Caro bollette negli ospedali campani, previsto un rincaro di 50 milioni

Caro bollette negli ospedali campani, previsto un rincaro di 50 milioni
di Ettore Mautone
Mercoledì 31 Agosto 2022, 23:58 - Ultimo agg. 2 Settembre, 07:17
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Caro bollette in corsia: sono stimati quasi al raddoppio, nel 2022, i costi per le forniture elettriche e di gas di Asl e ospedali della Campania. L’esborso a fine anno potrebbe superare i 120 milioni di euro stimati dal ministero della Salute a fronte dei 75 milioni spesi nel 2021: circa 50 milioni di incremento, stimati dalla Federazione nazionale delle aziende sanitarie che monitora tuttavia solo 11 su 17 aziende sanitarie campane.

Già nel 2021 la curva della spesa energetica aveva iniziato ad impennarsi ma ora l’aumento incontrollato dei costi alla fonte sta generando una diffusa preoccupazione nei manager delle aziende sanitarie. In Regione di questo nodo non si è ancora discusso ma il presidente Vincenzo De Luca, in maniera informale, ha già chiesto a tutti i responsabili di porre la massima attenzione.

I direttori generali sono chiamati a far quadrare i conti di bilanci già messi a dura prova dall’emergenza pandemica. In queste ore, grafici e tabelle alla mano, alcuni hanno firmato le prime direttive interne tese a responsabilizzare il personale. L’obiettivo è risparmiare come e quando si può ma i margini di manovra sono stretti in uno scenario in cui, evidentemente, la maggior parte dei costi per riscaldamento ed energia elettrica, nelle aree di degenza, in sale operatorie e rianimazioni, risultano incomprimibili. Senza contare poi che i valori di costo del 2020 e del 2021 appaiono sottostimati e poco affidabili come riferimento visto il funzionamento a scartamento ridotto di molti servizi e reparti durante le fasi più acute dell’emergenza Covid. 

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I numeri intanto parlano chiaro: per le strutture sanitarie pubbliche è previsto per quest’anno un consistente incremento della spesa energetica che oscillerà tra il 50 e il 100 per cento in più. Ogni anno il Servizio sanitario nazionale destina alla spesa per l’energia 1 miliardo e 402 milioni di euro di cui 786 milioni e 424mila euro per le utenze e l’energia elettrica e 615 milioni e 583mila euro per il gas e il riscaldamento. Per quest’anno si stima un incremento equivalente di circa 500 milioni su scala nazionale (50 milioni in Campania) che inciderà sensibilmente sui bilanci delle Aziende sanitarie pubbliche e avrà gravi ripercussioni sul conto economico e sugli investimenti. I servizi ospedalieri richiedono una grande quantità di energia che deve essere mantenuta costante 7 giorni su 7, non solo per il riscaldamento e il raffreddamento degli ambienti, ma anche per i processi di sterilizzazione e disinfezione, per l’utilizzo degli apparecchi di radiodiagnostica, Tac e Pet, e per i macchinari in sale operatorie e terapie intensive. Se il riscaldamento di case e uffici può rispondere a una logica di contenimento dei consumi incidere sui servizi fondamentali, sui luoghi di ricovero e di ospitalità per malati, anziani e disabili è quasi impossibile. 

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«Al Cardarelli - avverte il direttore generale Antonio D’Amore - passeremo da 2 a 4 milioni di euro per il gas e da 4 a 8 milioni per le utenze e l’energia elettrica. È evidente che queste voci di costo debbano esserci riconosciute dal governo centrale in sede di adeguamento del riparto del fondo sanitario - sottolinea D’Amore che è anche vicepresidente Fiaso, la Federazione nazionale che rappresenta le aziende sanitarie e ospedaliere italiane - pena un deficit strutturale che peserà sui conti pubblici». Stime al raddoppio dei costi e incrementi record sono previsti anche per i due Policlinici. La Vanvitelli ha speso, nel 2021, 1.046 milioni per l’energia elettrica e 1,117 per il gas. Costi anche superiori si riscontrano nella cittadella sanitaria collinare. Se l’Azienda dei colli è in fase di elaborazione dei dati, al Santobono il manager Rodolfo Conenna ha già sulla sua scrivania una tabella di sintesi: la stima, su base annua, dei costi per il riscaldamento passerà dai 171mila euro del 2021 a 420mila nel 2022 e quasi 760mila euro in più per l’elettricità (da 1,040 milioni a 1,8 milioni). A conti fatti un milione in più rispetto a 1,2 pagati lo scorso anno. La Asl Napoli 1 infine ha elaborato un prospetto dei costi su base semestrale relativo, per ora, al solo consumo di energia elettrica. All’incremento del 30 per cento nel 2021 (sul 2020) corrisponde quest’anno un’impennata del 72,19 per cento. In soldoni da poco più di 5 milioni spesi nel 2021 si arriva a 8,6 stimati sui primi sei mesi dell’anno.

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