«Italia-Argentina a Napoli per Maradona»

di Francesco De Luca
Martedì 13 Luglio 2021, 23:47 - Ultimo agg. 14 Luglio, 06:00
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Gentile Presidente Gravina, come lei sa, da uomo del Sud, la vittoria della Nazionale è stata celebrata a Napoli con grande entusiasmo. È accaduto in occasione di tutti i trionfi azzurri, però questo era ancora più sentito perché una delle stelle della squadra di Mancini è Insigne, capitano del Napoli.

E poi ci sono altri due napoletani: Donnarumma, il portiere che parando due rigori in finale ci ha consegnato il titolo europeo, e Immobile, il bomber che ha un feeling speciale con Lorenzo fin dai tempi del Pescara.

Le scrivo questa lettera per suggerirle di riportare la Nazionale a Napoli, anche per esibire il trofeo al San Paolo, anzi al “Maradona”. Come lei sa, lo stadio è stato dedicato al più grande di tutti e di tutti i tempi. È quasi otto anni che l’Italia non gioca a Fuorigrotta. L’ultima volta è stata qui il 15 ottobre 2013, otto mesi prima del Mondiale brasiliano che si concluse subito e tristemente per la squadra di Prandelli. Certo, fino a poco tempo fa il San Paolo era messo davvero male. Nel 2019 vi è stato il restyling per le Universiadi, adesso lo stadio è all’altezza. Con tutto il rispetto, ci sono città dove negli ultimi anni ha giocato l’Italia che non hanno la tradizione calcistica di Napoli. Certo, dovrebbe esservi la piena condivisione sul progetto di questa Notte Azzurra: immagino che il Comune e il Calcio Napoli non possano che spalancare le porte dello stadio ai ragazzi e al ct che «hanno regalato una grande gioia a tutto il Paese», come ha ricordato De Laurentiis in un tweet lunedì. Oggi più di ieri la Nazionale viene prima di tutto, anche di certe ruggini.

Dopo il Mondiale del 2006, l’Italia venne a Fuorigrotta per la prima partita ufficiale: un deludente pareggio con la Lituania, però prima della gara la Coppa vinta a Berlino fece il giro della pista esposta sul tetto di un’auto azzurra e provammo tutti una grande emozione, condivisa con Fabio Cannavaro, il napoletano capitano di quella Italia.

Ecco, presidente Gravina, vorremmo rivivere gli stessi momenti al “Maradona” e ammirare la Coppa conquistata a Wembley appena vi sarà un’opportunità nel calendario della Nazionale. Sarebbe un premio speciale per Donnarumma, Immobile e Insigne, in particolare per il capitano che ha portato il suo Napoli in cima all’Europa con il compagno Di Lorenzo.

E sarebbe ancor più bello se l’avversaria fosse l’Argentina, l’altra squadra del cuore di Diego. L’Italia e la Seleccion hanno vinto domenica, nello stesso giorno complice il fuso orario, due trofei che nelle loro bacheche non apparivano da tempo: l’Europeo e la Coppa America. In queste competizioni sono stati protagonisti due 10 a cui Maradona era molto legato: Insigne (che nel Napoli indossa il 24 perché quel numero sacro è stato ritirato ventun anni fa) e Messi, che ha avuto un pensiero per il Mito dopo il trionfo al Maracanà («Dovunque egli sia, si sarà divertito»). Italia e Argentina a Napoli per un omaggio al Campione che non è riuscito ad essere più forte del tempo e della condanna degli abusi di droghe e alcol.

Napule è mille colori, come hanno cantato l’altra sera i campioni con i Negramaro sulla terrazza dell’albergo di Roma. Ma vorremmo che presto Napoli diventasse, per una notte, di un solo colore, quello che ci fa battere il cuore: Azzurro Italia. 

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