La statua dedicata a Diego Armando Maradona da memoriale si è trasformata nell’opera della discordia. Tra cavilli burocratici e inchieste giudiziarie, la scultura dell’artista Domenico Sepe, a quasi un anno dalla sua inaugurazione-farsa è diventata un giallo. Tra due settimane, il 30 ottobre, il Pibe de oro avrebbe compiuto 62 anni. Molti tifosi già sognavano di poter lasciare sotto la statua un ricordo, un pensiero, un fiore. E invece il progetto di istallare in maniera permanente l’opera in bronzo, di oltre 4 metri, all’esterno del settore Distinti, nell’area pre-filtraggio, è naufragata nel peggiore dei modi. È rimasta all’esterno dello stadio giusto il tempo di qualche foto e videointervista il giorno del taglio del nastro, il 25 novembre scorso. Poi la statua, di proprietà del Comune, è tornata nel deposito di Sepe ad Afragola, dove giace da undici mesi.
La posizione del Comune è sempre stata chiara: «Siamo in attesa dei permessi del Genio civile. Speravamo che i tempi fossero più veloci. Purtroppo senza quell’autorizzazione non possiamo riportare l’opera laddove era destinata». Oggi invece la causa della mancata esposizione è diversa: «C’è un’inchiesta della magistratura in corso». In realtà l’indagine è partita dieci mesi prima rispetto alla data di inaugurazione dell’opera, quando gli inquilini di Palazzo San Giacomo erano legati alla vecchia giunta de Magistris. Ma come nasce l’inchiesta?
Sotto i riflettori della Procura di Napoli ci è finita la manifestazione di interesse lanciata dal Comune a dicembre 2020, con il fine di raccogliere idee e progetti per la realizzazione di un monumento - una statua, appunto - per ricordare il fuoriclasse scomparso il 25 novembre dello stesso anno.
Il giallo però si infittisce. L’artista, Sepe, spiega i motivi del ritardo: «È tutto legato alla questione dell’istallazione sull’aiuola. Abbiamo aspettato il Genio civile, adesso ha completato tutto l’iter. I documenti devono passare al Comune e poi verrà rilasciata l’autorizzazione per procedere. Una cosa che probabilmente ci farà slittare fino al 25 novembre, se Dio vuole» aggiunge Sepe, che poi fissa una dead line: «Come ultima data personalmente pongo un limite, che è il 25 novembre prossimo. Ho avuto anche un incontro con il Comune e stiamo facendo di tutto per poterla istallare. Credo che prossimamente ci sarà una novità». Sepe, con il supporto di alcuni tecnici, ha anche messo a punto il progetto, poi finito sulla scrivania negli uffici del Genio civile, relativo al posizionamento della statua. Nell’unica sua apparizione, l’opera fu posizionata a diversi metri dalla recinsione in ferro provocando l’ira di centinaia di tifosi. Si è pensato così di stravolgere l’idea iniziale e di sistemare la statua a pochi centimetri dalle recensioni in ferro. Il fissaggio sarebbe dovuto avvenire non più a 4 metri d’altezza, ma a 4 metri e 61 centimetri, così da superare l’ostacolo visivo creato dalla balaustra di ferro. Un progetto che resterà solo su carta chissà per quanto altro tempo.