Giro d'Italia, la Carovana rosa sulle strade
dissestate a Napoli: il record a via Manzoni

Giro d'Italia, la Carovana rosa sulle strade dissestate a Napoli: il record a via Manzoni
di Paolo Barbuto
Martedì 3 Maggio 2022, 23:44 - Ultimo agg. 5 Maggio, 16:37
4 Minuti di Lettura

Per vincere la scommessa del Giro d’Italia bisogna correre, fare in fretta, nascondere sotto al tappeto il degrado che travolge la città: la missione, a dieci giorni dal traguardo, appare impossibile. Non basterebbero mesi per cancellare la vergogna di certe strade, non sono banali le buche, i dissesti, gli sprofondamenti, i cedimenti, i pericoli che si trovano lungo il percorso previsto per i ciclisti all’interno dell’area comunale partenopea. Per avere un’idea di quel che dovranno affrontare i campioni della bici abbiamo percorso, metro dopo metro, tutte le strade napoletane del giro. E al termine del percorso abbiamo provato vergogna.

Partenza da via Caracciolo, risalita lungo via Orazio e poi via Petrarca: nessun dubbio, in quei primi chilometri le strade sono abbastanza decenti e, soprattutto, il panorama è da togliere il fiato. Le immagini diffuse in tutto il Paese renderanno merito alle bellezze naturali che sono state donate alla città. Subito dopo aver lasciato via Petrarca, però, bisognerà sperare in un black out dei collegamenti video.

La carovana svolterà su via Manzoni per poi infilarsi verso Coroglio e ridiscendere verso il mare.

Quello è l’inizio di un percorso triste, imbarazzante, devastato: la strada, sulla quale sono in corso pietosi interventi di spalmatura d’asfalto in ristretti spazi destinati ai ciclisti, meriterebbe d’essere nascosta agli occhi dei ciclisti e delle telecamere: 800 metri d’imbarazzo.

La situazione è quella che i napoletani conoscono perfettamente, da anni. L’abbattimento a tappeto degli alberi ha trasformato il percorso che conduce verso via Boccaccio in un triste cimitero di tronchi mozzati, la devastazione prodotta, negli anni, dalle radici dei giganteschi pini ha prodotto dissesti stradali spaventosi; i resti degli alberi che sono stati abbattuti dal vento giacciono da anni su marciapiedi sventrati lungo i quali è impossibile muoversi, questo sarà lo scenario che si presenterà ad atleti e telecamere nel giorno della grande festa napoletana delle due ruote. 

A dire la verità, di primo acchito, dopo aver lasciato via Petrarca, i ciclisti si troveranno di fronte alla recinzione “eterna” che si trova dinanzi gli uffici pubblici posizionati subito dopo l’incrocio: rete di plastica rossa a vietare, (da almeno un paio d’anni, ma forse sono di più) un pezzo di strada. Probabilmente la carovana rosa verrà deviata per evitare di passare di fianco alla zona proibta. Poi inizierà la discesa su via Manzoni e lì sarà necessario avere grande attenzione alla guida delle biciclette: una sola piccolissima fettina d’asfalto nuovo viene lentamente appoggiata sulla strada dissestata: uscire da quel percorso protetto significherebbe mettere a rischio la carriera di uno sportivo. Quegli ottocento metri di via Manzoni sono costellati da dissesti e pericoli, da degrado e schifezze. 

Video

Dopo la vergogna di via Manzoni i girini affronteranno la devastata via Boccaccio per poi svoltare su Discesa Coroglio. Per adesso l’asfalto lungo la parte iniziale della strada rappresenta un pericolo anche per gli automobilisti, figurarsi per un ciclista. Poi, una volta imboccata la discesa, la carovana transiterà davanti alla terrazza panoramica pericolante, chiusa da un decennio e oggi travolta da vegetazione spontanea che l’ha quasi completamente cancellata; dopo la penultima curva di discesa Coroglio il gruppo sfiorerà la frana che viene contenuta sul marciapiede ma che, ad ogni scroscio di pioggia, invade anche la sede stradale.

Subito dopo arriverà il lungo percorso su via Leonardi Cattolica: una processione in mezzo al parco dello Sport realizzato, mai usato e abbandonato, di fianco ai duecento metri di rifiuti ammassati negli anni in una traversa di via Caduti di Nassirya che è chiusa per impraticabilità dovuta all’immondizia.

Il tuffo dentro Fuorigrotta, da via Cavalleggeri a via Diocleziano a viale Kennedy, riporterà i ciclisti in una situazione di (quasi) normalità: asfalto sgangherato in più punti ma la speranza è che verrà rimesso a posto. Sarà un percorso in una Napoli differente da quella di via Caracciolo e via Petrarca, l’incontro con la città più vera, reale, quella che non vive davanti al panorama ma resiste di fianco ai binari e alla Mostra d’Oltremare. Sarà necessario fare attenzione al degrado di certi angoli abbandonati e spesso aggrediti dalla monnezza, ma nei giorni del Giro l’attenzione sarà certamente alta. La strada verso Pozzuoli, poi, passerà attraverso via Nuova Agnano, pure questa piuttosto malmessa e, infine, su via San Gennaro. Forse l’asfalto potrà essere sistemato. Il degrado che circonda certi luoghi, però, non potrà essere nascosto. Peccato, davvero.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA