Eventi flop e debiti, il buco della Mostra d'Oltremare: «Manager a rischio»

Alla Mostra d’Oltremare troppi costi e pochi incassi

L'ingresso della Mostra d'Oltremare
L'ingresso della Mostra d'Oltremare
di Luigi Roano
Sabato 3 Dicembre 2022, 23:45 - Ultimo agg. 5 Dicembre, 07:25
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Debiti con l’Agenzia delle entrate, esposizione con le banche, mancata dismissione del patrimonio che vale 146 milioni e che nonostante questo tesoro si è costretti a scrivere nei bilanci che «La “Posizione finanziaria netta totale” è stabilmente negativa per via dell’indebitamento finanziario relativo ai mutui ipotecari». E ancora: assets vuoti perché non ci sono eventi e casse riempite solo da soldi pubblici giusto per la sopravvivenza della quarantina di persone che vi lavorano, di cui un terzo addetti alla guardiania.

La situazione della Mostra d’oltremare è questa, di qui la necessità di «Procedere ad azioni di razionalizzazione finalizzate alla riduzione dei costi». Che è l’incipit della delibera di giunta guidata dal sindaco Gaetano Manfredi che predispone il “Piano” di riordino delle aziende partecipate - al cento per cento o parzialmente del Comune - che entro fine anno, al massimo a gennaio, deve essere approvato da Palazzo Chigi affinché vengano erogate le somme del “Patto per Napoli”, 1,3 miliardi di cui una tranche da 150 milioni all’inizio del 2023.

In questo contesto, l’osservata speciale è la Mostra d’Oltremare e infatti all’ente di Fuorigrotta è dedicata l’analisi più severa sostanziata da due punti: troppi costi e pochi incassi, «mancata attuazione del piano economico finanziario quinquennale 2018-2022». Un forte campanello di allarme sul fronte dei conti e anche per il management in carica che è molto a rischio, se potessero al Comune se ne libererebbero subito visto che è una eredità della passata gestione. Ma la scadenza del mandato è 2024 e liquidarli senza una giusta significherebbe esporsi a cause giudiziari. Alla Mostra a oggi comandano Remo Minopoli e Maria Caputo - di nomina comunale - e Alessandro Limatola di nomina della Regione che detiene una quota di azioni della Mostra. Palazzo San Giacomo ha la maggioranza con il suo largo 66,31% e di conseguenza sono larghe anche le responsabilità sul futuro della Mostra. Prima di approfondire, vale la pena ricordare - come anticipato da Il Mattino - che nella prima fotografia delle aziende partecipate fatta nella delibera ci sono 5 società in liquidazione; NapoliServizi e Asìa in equilibrio che non necessitano di particolari interventi di razionalizzazione. «Su NapoliServizi - trapela dal Comune - l’Amministrazione ha intenzione di intervenire sulla organizzazione della società per migliorare la qualità dei servizi e puntare ad un concreto efficientamento».

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La Mostra problema serio, ma anche qui giusto intercettare l’aria che tira nel Municipio: «Su Mostra d’Oltremare c’è la ferma volontà di rilancio dell’Ente come polo fieristico. Lo dimostra l’intenzione di concentrare l’organizzazione di molti eventi proprio nell’area della Mostra in modo da valorizzarla e accrescerne la capacità produttiva» raccontano dalla cerchia ristretta dei collaboratori del sindaco Manfredi. I debiti: intanto con Unicredit pendono 3,4 milioni che non sono pochi. Ai quali vanno aggiunti quelli con l’Agenzia delle entrate nell’ordine almeno di una decina. Certo, c’è stato il Covid che ha bloccato le attività per un paio di anni, ma va detto pure che prima del Covid la Regione ha fatto arrivare alla Mostra decine di milioni grazie alle Universiadi e al fitto dei capannoni per i concorsoni dell’ente di Santa Lucia. Eppure nei capannoni della Mostra ci piove dentro e quei pochi espositori che ogni tanto fanno qualcosa stanno chiedendo i danni. Fiere, congressi, eventi culturali e sportivi dovrebbero essere sufficienti a garantire una bella vita alla Mostra eppure così non è. La dismissione del patrimonio - in particolare la parte fuori dalle mura, cioè viale Kennedy i cui cespiti hanno valori molto alti, che pure era all’ordine del giorno piano quinquennale, sta invece al palo ed è ritenuta una fonte di finanziamento importante per la vita dell’Ente. 
 

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