I libri Amazon a Scampia
ma la biblioteca chiude

I libri Amazon a Scampia ma la biblioteca chiude
di Mariagiovanna Capone
Lunedì 17 Dicembre 2018, 22:55
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Dai libri di carta ai libri digitali. L’anno scorso è nata la biblioteca di Scampia, uno spazio dedicato soprattutto ai più piccoli al centro Officina delle Culture «Gelsomina Verde» grazie a un progetto ideato da Anart (Associazione Nazionale Autori Radiotelevisivi) e finanziato da Siae (Società Italiana degli Autori ed Editori). Un anno dopo si arricchisce di un catalogo digitale e di un’area multimediale offerta da Amazon. Tutto questo però corre il rischio di scomparire nel giro di qualche settimana. Lo spazio, tolto al degrado e alla criminalità è stato affidato in comodato d’uso all’associazione (R)esistenza Anticamorra nel 2013, ma l’assegnazione scade a fine mese. Con la ricapitalizzazione del Comune di Napoli, infatti, l’immobile è passato ad Asìa. Da Palazzo San Giacomo però promettono di risolvere in tempo la questione.
ARMI E SIRINGHE 
Prima di diventare Officina delle Culture «Gelsomina Verde», lo spazio era un ex istituto scolastico affossato dal degrado, dove i camorristi nascondevano armi e i tossici si drogavano. Ci sono voluti «due anni di bonifica, bidoni di siringhe e secchi di bossoli per riconquistare questo immobile» ammette Ciro Corona, presidente di (R)esistenza Anticamorra. Nell’estate del 2015 Officina apre e inizia «il processo di cambiamento, con uno spazio riassegnato alla gente che qui vive socialità, sviluppo, cultura, legalità e solidarietà». Diventando anche occasione per i detenuti, che hanno realizzato tavoli e scaffali. Un modello che due ricercatori dell’Università di Stanford stanno studiando proprio in questi giorni.
KINDLE E ALEXA 
La nuova area multimediale è nata dal programma «Amazon nella Comunità» che finora era stato portato solo ad Amatrice, e offre e-reader Kindle per la lettura, tablet Amazon Fire Hd e Alexa, il servizio vocale con cui i bambini stanno facendo già «amicizia». «Prima o poi le insegneranno il napoletano» ammette Alessandra Corona, bibliotecaria insieme a Carmine Miele che gestiscono «30 bambini dai 4 ai 16 anni. Venti li abbiamo persi per strada ma l’impegno resta forte, perché il tempo ci darà ragione». Installato poi un Amazon Locker, punto di ritiro self-service dove poter ricevere gli acquisti effettuati su Amazon diventando soci della Biblioteca con una semplice iscrizione. Sulle pareti le «mani colme di amore di Angela, la piccina della biblioteca, che ha entrambi i genitori in carcere».
L’IMPEGNO 
«Amazon è nato coi libri e crede nei libri, uniti alla passione per l’innovazione. Abbiamo scelto Scampia perché crediamo nel progetto, certi di portare il nostro contributo per gli abitanti del quartiere» ammette Giorgio Busnelli, Media Director di Amazon.it e Amazon.es. «Nostro mestiere è diffondere creatività e sapere come motori di sviluppo e inclusione sociale. La Siae non poteva individuare una destinazione più opportuna di Scampia» afferma Linda Brunetta, presidente dell’Anart e consigliere di sorveglianza Siae. Forte anche il contributo degli editori di Aie che hanno scelto di donare 1.000 libri per consolidare la biblioteca, come annuncia il vicepresidente Diego Guida. «Nostro impegno sarà quello di rendere più visibile e attrattivo questo spazio, radicando cultura e socialità» promette l’assessore della Municipalità 8 Sabrina Innocenti.
I TIMORI 
È stata creata anche una Lista dei Desideri su Amazon.it: chiunque potrà donare gli articoli e contribuire al sostegno della biblioteca. Il desiderio più grande sulla lista però non c’è, ed è la proroga del comodato d’uso. L’assenza dell’assessore Alessandra Clemente alla presentazione dello spazio Amazon infatti ha reso il clima di festa un po’ più cupo. Pur condividendo l’iniziativa perché «le nuove tecnologie sono fondamentali per lo sviluppo culturale dei giovani e per la loro crescita sociale e digitale», si teme che quella sedia vuota sia segnale che la proroga non ci sarà. L’assessore però calma le acque: «Siamo al lavoro con l’obiettivo di fortificare l’esperienza, superando positivamente l’assegnazione dell’immobile ad Asia, che di fatto non ha mai interrotto le attività». Ciro Corona però, conoscendo la lentezza della burocrazia, promette: «Noi da qui non ce ne andiamo».
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