Napoli è orfana. Napoli piange. È morto il più grande giocatore del mondo, il protagonista del più bel gol della storia del calcio, la Cappella Sistina del pallone. Non c’è più lo scugnizzo, il figlio, il fratello, il re di Napoli. Il dies, il dios.
Prima di arrivare a vivere a Napoli, pensavo, sbagliando, di avere capito (quasi) tutto di Diego Armando Maradona. E invece mi mancava un pezzo, il più importante perché raffigura la simbiosi tra Napoli e il suo campione. Nell’abisso del vuoto si capisce ancora meglio perché Maradona era Napoli e che cosa Maradona ha dato davvero a Napoli. L’ha fatta vincere. Con Diego Napoli davanti a tutti. Non è una banalità. Perché il primo scudetto non è stato solo un trionfo sportivo. È stata una vittoria oltre il calcio.
Un amico, tifoso e napoletano doc, ieri sera, in lacrime, se lo immaginava così: con un bandierone azzurro in mano mentre si volta e ci dice «venite dietro di me».