Napoli, 19 impianti sportivi senza acqua calda: c'è anche lo stadio San Paolo, a rischio l'amichevole contro il Pescara

Napoli, 19 impianti sportivi senza acqua calda: c'è anche lo stadio San Paolo, a rischio l'amichevole contro il Pescara
di Luigi Roano
Sabato 5 Settembre 2020, 00:00 - Ultimo agg. 6 Settembre, 10:39
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Si chiama “termogestione” e nella sostanza è quell’attività che consente a tutti gli impianti sportivi di funzionare. Non si tratta solo di acqua calda, ma di tanto altro: si va dalla temperatura degli ambienti, come gli spogliatoi, alla gestione delle acque delle piscine, alla sanificazione e salubrità dei siti e a tutti quei sostegni che riguardano gli atleti nel pre e nel post-gara. Tema che investe anche gli spettatori quando si tratta di palazzetti dello sport. Ebbene, in 19 impianti della città tutti di proprietà comunale e che si sono rifatti il trucco grazie alle Universiadi, vale a dire praticamente in tutti, questa vitale attività è cessata e gli impianti sono di fatto inutilizzabili. Giusto per fare un esempio, se per venerdì prossimo la questione non verrà risolta e gli impianti non torneranno a funzionare l’esordio del Napoli nel rinnovato San Paolo contro il Pescara non si potrà disputare. Non l’unica grana, certamente la più rumorosa.
 


Per una volta la colpa non è del Comune proprietario degli impianti, piuttosto le responsabilità di questo pasticcio vanno trovate in quell’abitudine tutta italiana che quando non si vince una gara d’appalto - a prescindere - si fa ricorso al Tar. Con la differenza che questa volta anche il Tribunale amministrativo della Campania ci ha messo del suo nell’ingarbugliare una situazione già difficile. Cosa è successo dunque? Bando e gara partono da lontano, siamo a novembre dell’anno scorso, la proposta di aggiudicazione arriva un paio di mesi fa ma nel documento c’è un «mero errore materiale» di alcuni codici. Motivo - almeno uno - per il quale scattano i ricorsi, come legittimamente fa la Graded seconda classificata. A quel punto il Tar invece di sospendere solo il contratto, come solitamente avviene, sospende anche il servizio. Di qui lo stop degli impianti. La gara vale la bellezza di 3,5 milioni per la gestione fino al 2023. Insomma, non sono spiccioli, soprattutto di questi tempi con le imprese che spesso sono state costrette a restare ferme causa emergenza Covid.

Per capire bene cosa è la termogestione vale la pena leggere l’intestazione del capitolato di gara da dove si evince la complessità di questo lavoro e come sia determinante per il funzionamento degli impianti. «Appalto per l’affidamento del servizio di gestione completa - fornitura combustibile, conduzione, manutenzione ordinaria, adeguamento e aggiornamento tecnologico, manutenzione straordinaria per interventi di ripristino funzionale degli impianti - per il periodo di anni tre degli impianti termici e produzione acqua calda sanitaria a servizio degli impianti sportivi di proprietà comunali e per l’esercizio degli impianti di trattamento fisico chimico dell’acqua delle vasche natatorie delle piscine Scandone -warm up Scandone, Paladennerlein e Nestore compresa la fornitura di tutti i reagenti ed additivi per il trattamento dell’acqua delle piscine stesse». Spulciando nel dispositivo si può leggere che chi ha vinto la gara deve preoccuparsi anche del «recupero funzionale» degli stessi impianti. Nella sostanza dove è possibile utilizzare gli impianti alimentati dal sole per la termogestione. Gran parte degli impianti sono dislocati nelle periferie e interessano la vita di migliaia di atleti professionisti e non. Alla Scandone e non solo per esempio si allenano gli olimpionici. Ironia della sorte la Graded è l’azienda di famiglia di Vito Grassi, presidente di Confindustria Campania e fratello di Federico, presidente della Gevi Napoli basket. Con lo stop decretato dal Tar a rischio c’è anche l’attività dei cestisti napoletani. Il Comune sta cercando di mettere una pezza a una situazione esplosiva e sta tentano la carta di un affidamento temporaneo del servizio a un soggetto terzo per un mese in attesa della decisione finale del Tar. 
 

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