Fase 2 a Napoli, l'ultima di de Magistris: «Apro tutto», ma bus e parchi sono nel caos

Fase 2 a Napoli, l'ultima di de Magistris: «Apro tutto», ma bus e parchi sono nel caos
di Paolo Barbuto
Lunedì 25 Maggio 2020, 23:00 - Ultimo agg. 26 Maggio, 12:25
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Promette che consentirà alla città di non andare mai a dormire: «Baretti, ristoranti e negozi aperti 24 ore su 24», dice il sindaco di Napoli. Insiste con maggior vigore, non solo bar e negozi aperti ma anche parchi e servizi non chiuderanno mai. Ha affidato le sue parole al Corriere della Sera in un’intervista che ieri è stata deflagrante, soprattutto per la definitiva e plateale sfida a Vincenzo De Luca. Il governatore ha imposto la chiusura dei baretti alle 23 per limitare il caos della movida e ha reiterato quella decisione in un’ordinanza diffusa sabato, giorno in cui de Magistris ha annunciato la rivoluzione degli orari: «Preparerò una serie di ordinanze per le aperture».

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Il problema, in certi momenti, è che la narrazione viaggia su un binario parallelo rispetto alla realtà. Nel caso specifico, ad esempio, il sindaco non ha pensato che per allestire il progetto di una città che «non dorme mai» come New York, il primo passo è quello di garantire anche trasporti che «non dormono mai». E qui viene la prima doccia fredda sul progetto di apertura senza orari: a Napoli il trasporto pubblico è rimasto incastrato negli orari della “fase 1” quando era vietato andare in giro e non c’era bisogno di muoversi con bus, funicolari e metropolitana. Per farvela breve, ancora ieri i mezzi pubblici a Napoli hanno smesso di funzionare alle 21: un orario completamente sbagliato per una città che annuncia di voler restare sveglia 24 ore su 24.

Probabilmente è la foga di voler fare bene che spinge il sindaco a raccontare cose entusiasmanti anche se non sempre attagliate alla realtà nella quale è immersa la città che lui governa dal 2011. Ieri mattina, ad esempio, in diretta su La7 ha spiegato con vigore che Napoli, prima dell’emergenza sanitaria «era prima per cultura e turismo, vivibilità ed energia». La giornalista che lo intervistava non ha avuto tempo per chiedere dettagli perché lui è andato avanti come un treno. Nell’ultimo rapporto sulla vivibilità, quello del Sole24Ore, la città di Napoli risultava al posto numero 81, così come nella classifica della cultura e turismo dello stesso rapporto era posizionata al 43mo posto. Probabilmente il sindaco di Napoli faceva riferimento ad altre graduatorie più recenti. Certo che sarebbe davvero utile conoscerle, perché vorremmo scrivere, anzi gridare ai quattro venti, che Napoli è prima per vivibilità.
 


Il sindaco di Napoli è avvezzo agli interventi radiofonici e televisivi: sulla sua stessa pagina Facebook ha postato giorno dopo giorno tutte le sue apparizioni. Ne abbiamo contate 17 dal 7 di maggio, compresa l’ultima a “Un giorno da Pecora” su Radio 1 nel pomeriggio di ieri. Sempre nel corso dell’intervista di ieri mattina a La7, il sindaco ha spiegato che bisogna tenere aperti i locali per consentire ai giovani di trovare sfogo ed evitare che si accalchino generando pericolosi assembramenti, è stato ammiccante e ha chiarito che lui s’intende di queste cose perché da anni governa «la città con il più alto numero di giovani d’Europa». Anche in questo caso la sua affermazione è stata accettata con un sorriso e senza contraddittorio. Secondo gli ultimi dati dell’Unione Europea, riferiti al 2019, però, le tre città con il maggior numero di giovani in Europa sono, nell’ordine Bruxelles, Parigi e Dublino. Siamo certi, però, che Luigi de Magistris sia in possesso di dati ufficiali che confermano le sue parole: attualmente Napoli sarà sicuramente la città più giovane d’Europa.
 
 

Davanti alle immagini del caos dell’altra sera a Napoli, il sindaco non ha battuto ciglio, ha sminuito il valore della notizia, ha raccontato di essersi preoccupato quando ha letto i lanci di agenzia sulla notte folle dei napoletani e di aver chiamato immediatamente il capo dei vigili per avere spiegazioni: quest’ultimo gli ha chiarito che non era accaduto nulla di particolare, spiegando di aver chiesto notizie anche a polizia e carabinieri. Insomma, quel traffico spaventoso e caotico che è andato avanti fino alle 4 del mattino è stato rubricato dal sindaco come «normale nella città di Napoli nei giorni in cui si esce la sera». Purtroppo anche a noi sembra normale anche se, chissà perché, riteniamo che in una città ideale quella situazione non sia normale. Il capo dei vigili, Ciro Esposito, è chiamato spesso a dare il suo contributo: con la truppa di agenti più esigua fra le metropoli italiane (alla fine del 2019 erano 1.563 dei quali 822 ultrasessantenni, 201 ultracinquantenni, 259 da usare solo in ufficio e 341 con limitazioni) con qualche innesto di agenti a tempo determinato, è chiamato a badare al traffico, all’abusivismo edilizio, ai mercati, al commercio e, attualmente, anche alle norme anti Covid. A proposito, il sindaco è pronto a destinare i vigili anche agli accessi delle sette spiagge libere della città per contare i bagnanti e bloccare chi vuol passare una volta superato il limite massimo.

Piccola chiosa finale sul verde. De Magistris intende tenere aperti 24 su 24 anche i parchi cittadini. Anche in questo caso iniziativa lodevole solo che si scontra con una realtà piuttosto complicata: il personale non è tantissimo e non ce la farebbe a sostenere turni sull’intera giornata, i giardinieri sono pochissimi, anzianotti e in grande difficoltà nella gestione del verde. Forse non è ancora il momento di frequentare i parchi anche di notte. Meglio rimandare.
 

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