Frana a Ischia, chi tornerà a casa? «Il 60% degli sfollati sarà trasferito altrove»

Il Centro coordinamento soccorsi si trasferisce sull'isola: oggi il primo briefing

Sono 230 gli sfollati dall'area della frana
Sono 230 gli sfollati dall'area della frana
di Gennaro Di Biase
Martedì 29 Novembre 2022, 00:00 - Ultimo agg. 30 Novembre, 07:35
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Passati ormai quattro giorni dalla tragedia, il perimetro della zona rossa non è ancora ben definito. Questo è, purtroppo, uno dei dati più esemplificativi dei ritardi sulla strage di Casamicciola. Proprio per ovviare a questo stato di cose, che aggiunge la rabbia dei 230 sfollati al dolore del lutto per le vittime, il Centro di Coordinamento dei Soccorsi stamattina sarà spostato a Ischia per una riunione straordinaria.

L’hub decisionale allestito in Prefettura da sabato scorso per gestire la crisi si trasferisce dunque nel teatro della catastrofe di fango. Il primo briefing è fissato per le 10.30 a Casamicciola: verrà stabilito un cronoprogramma per le operazioni tecnico-pratiche sul futuro immediato degli sfollati e delle case fagocitate dalla valanga.

I responsabili delle forze dell’ordine, il sindaco metropolitano Gaetano Manfredi e il prefetto Claudio Palomba sbarcheranno sull’isola proprio in queste ore. «Entro una settimana – assicura Palomba – sarà pronta una perimetrazione definitiva dell’area a rischio».

In altre parole, gli annunci sugli stanziamenti di fondi sono arrivati da più parti – in totale 9 milioni: 2 dal governo, 3 dalla Città Metropolitana, 4 dalla Regione – ma sul campo le cose procedono con affanno. 

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Gli alberghi dell’isola, in questi giorni, sono al servizio degli isolani e non più dei turisti. Una solidarietà totale, che coinvolge Federalberghi, gli imprenditori e la Caritas. Gli sfollati aspettano però notizie sulla possibilità di tornare alle loro vite di sempre. Ed è proprio su questo tema che Palomba, parlando al Mattino, prova a fare chiarezza: «Non voglio creare situazioni di panico - dice il prefetto - ma stimo che il 60% dei residenti difficilmente potrà mai rientrare nelle abitazioni coinvolte nella frana. Ecco perché sto insistendo molto in sede di Ccs sul tema della perimetrazione dell’area e appena incontrato il Centro Operativo Comunale sarà tutto più chiaro. Già ieri ho chiesto di sapere quanti bambini ci siano tra i 230 sfollati. E ho chiesto di accelerare con i vigili del fuoco. Quello di oggi è un incontro operativo e un messaggio di vicinanza alle famiglie. La mia intenzione è di realizzare un cronoprogramma chiaro. Oggi definiremo in tempi strettissimi la situazione dei 30 edifici coinvolti nella frana, ma nessuno può rientrare in quelle case in questa fase. L’auspicio è che entro una settimana si abbia una perimetrazione, e su questa base si deciderà definitivamente anche il destino degli sfollati».

Una delle ipotesi più accreditate per i cittadini che non rientreranno nelle loro case, è quella di una «delocalizzazione degli alloggi in altre zone dell’isola», come spiegato dal sindaco Manfredi. Anche il governatore De Luca si è espresso a sfavore di un ritorno dei residenti in quelle zone. Resta però da stabilire chi debba fornire, eventualmente, le nuove case agli sfollati. Il punto interrogativo, al momento, vale anche per i probabili abbattimenti. 

 

Nonostante la nomina di Elisabetta Calcaterra come commissario straordinario dell’emergenza, resta la selva delle competenze: un fattore che di certo non aiuta nella velocità delle decisioni. Se la questione dei rientri viene gestita da Protezione Civile e Prefettura, scuola e viabilità spettano invece a Città Metropolitana. I tecnici – fanno sapere proprio dall’ex provincia – e la ditta incaricata stanno eseguendo i lavori di messa in sicurezza delle strade di competenza e non direttamente interessate alle ricerche dei dispersi. In particolare, si stanno sistemando le barriere nelle zone a rischio per consentire il passaggio dei veicoli, e si sta procedendo alla pulizia dal fango nelle strade adiacenti la zona rossa.

Passiamo alla scuola: incertezza anche qui. Si dovrebbe rientrare domani in classe su tutta l’isola, ma la ripartenza è legata al ritorno alla normalità della circolazione.  All’istituto Mattei, non coinvolto direttamente dalla frana, i tecnici hanno eseguito i sopralluoghi ieri mattina. L’ingresso è stato quasi del tutto liberato da fango e rimasugli della catastrofe. C’è una zona, però, al di sopra di un muro della scuola, che rientra nell’area a rischio frana. Le verifiche procedono. La Polizia Metropolitana, da parte sua, ha dislocato sull’Isola 14 agenti divisi in 6 pattuglie che stanno procedendo al controllo del territorio sotto il coordinamento della Prefettura. «Stiamo lavorando intensamente per ridurre più possibile i tempi – fanno sapere anche dalla Protezione Civile – Abbiamo 160 volontari e un totale di 600 forze in campo sull’isola».
 

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