Il Napoli rimonta, ma quanta fatica

di Francesco De Luca
Venerdì 6 Novembre 2020, 00:02 - Ultimo agg. 07:00
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La coscia del diciottenne difensore croato Braut ha salvato il Napoli da una figuraccia sul campo del Rijeka, la squadra più debole del girone (zero punti). Il pallone rimbalzato sulla sua gamba e finito alle spalle del portiere Nevistic ha consentito agli azzurri di conquistare la vittoria dopo il primo tempo inguardabile. L’obiettivo più importante era questo, opportuno però soffermarsi su una prestazione deludente per lunghi tratti. Se il Napoli si presenta con quell’atteggiamento superficiale visto per 40’, non è affatto la “strada giusta” indicata e difesa da Gattuso alla vigilia del terzo match di coppa. E infatti il tecnico è stato molto critico con i giocatori, ricordando che alti e bassi del Napoli durano da anni e attribuendosi la responsabilità di non essere entrato completamente nella testa degli azzurri.

Eppure, proprio il feeling - tattico e umano - che si è venuto a creare con lo spogliatoio ha spinto De Laurentiis ad accelerare i tempi per il rinnovo del contratto di Rino, apparso ieri preoccupato perché quanto era stato preparato non si è visto sul campo, almeno per un tempo, e perché avverte di non avere del tutto la squadra in pugno.

L’approccio è stato completamente sbagliato. Il Napoli è caduto nella trappola dei croati, che si sono difesi - contati fino a nove giocatori nella trequarti - e sono stati bravi a sfruttare il ritmo basso degli avversari, i loro errori nei passaggi e le disattenzioni del reparto arretrato. Si sono esaltati negli spazi Menalo e Muric, sui quali non hanno saputo opporre resistenza Koulibaly (irriconoscibile rispetto alla prestazione contro la Real Sociedad appena una settimana fa) e Rui. Prevedibili, invece, le giocate della prima linea, in cui Petagna non ha inciso più di tanto e Mertens ha avuto un solo significativo sussulto quando ha servito a Demme il pallone per il pareggio.

Per mezz’ora il Napoli era stato in svantaggio (rete di Muric, non marcato). Non si è trattato di un episodio isolato perché il Rijeka avrebbe potuto raddoppiare sfruttando gli sbandamenti difensivi, in cui non si avvertiva la presenza di Maksimovic e KK.

Non si è vista una sola apprezzabile traccia nel primo tempo, né è stata sfruttata la presenza di Petagna - più uomo d’area rispetto a Osimhen (squalificato) - per saltare il muro difensivo croato. Modesto il lavoro degli esterni: impreciso Di Lorenzo, inefficace Rui, per il quale nella scorsa estate il direttore sportivo Giuntoli non ha saputo trovare un’alternativa, “obbligando” Gattuso a utilizzare Hysaj o a tentare il recupero di Ghoulam, a cui è stata concessa una manciata di minuti nel finale.

La rete di Demme ha consentito agli azzurri di andare al riposo più sereni e, dopo il rischio corso (palo di Menalo in un’azione favorita dall’ennesimo errore di Koulibaly), vi sono state la traversa di Mertens su punizione e l’autorete di Braut, dopo la quale il Napoli ha pensato a gestire il risultato. Il Rijeka non ha avuto la capacità di riaprire la partita anche perché il Napoli aveva rimesso ordine in campo. Si è rivisto, con la nuova capigliatura colore oro, Insigne, assente nella partita col Sassuolo per un lieve infortunio muscolare: alcuni recuperi difensivi hanno evidenziato che sta bene e questa è una notizia confortante anche per il ct Mancini in vista delle convocazioni per gli impegni di Nations League. Un po’ di spazio pure a Zielinski, a cui la gioia del gol è stata negata da una prodezza di Nevistic. 

La classifica del girone F vede tre squadre a sei punti, oltre agli azzurri ci sono Real Sociedad e Az Alkmaar. Tutto in gioco. Ma in attesa che riparta l’Europa League il Napoli deve subito cambiare passo in campionato, recuperando la brillantezza del gioco, l’efficacia offensiva e la solidità difensiva che si erano viste nelle primissime battute della stagione, quando ad esempio era stata data una lezione di calcio all’Atalanta. Gattuso ha affrontato il tour de force di impegni - dopo la sosta per le nazionali continueranno ad esserci tre partite a settimana - con il turnover e questo non può avere stravolto la consistenza della squadra perché i mezzi tecnici ci sono. E per questo deve esserci altro tipo di prestazione domenica a Bologna.

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