Intercettazioni, costi record a Napoli: per utilizzare un “trojan” fino a 245 euro al giorno

In Italia investiti 200 milioni ogni anno: la Procura partenopea tra le cinque più attive

È polemica sui costi delle intercettazioni
È polemica sui costi delle intercettazioni
di Gigi Di Fiore
Mercoledì 7 Dicembre 2022, 23:49 - Ultimo agg. 8 Dicembre, 10:33
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È una delle voci più rilevanti nelle spese dell’amministrazione giudiziaria. Le intercettazioni, telefoniche o ambientali, su pc o telefonini, sono tra i costi di maggior peso nelle Procure italiane. Il neo ministro della Giustizia, l’ex pm in pensione Carlo Nordio, ha quantificato la spesa totale per le intercettazioni in 200 milioni di euro all’anno.

Nella scorsa legislatura, il Copasir, organismo di controllo sull’attività dei servizi segreti, calcolò in 130mila le persone intercettate in Italia, con 110mila utenze telefoniche sotto controllo per almeno 57 giorni. Uno strumento investigativo fondamentale, che alimenta polemiche per i costi e per l’utilizzo da qualcuno ritenuto eccessivo. Ma le difficoltà a regolare l’uso delle intercettazioni vanno avanti da più anni, se già il ministro Andrea Orlando tentò di uniformare il tariffario nelle Procure che decidono ognuna autonomamente e per proprio conto su queste spese. Nel 2022, così come nello scorso anno, lo stanziamento per le intercettazioni è stato di 213,7 milioni. E, insieme con Roma, Milano, Palermo e Reggio Calabria, da molti anni la Procura di Napoli raggiunge sempre numeri da record nelle spese sulle intercettazioni. 

Non è un caso che le Procure che indagano su reati di mafia spendano di più in intercettazioni, strumento indispensabile per le inchieste delle direzioni distrettuali antimafia. Basti pensare che a Napoli, nello scorso anno, sono state 7405 le intercettazioni per reati di mafia sulle 8873 totali disposte dalla Procura. Scegliendo la trasparenza, l’attuale procuratore nazionale antimafia, all’epoca procuratore capo di Napoli, Gianni Melillo, volle rendere pubblici i dati di bilancio del suo ufficio nel 2021.

I numeri su quei costi, elaborati dalla Procura di Napoli con l’aiuto dell’Università Federico II, sono dunque ufficiali.

Dati che confermano cifre da record: 4672 nuove richieste di intercettazioni presentate al gip. Erano state 2891 nel 2020. Altre 13.909 richieste sono state di proroga di attività di ascolto e l’anno precedente erano state 10.028. Incrementi anche sui costi lievitati da un anno all’altro, con una spesa per intercettazioni arrivata nel 2021 a 12 milioni e 785mila euro rispetto agli 11 milioni e 811mila euro dell’anno precedente. Per rendersi conto di quanto incidano queste spese, basti pensare che l’intero bilancio della Procura napoletana nel 2021 è stato di 21 milioni e 313mila euro. Le intercettazioni, dunque, rappresentano il 60 per cento dei costi totali. 

Se, insieme con i collaboratori di giustizia, le intercettazioni restano strumento investigativo irrinunciabile nelle inchieste sulle organizzazioni mafiose, regolarle non è semplice. Anche perché ad eseguirle sono sempre ditte esterne su incarico privato delle Procure. Ditte che praticano tariffe individuali in concorrenza tra loro. Illuminante l’esempio dei «Trojan», i virus inseriti nei cellulari per controlli più invasivi di altri. Il costo è di 174 euro al giorno per un telefonino modello Android, che sale a 245 euro per i modelli Apple. Per utilizzare i «Trojan» la Procura di Napoli ha speso nel 2021 ben 3 milioni di euro rispetto a 1,7 milioni dell’anno precedente. E poi ci sono le intercettazioni ambientali: nel 2021 la Procura di Napoli ne ha disposto 1065, cui vanno aggiunti 463 software spia inseriti in computer. Costi emblematici e numeri alti per Procure dove sono elevate le inchieste delle sezioni distrettuali antimafia. E ridurre queste spese si presta a molte critiche. 

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Il listino prezzi unico resta l’obiettivo. C’è uno schema di decreto che fissa costi da 90 centesimi a 2,42 euro per ogni intercettazione. Sui «Trojan», la tariffa unica viene indicata tra 30 e 120 euro, mentre il prezzo delle intercettazioni ambientali viene fissato in 34,75 euro. Indicazioni in discussione, su cui ci sono già stati rilievi dell’Associazione magistrati su indicazione di alcune Procure che, fino ad ora, sul servizio intercettazioni hanno avuto rapporti con dei loro fornitori sulla base di tariffari differenti in ogni zona d’Italia. Tra gli obiettivi del ministero della Giustizia, c’è arrivare a prezzi che non siano nella media superiori a quelli pagati finora dalle 5 Procure campione che, su questa voce, spendono di più: Milano, Roma, Napoli, Palermo, Reggio Calabria. 

Critici sul tariffario unico nazionale e sulla riduzione dei costi, naturalmente anche i fornitori che lamentano, se la riforma dovesse essere attuata, una perdita di introiti del 50 per cento. Lo ha spiegato l’associazione Lawful Interception che raggruppa questo tipo di aziende. Ma, se la riforma sulle intercettazioni dovesse partire, i risparmi stimati sul bilancio dello Stato arriverebbero addirittura a 10 milioni di euro all’anno. E non è poco.

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