Ischia: residence in bilico sul burrone, aperta un'inchiesta per crollo colposo

Si rileggono le carte legate ad alcuni interventi che risalgono a una decina di anni fa

Ischia, il crollo a Cava dell'Isola
Ischia, il crollo a Cava dell'Isola
di Leandro Del Gaudio
Martedì 31 Gennaio 2023, 00:00 - Ultimo agg. 17:12
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Le immagini del drone parlano chiaro. E finiscono spedite nel fascicolo di inchiesta condotto dalla Procura di Napoli, a proposito delle frane che stanno corrodendo una parte della dorsale che sta a ridosso di Cava dell’Isola, a monte di una delle spiagge più belle del Mediterraneo. La Procura è al lavoro. Si batte la pista del crollo colposo, si rileggono le carte legate ad alcuni interventi che risalgono a una decina di anni fa. Diffide, sequestri di aree, snodi amministrativi tutti da mettere a fuoco. 

Inchiesta condotta dal pm Capasso, sotto lo stretto coordinamento del procuratore aggiunto Pierpaolo Filippelli, per altro a capo del pool impegnato in una sorta di controffensiva contro le costruzioni abusive che deturpano il territorio. Ma restiamo alle verifiche della Procura, che vanno raccontate alla luce delle mosse investigative messe sul tappeto. L’inchiesta punta a capire in quale regime normativo sono nate alcune strutture e sono stati concessi eventuali ampliamenti degli edifici. Parliamo di strutture private, tra cui anche un residence che fa mostra di sè a ridosso del costone. Immagini acquisite dalla Protezione civile, pubblicate in esclusiva nell’edizione di domenica scorsa del Mattino e destinate a verifiche da parte degli inquirenti.

Nessuna volontà di criminalizzare residenti e imprenditori, ma tanta voglia di capire, di verificare come sia potuto accadere.

Inevitabile porsi alcune domande: che tipo di controlli sono stati esercitati nella zona? Ci sono stati degli interventi, diffide o allarmi? Sono stati disattesi? Inchiesta che passa dal territorio agli uffici tecnici, anche alla luce di eventuali sequestri che hanno riguardato la zona. Stando all’ipotesi iniziale, la mancanza di canali di scolo e di valide infrastrutture potrebbero aver determinato il crollo di una parte del costone. Non solo agenti atmosferici, dunque, con il rischio che ci sia stato la mano dell’uomo dietro lo scempio attestato dalle foto.

Intanto, vanno avanti le indagini su un altro filone investigativo, che riguarda sempre e comunque l’emergenza ambientale a Ischia. Parliamo della frana killer del 26 novembre scorso a Casamicciola. Dodici morti, un pezzo di economia isolana devastata, rabbia e dolore. Inchiesta coordinata dai pm Stella Castaldo e Giuseppe Tittaferrante, sotto il coordinamento del procuratore aggiunto Simona Di Monte, si batte la pista dell’evento disastroso. Al lavoro i carabinieri del comando provinciale di Napoli, che hanno acquisito nelle ultime settimane documenti legati al dissesto idrogeologico, alle case accatastate, ma anche a un altro capitolo tutto da mettere a fuoco: è il filone degli allarmi inascoltati, delle segnalazioni spedite lo scorso autunno, diverse settimane prima che si verificasse il crollo. Ricordate il caso? C’erano state mail da parte di un ex esponente pubblico del Comune di Casamicciola che annunciavano la presenza di un pericolo imminente.

E non è tutto. Altro aspetto da verificare riguarda i finanziamenti non spesi. Gli appalti che dovevano consentire di aprire cantieri e mettere in sicurezza il costone, rimasti clamorosamente al palo. Brutta storia, anche alla luce di un altro retroscena ineludibile: la frana dello scorso novembre fa purtroppo il paio con il crollo del 2009, quando il fango travolse e uccise una ragazza di soli 15 anni. Vicenda amara, una morte assurda ma anche inutile alla luce di quanto accaduto lo scorso autunno. Vicende collegate, che rimandano gli inquirenti dalla strada al Palazzo, dalla natura deturpata alla manina dell’uomo, sempre a voler rimanere fermi alla cartolina choc, quella del residence sul vuoto del costone. 
 

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