democratica e progressista», dice Boccia postando le foto con la sindacalista. Ha firmato anche Enzo Amendola, sottosegretario uscente agli Affari Europei, che solo due giorni fa ha ufficializzato la sua decisione a correre nonostante il posto difficile assegnatogli dal partito. «Abbiamo di fronte la destra insidiosa e reazionaria di Giorgia Meloni. Oltre a essere a rischio i diritti delle donne e il ruolo dell’Italia in Europa, è in pericolo l’attuazione del Pnrr che per il Mezzogiorno è fondamentale. Mentre FdI vuole rimettere in discussione tutto il piano di rilancio del nostro Paese, il Pd ha l’obiettivo di ottenere che il 40 per cento delle risorse europee siano davvero destinate al Sud», spiega invece Valeria Valente, candidata al Senato, a margine della firma, ieri mattina. 

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Platea più ampia, invece, per Marco Sarracino, segretario della Federazione di Napoli che corre come capolista a Campania 2: ieri, infatti, era al Nazareno con Enrico Letta che ha voluto presentare gli 4 under 35 su cui ha puntato in questo turno di politiche. «Crediamo molto in un partito di prossimità, che sia nelle periferie ma che sia anche quelle periferie, che assomigli e sia ciò che vogliamo rappresentare», spiega Sarracino che però prima di buttarsi a capofitto nella campagna elettorale deve chiudere, entro domenica, il sudoku dei collegi con i partiti alleati. 

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