Musk e lo spettro della bancarotta che agita Twitter

di Anna Guaita
Sabato 12 Novembre 2022, 00:00 - Ultimo agg. 07:03
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Doccia gelata nella prima riunione in persona fra Elon Musk e i dipendenti di Twitter. Dopo aver dato al personale un preavviso di soli 20 minuti, l’imprenditore ha esordito annunciando che la piattaforma di micromessaggi rischia la bancarotta.

In mattinata, Musk aveva già inviato la sua prima email aziendale in cui stabiliva la fine dello smart working, spiegando che verrà mantenuto solo «in via eccezionale per persone eccezionali». Dopo quella mail, la riunione del pomeriggio ha raddoppiato il disagio dei dipendenti quando Musk senza troppi peli sulla lingua ha spiegato le difficoltà finanziarie di Twitter: «Dobbiamo assolutamente incassare più soldi di quelli che spendiamo. Se non lo faremo, il fallimento non è fuori questione».

Testimonianze di dipendenti raccolte dai media americani parlano di una reazione sbigottita nel pubblico. Per di più, nella trascrizione dell’incontro, ottenuto dal sito The Verge, si legge che Musk ha detto che vuole che lo staff lavori con un «senso maniacale di urgenza» perché «siamo diretti, credo, verso una grave recessione». Avendo però il miliardario appena finito di licenziare metà del personale, per non parlare del corpo dirigenziale, la richiesta di lavoro «maniacale» è sembrata semmai dettata dalla necessità di rimediare ai vuoti che si sono creati nello staff. Quanto all’ipotesi del fallimento, gli esperti non sono rimasti altrettanto scioccati quanto i dipendenti. Prima di tutto va ricordato che Twitter non è mai stato uno dei social più proficui. Per di più, per acquistarlo, fra tira e molla e ricorsi in tribunale, Musk ha messo sul tavolo un’offerta strabiliante di 44 miliardi di dollari, e così facendo lo ha caricato di debiti, sui quali, a quanto pare, l’azienda sta avendo difficoltà a pagare gli interessi. La situazione è resa più pesante anche dal fatto che vari inserzionisti hanno diminuito la pubblicità in seguito da un canto al raffreddarsi post-pandemia del mercato dei social, ma anche in seguito ai dubbi nei confronti della gestione di Musk stesso.

Varie aziende hanno scelto di interrompere le inserzioni in attesa di capire in che forma si manifesterà la totale libertà di parola che Musk ha promesso di garantire sulla piattaforma. Per ora si è notato un forte aumento di contenuti di odio e razzisti, segno che la politica di moderazione dei contenuti non è di primaria importanza per Musk, o che sta soffrendo per l’esodo dei manager che se ne occupavano.

Certo è innegabile che le prime due settimane del management Musk siano state tumultuose. Sono cominciate con i licenziamenti di massa nell’arco di 24 ore, e con il rinnovo a pagamento di “Twitter Blue”, il segno di spunta blu di verifica, che ha invece portato rapidamente al dilagare sul network di account fasulli. Siamo a un punto che quando si sente il nome di Musk automaticamente ci si aspetta qualche nuova rivelazione esplosiva, e difatti ieri i media americani si sono concentrati quasi esclusivamente sulla possibilità del fallimento, tanto che si è finito per ignorare che nella stessa riunione invece l’imprenditore aveva anche lanciato idee promettenti. Interessante soprattutto il fatto che Musk, che alla fine degli anni Novanta esordì come investitore fondando con altri colleghi la piattaforma PayPal, voglia indirizzare anche Twitter al trasferimento di contante sul mercato internazionale. «Questa - ha sostenuto - è sicuramente una direzione in cui andremo: consentire alle persone su Twitter di inviare denaro in qualsiasi parte del mondo istantaneamente e in tempo reale». L’altra idea innovativa su cui si è dilungato è di permettere di creare video direttamente su Twitter, invece che crearli su YouTube o TikTok e poi trasferirli su Twitter: «Dobbiamo davvero regalare tanto traffico gratuito a YouTube?»

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