Napoli: auto in fiamme, paura nella scuola di Forcella. Gli alunni restano a casa

Napoli: auto in fiamme, paura nella scuola di Forcella. Gli alunni restano a casa
di Giuliana Covella
Giovedì 17 Ottobre 2019, 00:00
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Raid incendiario nel cuore della notte in vico Santi Filippo e Giacomo, le mamme non mandano i figli a scuola. Due auto sono andate a fuoco intorno alle due, secondo le prime ricostruzioni, danneggiando parte della facciata esterna dell’istituto «Teresa Confalonieri». Motivo per cui i genitori delle classi medie inferiori hanno preferito far saltare le lezioni ai figli. Sull’episodio indaga la polizia, giunta sul posto insieme ai vigili del fuoco. 
Stando alle indagini, parrebbe si tratti di una sorta di avvertimento per qualche affiliato ai clan della zona. Ma le cause dell’incendio sono ancora da accertare. I proprietari delle auto arse dalle fiamme, sentiti dagli agenti, hanno negato di aver ricevuto minacce o richieste di estorsione.

I vigili del fuoco della squadra 18B centro storico, giunti sul posto nel cuore della notte per domare le fiamme, non avrebbero trovato nessuna traccia di innesco né di liquido infiammabile. Eppure, tra le ipotesi c’è quella di una possibile intimidazione ai danni di qualche pregiudicato legato ai clan del quartiere. Proprio in vico Santi Filippo e Giacomo c’è il palazzo dove abitava il baby boss defunto Emanuele Sibillo, al quale è dedicato un altarino nel cortile dell’immobile. Un nome che da queste parti è ancora rischioso pronunciare tanto vige il clima di omertà e rispetto per il capo della cosiddetta paranza dei bambini ucciso a 19 anni il 2 luglio 2015. E, proprio a pochi passi dall’abitazione dei Sibillo, si è consumato il raid incendiario che ha distrutto due auto in sosta, una Panda e una Smart, nella notte tra martedì e mercoledì. Secondo le prime indagini uno dei due veicoli sarebbe di proprietà di un affiliato ai gruppi che oggi dettano legge nei vicoli tra i Decumani e Forcella. Uno scenario al quale stanno lavorando gli inquirenti in queste ore.

Vico Santi Filippo e Giacomo non è solo la strada dove abitava Emanuele Sibillo. Ma è anche la via dove ha sede una scuola che tenta di assolvere al suo compito: quello di educare i bambini alla cultura della legalità. Una platea scolastica di 720 alunni tra materna, elementare e medie, quella dell’istituto comprensivo Teresa Confalonieri. Lo stesso istituto che frequentava Annalisa Durante, uccisa a 14 anni il 27 marzo 2004. «Ma non vogliamo essere ricordati solo come una scuola che si trova in una zona difficile - precisa la dirigente scolastica Francesca D’Isanto - facciamo tante attività per offrire ai nostri studenti un futuro migliore». Per questo, la preside non ci sta a «creare allarmismi eccessivi» e, in riferimento al fatto che i genitori degli allievi delle medie ieri hanno preferito far tornare i figli a casa, dice: «È comprensibile la loro reazione, anch’io sono madre. Però ho spiegato, come ci è stato d’altronde assicurato dai vigili del fuoco e dai tecnici giunti sul posto, che non c’era nessun pericolo. Di fatto, le classi della primaria e dell’infanzia hanno fatto regolarmente lezione».

A dare l’allarme, ieri mattina, sono stati alcuni collaboratori scolastici: «Erano all’incirca le 7.40 e, come di consueto, stavano arrivando i ragazzi delle dodici classi delle medie. In via precauzionale li abbiamo radunati nella palestra. Poi le famiglie hanno preferito portarli via, anche se tutto sarebbe stato gestibile». Pochi i danni all’edificio: la facciata esterna e due aule al secondo e terzo piano annerite dalle fiamme, alcuni vetri rotti e la pluviale esterna. Da oggi gli alunni della scuola media torneranno sui banchi, fa sapere la preside, «a dimostrazione che siamo un istituto che lavora pur essendo in un quartiere notoriamente difficile». Tra i tanti progetti messi in campo, uno sull’archeologia con lo studio dei siti del territorio, una mappa interattiva multilingue del centro storico e un’agenda con un brano di «Napul’è» di Pino Daniele per ogni mese.
 
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