Gomes: «Che stoffa questo polacco
Higuain è già dimenticato»

di Antonio Moschella
Lunedì 26 Settembre 2016, 23:46
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Giustiziere del Napoli nel turno preliminare dell’Europa League 2008-09, quando segnò il 2- 0 nel match di ritorno allo stadio Da Luz, l’ex attaccante portoghese Nuno Gomes è oggi il direttore del centro di formazione del Benfica. Pronto ad accompagnare la squadra giovanile a Napoli per l’incontro di Youth League, Gomes ricorda con piacere il suo passato nel calcio italiano con la maglia della Fiorentina e soprattutto l’emozione di giocare un incontro al San Paolo, dove mercoledì il club lusitano affronterà gli azzurri per il secondo match del girone di Champions.

Da quanto manca da Napoli Nuno Gomes?

«Da tanto. Dall’incontro di andata del preliminare di Europa League nel settembre 2008. Quella sera perdemmo 3-2 anche se ribaltammo il risultato al Da Luz e riuscimmo poi a qualificarci noi».

Tuttavia questo è un Napoli diverso da quello a cui ha segnato nel 2008 nel match di ritorno.

«Sì, adesso è una squadra forte e affermata in Europa che gioca spesso anche in Champions League oltre a lottare anche per lo scudetto. E se non sbaglio in quel Napoli c’erano un paio di calciatori ancora oggi presenti in rosa».

Si tratta di Maggio e Hamsik, che ha appena raggiunto la cifra di 100 reti con la maglia azzurra.

«Hamsik è un bravissimo calciatore con una splendida carriera alle spalle e quasi tutta al Napoli. Per me si tratta di uno dei migliori calciatori della serie A, è un elemento esperto che gioca da tantissimo da alti livelli ed è quindi un elemento che il Benfica deve temere».

Il capitano è l’unico azzurro da tenere d’occhio?

«Ovviamente no. Mi è piaciuto molto come ha iniziato la stagione Milik, a cui bisognerà stare molto attenti. Ha già fatto dei gol importanti e si è ambientato presto nella squadra. Dopo le tante chiacchiere su Higuain ha dimostrato di rappresentare un’ottima alternativa all’argentino e, se proprio devo dirla tutta, per me lo ha già fatto dimenticare».

Che ricordo ha del San Paolo?

«È uno stadio mitico italiano con una tifoseria particolare che mi piace molto nel suo modo di essere e di tifare. I tifosi napoletani sono un gran bell’esempio di attaccamento alla maglia. E poi al San Paolo ha giocato uno dei più grandi calciatori del mondo ed è uno stadio sempre difficile per gli avversari, proprio per l’ambiente: per me però non è per forza ostile agli avversari, anzi lo trovo stimolante. Il San Paolo è uno stadio dove a molti calciatori piace giocare, e in Champions poi fornisce ancora più grinta».

Ha parlato con il suo amico Vidigal prima di questa sfida?

«Con lui parliamo molto spesso, siamo amici. Per me la sua carriera a Napoli è stata importante, il suo stile di gioco combattivo era perfetto per il Napoli. Della partita di domani ancora non abbiamo parlato, ma lo faremmo poco prima».

Ha seguito il Napoli recentemente?

«Sì, è una squadra che gioca bene a calcio e mi sembra ormai esperta. Non c’è dubbio che si tratterà di un incontro duro per il Benfica, che però si giocherà le sue carte per vincere».

Quali sono queste carte?

«Non faccio nomi, ma sono molto convinto della forza del collettivo. Abbiamo tanti calciatori giovani formati nel vivaio che hanno integrato la prima squadra e hanno già molta autorità. La ricompensa del nostro lavoro nel settore giovanile, che da poco ha compiuto dieci anni, è vedere giocatori classe ‘96 come Gonçalo Guedes e André Horta affermarsi in prima squadra».

Che Benfica arriva a Napoli?

«In campionato siamo primi nonostante gli infortuni che hanno falcidiato la rosa. In effetti ancora non abbiamo potuto disporre di tutti gli elementi arruolabili. In Champions è diverso perché tutte le squadre sono forti e il pareggio casalingo con il Besiktas alla prima giornata lo dimostra».

Quella di mercoledì può essere una partita già decisiva in un girone dove Napoli e Benfica sono le favorite?

«Credo che questo girone di Champions sia molto equilibrato e che non si possano fare previsioni così presto. Ogni partita è decisiva ai fini della qualifcazione. Ma il Benfica vuole arrivare lontano e se la giocherà al San Paolo».

Julio Cesar potrebbe essere titolare al posto del giovane Ederson per una questione di esperienza.

«Queste sono scelte dell’allenatore, ma non c`è dubbio che Julio Cesar abbia dalla sua il vantaggio di aver giocato tante volte in Champions e di averla vinta. Tuttavia Ederson è un ottimo portiere e chiunque dei due giochi mercoledì darà fiducia all’intera squadra».

Ha detto di soffrire di più per il Benfica da quando non gioca più. Le piacerebbe scendere in campo mercoledì?

«Eccome (ride)! La nostalgia è sempre forte in questi casi, soprattutto se si tratta del San Paolo e della Champions».

 So che adora la mozzarella. Adesso ha la scusa perfetta per assaporarla in loco.

«Sì, ho un amico napoletano che vive a Firenze che me le portava spesso quando vivevo lì.
Se mi mi riesco a liberare dagli impegni con la squadra di Youth League che accompagno, cercherò di trovare del tempo per gustarla di nuovo».
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