Luca Sacchi, nelle chat di Anastasia la droga e gli accordi con l’amico Princi

Luca Sacchi, nelle chat di Anastasia la droga e gli accordi con l’amico Princi
Luca Sacchi, nelle chat di Anastasia la droga e gli accordi con l’amico Princi
di Camilla Mozzetti
Lunedì 2 Dicembre 2019, 00:00 - Ultimo agg. 12:17
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Finora sono rimasti in silenzio. Benché lei, Anastasia Kylemnyk, abbia perso il fidanzato, e lui, Giovanni Princi, un caro amico, ex compagno di liceo. Non una parola è stata pronunciata dai due per spiegare cosa c’è dietro l’omicidio di Luca Sacchi, freddato dal colpo di un revolver alla testa lo scorso 23 ottobre, e delineare meglio i contorni di una trattativa avviata per acquistare 15 chili di marijuana che li vede protagonisti attivi, seppur con ruoli diversi. Princi era il “ponte” – secondo la Procura – tra il gruppo dell’Appio e quello di Valerio Del Grosso e Paolo Pirino mentre Anastasia aveva nello zainetto i 70 mila euro necessari a chiudere l’acquisto della droga. 
Le risposte che entrambi, ad oggi, non hanno fornito spontaneamente potrebbero arrivare dai cellulari sequestrati dai carabinieri del Nucleo investigativo. A meno che Princi e Anastasia non si decidano a parlare, senza avvalersi della facoltà di non rispondere, domani e mercoledì quando saranno interrogati dal gip.

Luca Sacchi, sequestrato il cellulare di Anastasia. «Contatti segreti tra lei e Princi»

GLI APPARECCHI
Di certo, non manca il materiale nelle mani degli inquirenti per riuscire a delineare alcuni aspetti importanti nella trattativa per la compravendita di marijuana. Venerdì mattina all’alba quando i militari sono entrati a casa di Anastasia (sottoposta all’obbligo di firma) e in quella di Princi (arrestato), hanno portato via i loro apparecchi, uno dei quali nascosto dall’ex compagno di liceo di Sacchi. Ed è su questi telefoni che si punta a scoprire possibili collegamenti non solo con il gruppo di Casal Monastero ma anche con una terza persona, finora non identificata, che secondo gli inquirenti potrebbe aver messo nelle mani di Princi e Anastasia le mazzette da 20 e 50 euro.
 

 


Il sospetto della pm Nadia Plastina è che il denaro sia stato messo nelle mani dei due ragazzi da un «finanziatore» perché è difficile credere, come sottolineato anche nell’ordinanza del gip Costantino De Robbio, che quei soldi fossero stati messi insieme – anche tramite una “colletta” – da dei ragazzi. Chat, messaggi, note, fotografie e ancora nomi registrati in rubrica saranno passati al setaccio e potrebbero aiutare gli inquirenti a far luce sul giro di droga nel quale si è consumato l’omicidio di Luca Sacchi. Il condizionale, tuttavia, resta d’obbligo giacché non è escluso che sia Princi che Anastasia, dopo la sparatoria e la morte del personal trainer, abbiano occultato e cancellato tutte le memorie, resettando i cellulari o arrivando forse a disfarsi dei telefoni usati nelle settimane precedenti e sostituendoli con apparecchi nuovi. 
 


ABILI E PROFESSIONALI
I due sono giovani certo, ma stando a quanto scritto nell’ordinanza anche «pienamente inseriti nel circuito della compravendita di stupefacenti». Princi ha finora negato di conoscere i giovani di Casal Monastero eppure da mesi era tornato in contatto con Valerio Rispoli, intermediario di Del Grosso. Non è escluso che i soldi siano il provento di precedenti attività su una piazza di spaccio già avviata all’Appio tra gli ambienti di palestre e locali maggiormente frequentati dai due. Di Princi – con precedenti già alle spalle in materia di droga – il gip ha tenuto a sottolineare «la sicurezza e professionalità con cui ha portato avanti la trattativa» e «la predisposizione di accorgimenti» per portarla a buon fine. E queste sue capacità risaltano giacché il ragazzo «risulta di potersi servire di soggetti a lui sottoposti (come la Kylemnyk) cui delegare i momenti più pericolosi e a rischio».

Era lei, del resto, la “cassiera” con 70 mila euro nascosti nello zainetto. I carabinieri hanno inoltre sequestrato il veicolo della baby-sitter ucraina – una Citroen C1 – che la sera della sparatoria era parcheggiata regolarmente nei pressi del “John Cabot” pub e che poi è stata spostata, mentre Sacchi moriva in ospedale, da Giovanni Princi. Anastasia ha messo a verbale di essere arrivata al pub quella sera a piedi con Sacchi ma chi ha usato la sua auto e perché? Le perizie sul veicolo serviranno a capire anche se la Citroen sia stata usata in precedenza come “deposito” per la droga. In settimana, infine, sarà ascoltato anche Valerio Del Grosso che con quei 70 mila euro era pronto a scappare in Brasile. Il pasticcere potrebbe spiegare che fine ha fatto il denaro. 
 

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